Dal 20 giugno al 13 ottobre è in essere, alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo la mostra Il peut pleurer du ciel di Binta Diawll, a cura di Ilaria Bernardi e co-organizzata da Fondazione Sandretto Re Rebaudengo e Associazione Genersi nell'ambito della terza edizione di Progetto Genesi. Arte e Diritti Umani promosso dalla medesima associazione.
Il progetto è concepito come un’immersione multisensoriale che affronta la complessa questione della migrazione e della sua storia tra due continenti: Africa ed Europa. Urgente questione politica ed economica attuale, la migrazione è anche un tema filosofico profondo in cui si intrecciano identità, patrimonio culturale e immaginazione.
Fin dagli inizi della sua ricerca artistica, Binta Diaw si interessa dei movimenti dei popoli nel corso del tempo, siano essi volontari o forzati, ufficiali o non ufficiali. Approfondisce, in particolare, la nozione di diaspora che connota anche il corso della sua stessa esistenza, essendo italiana di nascita ma nata da genitori senegalesi emigrati in Italia. Al di là del tema delle origini e del ri-radicamento che lo spostamento fisico e simbolico di una vita umana solleva, l'idea di diaspora è da lei sviluppata anche come il momento in cui “si cerca di essere molti esseri allo stesso tempo”; in altre parole”, mutuando ancora le parole di Edouard Glissant “ogni diaspora è il passaggio dall'unità alla molteplicità”.
Da qui l’interesse di Diaw per la lunga storia migratoria e diasporica dell'Africa, intesa come punto di partenza, ma anche come territorio connaturato dalla cosiddetta “vocazione africana ad andare altrove”. Al fine di ampliare l’attenzione sull’importante progetto espositivo di Binta Diaw negli spazi della Fondazione Re Rebaudengo, la Fondazione ha voluto attivare un percorso di avvicinamento ad esso attraverso due diversi momenti, entrambi curati dal curatore della Fondazione Bernardo Follini: la realizzazione di un billboard al Parco d’Arte Sandretto Re Rebaudengo di Guarene, raffigurante uno dei lavori dalla serie dei Paysages Corporels, inaugurato il 18 maggio; e una mostra ad Alba, al Palazzo Banca d’Alba, con inaugurazione il 14 giugno, che presenta alcuni nuclei centrali del lavoro dell’artista, spaziando dal medium fotografico, al video, all’installazione. Oltre alla mostra Il peut pleurer du ciel, alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, fino al 13 ottobre, continuano ad essere visitabili Je Vous Aime di Diana Anselmo, Fly on the wall di Danielle McKinney, Isthmus di Mohammed Sami.
L'ingresso è di 7 Euro per l'intero, 5 Euro il ridotto.