Roma - Fino al 9 giugno, al Museo Carlo Bilotti Aranciera di villa Borghese è visitabile la mostra Vincenzo Scolamiero. Della declinante ombra.
Roma - Come fotogrammi di un film pittorico sulla continuità che lega gli esseri in un andamento circolare fatto di connessioni misteriose, sulla fragilità ma anche sulla voglia d'assoluto, approdano al Museo Carlo Bilotti i quadri e le carte di Vincenzo Scolamiero (Sant'Andrea di Conza, 1956, romano d'adozione), nella personale intitolata Della declinante ombra e curata da Gabriele Simongini.
Roma - Prendendo spunto dalle forme in divenire e in transito verso il mistero che connotano le opere di Scolamiero, alcune delle quali realizzate per l'occasione, anche la mostra propone un mutamento parziale degli spazi coinvolti. Distesa e articolata attraverso il primo piano del Museo Bilotti, ovvero nelle tre salette, nella project room e nel corridoio che le collega, la mostra per il primo periodo toccha anche la sala del Ninfeo al piano terra, con il dittico su tela intitolato Mutevole canto (2018) e i quadri del ciclo Lascia parlare il vento (2015).
La pittura di Scolamiero è evocativa, raffinata, sinestetica e sempre attraversata da un vento malinconicamente inquieto, che è prima di tutto soffio e respiro interiore. Come scrive Simongini, nelle sue opere emerge una natura poetica suggerita attraverso piccoli, antieroici resti e reperti in un microcosmo fatto di cose minute, ramoscelli, foglie secche, ciuffi d'erba, ciottoli, giunchi, nidi, i cui equivalenti reali il visitatore attento e paziente potrà trovare nella circostante villa Borghese, prima o dopo aver visitato la mostra. Ma natura altra è quella cercata da Scolamiero, immersa in una dimensione quasi amniotica che spesso diventa umbratile e visionaria.
Non a caso il titolo della mostra e di un ciclo di opere qui presentate, Della declinante ombra, prende per mano l'osservatore riportandolo sulla via dell'interiorità, dell'illuminazione poetica, in un cammino verso le origini che risale a Rilke, a Celan, a Hölderlin, solo per citare alcuni dei riferimenti lirici di Scolamiero. Come nota ancora il curatore, la declinante ombra rimanda a un itinerario in discesa, verso il nulla o verso l'Ade, nel mondo ctonio, evocando quel percorso che dovrà rifare Euridice dopo essere stata tragicamente guardata da Orfeo, emblema del Poeta.
Da segnalare anche i rossi ruggine o sangue dei quadri recenti (dai cicli In un giro di vento e Come l'aria alla terra legati), alcuni dei quali realizzati per l'occasione, che portano con sé tracce e memorie dei rossi incandescenti e visionari di Scipione, rendendogli omaggio.
Durante la mostra sono previsti appuntamenti laboratori per le scuole, workshop ed eventi che coinvolgeranno il pubblico interessato, gli studenti delle scuole e dell'Accademia di Belle Arti di Roma.
Ingresso gratuito. Info al numero 06 0608, attivo tutti i giorni dalle 9 alle 19.
Questo evento è stato aggiornato con nuove informazioni il 31/05/2023 alle ore 02:38.
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