Basilico coltivato sott'acqua nei fondali di Noli: ecco come

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Savona, 01/08/2013.

Occhio se fate immersioni nel mare di Noli: potreste imbattervi in due biosfere subacquee in cui è coltivato il basilico. Sì, il basilico, a 8 metri di profondità e a un centinaio di metri dalla costa. L'esperimento della coltivazione in mare della piantina tanto cara agli amanti del pesto è un'idea della società Mestel Safety del gruppo Ocean Reef, ligure di nascita e cresciuta negli Stati Uniti.

Il progetto è stato battezzato L'Orto di Nemo. All'interno dei due grossi contenitori di 2 metri di diametro (la loro capacità è di circa 800 litri ciascuno) sono posizionate mensole su cui si trovano le piantine di basilico. Grazie al livello costante della temperatura del mare, le biosfere manterrebbero climatizzazione e umidificazione stabili. E di sicuro i pericoli di aggressioni da parte di insetti sono pari a zero. Il tutto è monitorato da terra con un sistema audio/video. Queste sorta di mongolfiere, ancorate al fondale, sono gonfiate all'interno con 2 mila litri di aria che danno una spinta verso l’alto pari a circa 2 tonnellate.

Si parla di appena 36-48 ore per la germinazione (che altrimenti sarebbe di 5/7 giorni). In alcuni casi c’è differenza nelle dimensioni delle foglie, un aumento di carotenoidi e configurazioni di oli essenziali ripartite in modo differente. E il gusto? Chi l'ha provato, non ha trovato differenze rilevanti.

In realtà, non è la prima volta che viene fatto un tentativo del genere. Il primo test, sempre nelle acque di Noli, risale al settembre 2012: in quell'occasione il basilico era germogliato molto velocemente, in soli tre giorni dalla semina.
Un risultato eccellente. Basta che poi il pesto non sia troppo salato :-)

Di LuG

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