Easy Rider: il mito della motocicletta come arte in mostra a Venaria Reale

Torino, 18/07/2018.

Fu la passione per le sue motociclette a caratterizzare soprattutto gli ultimi anni di vita di Antonio Ligabue. Il pittore di Gualtieri andava matto soprattutto per la sua Moto Guzzi rossa, che dipinse nel suo celebre Autoritratto con moto del 1953. Messe insieme, la moto e il quadro, raccontano un aspetto importante del carattere dell’artista. E messe insieme si possono ammirare, da oggi e fino al 24 febbraio, alla Reggia di Venaria Reale, che ospita la mostra Easy Rider, organizzata dal Consorzio delle residenze reali sabaude e da Arthemisia. Ci sono ben 50 motociclette, tra cui proprio quella appartenuta a Ligabue, che dialogano con quadri, foto e anche filmati.

Per curare questa grande esposizione si è costituito un trio composto da Luca Beatrice, Stefano Fassone (alla sua prima esperienza da curatore) e Arnaldo Colasanti. La mostra si estende attraverso la Citroniera delle Scuderie Juvarriane, con un allestimento ad hoc che suddivide il percorso in nove sezioni. E ci sono, ad esempio, altre opere d’arte in dialogo con i bolidi, come Accelerazione = sogno di Mario Merz e Rosso Guzzi e Rosso Gilera di Alighiero Boetti. Notevole, anche, la serie fotografica inedita di Gianni Piacentini, High Speed Memories, con scatti realizzati tra il 1971 e il 1976.

Ma ci sono pezzi in mostra provenienti da storie e contesti molto differenti tra loro. Dalla Triumph Bonneville simile a quella che guidava Steve McQueen ne La grande fuga, al celebre chopper guidato da Dennis Hopper in Easy Rider. Suggestioni che arrivano dall’esposizione, dove trova posto anche la Vespa che lo scrittore Giorgio Bettinelli utilizzò per percorrere i 24.000 km che separato Roma da Saigon, esperienza poi raccontata nei suoi libri. Vent’anni dopo l’esposizione The Art of Motorcycle al Guggenheim di New York, la Reggia di Venaria compie così quella stessa ambiziosa operazione, del mettere insieme moto e arte.

«La Reggia – ha commentato Paola Zini, presidente del Consorzio delle residenze reali sabaude – ha portato avanti un “allargamento”, aprendosi alla fotografia e alle mostre di costume, come Easy Rider». Un progetto «vasto», come l’ha definito il direttore, Mario Turetta, che ha già ottenuto l’apprezzamento delle istituzioni, Comune di Venaria e Regione Piemonte, soprattutto per il buon numero di collaborazioni messe in piedi dagli organizzatori. Compaiono, nell’elenco dei partner, diversi musei dedicati alle due ruote, ma anche il Museo dell’Automobile e il Museo Nazionale del Cinema di Torino. Tuttavia un contributo fondamentale, come ricordato dai curatori, è stato dato dai collezionisti, perché le motociclette in mostra sono quasi tutte di privati che le hanno prestate per l’occasione. «Nel viaggio in moto – ha detto Arnaldo Colasanti – conta convertire se stessi, è una liberazione che vale di più della libertà».

La mostra è aperta dal 18 luglio al 24 febbraio alla Citroneria delle Scuderie Juvarriane della Reggia di Venaria; biglietti abbonamenti e informazioni online.

Di Paolo Morelli

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