Codera, paradiso fuori dal mondo sui monti della Lombardia: come arrivare e dove dormire

Martina Arisi

Sondrio, 28/05/2021.

Una perla incastonata tra le montagne e i paesaggi della Val Codera, in un’atmosfera bucolica dominata dai suoni della natura, questo è il piccolo borgo di Codera. Località situata a 800 metri d’altitudine, nei pressi del comune di Novate Mezzola in provincia di Sondrio. Un vero e proprio paradiso fuori dal mondo in cui il tempo sembra essersi fermato, uno dei pochi borghi in Italia ancora abitati in cui la modernità non ha preso il sopravvento.

Codera infatti è raggiungibile solo a piedi, con due possibilità principali per raggiungere il centro abitato. La prima prevede una passeggiata, tramite una mulattiera in salita ricavata dalla roccia, che in circa due ore permette l’approdo al piccolo borgo di montagna. Precisamente bisogna arrivare a Novate Mezzola, raggiungere la fine di via Castello e da qui imboccare il sentiero Roma, che porta fino a Codera. Il percorso non è dei più semplici, visti i lunghi tratti di salita e di gradoni, ma non necessita neanche una preparazione da esperti escursionisti. Il livello di difficoltà è dunque intermedio, ma se non si possiede una buona condizione fisica si consiglia di realizzare l'altro itinerario verso Codera. Ciò a cui si fa riferimento è il famoso Tracciolino, sentiero meno impegnativo e più pianeggiante. In questo caso, una volta ottenuto il permesso a Verceia (presso il bar Val di Rat), è possibile salire in macchina fino all'inizio del sentiero e poi a piedi svoltare a sinistra per Codera. Da lì è necessario seguire le indicazioni ben segnalate sul percorso, che dopo circa 3 ore di cammino porta a destinazione. Il sentiero inoltre è percorribie anche in mountain bike, con una durata di circa 50 minuti. Dunque non occorre nessun'automobile, moto o autobus per giungere in paese, ma solo tanta buona volontà e una giusta dose di fatica, camminando lungo i sentieri della zona.

D’altronde c’è un detto pronunciato spesso dagli abitanti della zona che recita: Qualsiasi cosa tu faccia a Codera c’è salita. Altrimenti il borgo è raggiungibile anche in elicottero, però solo nel fine settimana e nei mesi estivi. Inoltre è necessaria la prenotazione, con un costo da sostenere vicino ai 70 euro tra andata e ritorno.

Una volta giunti in paese ad accogliere i viandanti c’è la Locanda Codera e il suo proprietario Andrea che, come ci racconta, ha scelto di vivere in questo splendido posto: «vivo a Codera da 4 anni, dunque la mia è stata una scelta di vita, per abbandonare la frenesia della città e abitare in una realtà immersa nella natura». Ma tante altre sono le storie di abitanti del posto che, per nascita o per scelta, hanno deciso di legarsi al borgo di Codera. Per esempio quella del pastore Davis, che 12 anni fa decise di approdare in questa terra, per curare ogni giorno le sue tantissime capre e lavorare come idraulico. Oppure come ci spiega sempre Andrea, proprietario della locanda: «esiste un legame profondo tra Codera e i suoi nativi, una relazione di profondo amore per questa terra. Non a caso sono moltissimi i giovani originari di questo posto che ogni weekend arrivano per coltivare i propri orti o respirare l’aria di casa».

Naturalmente le difficoltà nel vivere in un luogo così isolato non mancano, legate soprattutto al clima della zona. Come spiega sempre Andrea: «dal punto di vista fisico non è facile vivere a Codera, spesso ci sono temperature e condizioni meteo difficili ed è complicato ricevere un approvvigionamento di qualunque tipo. O ancora, per esempio, non ci si può abitare in inverno, se nei mesi passati non sì è raccolta legna a sufficienza». Nessuno degli abitanti attuali, però, ha mai avuto l’idea di abbandonare il borgo e guai a chiederlo. «Assolutamente non ho mai pensato di lasciare Codera, perché la bellezza del vivere in un posto così supera tutte le difficoltà da affrontare e gli sforzi da compiere. Da nessun'altra parte si può avere una relazione così diretta con la natura, ascoltando i suoi suoni, ammirando le sue meraviglie e seguendo le sue trasformazioni nel corso delle stagioni».

Inoltre, da quello che ci racconta Andrea, a Codera non ci si annoia mai visto che ci sono tante attività da svolgere: «a seconda dei periodi si può andare a funghi, a cercare castagne, a raccogliere la legna, si coltivano gli orti o ci si prende cura dei propri animali. Nel weekend inoltre il borgo si popola maggiormente, tra turisti e chi è originario del posto, e si fa quasi sempre festa. Soprattutto il sabato sera spesso si mangia in compagnia fino a tarda serata e si crea un’ottima commistione tra turisti e abitanti locali».

La Locanda Codera, quindi, è uno dei luoghi principali del piccolo borgo, per gustare i sapori e le pietanze della cucina del posto. Molti sono infatti i piatti offerti e preparati con i prodotti locali, con un'attenzione particolare anche per tutti i vegetariani, vegani e le varie intolleranze alimentari. Presso la locanda inoltre è possibile anche alloggiare, in una delle cinque stanze presenti e per un totale di 40 posti letto. Nelle vicinanze della locanda, poi, sorge la chiesa di San Giovanni Battista, utilizzata solo poche volte all’anno soprattutto in occasione delle processioni tipiche della zona. Quelle principali sono quattro, dedicate rispettivamente alla Madonna, a San Marco, San Giovanni e San Rocco. Come spiega il proprietario della Locanda Codera, «le processioni sono momenti di grande colore e molto importanti per tutto il paese, le cui origini risalgono ad epoche antichissime». A queste si può aggiungere poi un altro appuntamento tradizionale per Codera, seppur non religioso, ovvero la cosiddetta Festa del Filo, evento realizzato a inizio novembre con l’obbiettivo di raccogliere fondi per finanziare e supportare i costi molto elevati della teleferica lì presente. La festa si sviluppa per tutte le vie del paese, con musica dal vivo e tante castagne distribuite a tutti i partecipanti.

Queste tradizioni mostrano come Codera sia anche un borgo ricco di storia e le cui origini risalgono ad epoche antiche. La Val Codera fu infatti territorio di passaggio per molte popolazioni dell’antichità, come i Celti e i Romani, e venne addirittura citata da Leonardo Da Vinci nel Codice Atlantico. Il genio toscano, infatti, la descrisse come una valle dal carattere aspro e selvaggio. Ma lo stesso borgo di Codera è stato nella storia terra di contrabbandieri, scout e antifascisti. In particolare è interessante da raccontare la storia del gruppo scout chiamato Aquile Randagie, nato tra Parma, Milano e Monza: un gruppo di giovani scout che si rifiutarono di entrare nel meccanismo della dittatura fascista e decisero di continuare le loro attività isolandosi a Codera. Inoltre questi ragazzi, con l’aiuto dei Valligiani e dei finanzieri antifascisti, aiutarono molti dissidenti a fuggire verso la Svizzera, fornendo loro anche documenti falsi necessari.

Proseguendo la passeggiata tra le piazzette e le vie del paese, è possibile poi ammirare alcune case fontanelle, tavoli e panchine, costruite per lo più in pietra e con il granito chiaro della zona. Ma le vere meraviglie di Codera sono le fantastiche vedute sulle valli e sulle montagne circostanti, così come la grandissima varietà di fauna della zona. «Ieri sera avevo due cervi a dieci metri dalla mia finestra e ogni mattina capita di svegliarsi con il suono degli uccelli del posto»: bastano queste parole, pronunciate dal locandiere Andrea, per capire come gli animali siano i veri abitanti della zona, con tantissime specie ammirabili: volpi, cervi, ermellini, faine, tassi, caprioli, camosci e molti altri. Insomma una vera e propria oasi naturale di montagna, tutta da esplorare tra i sentieri e i boschi della zona.

Di Simone Caravano

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