Pavia, cosa vedere in un giorno? Gita nella dotta città lombarda

Pavia, cosa vedere in un giorno? Gita nella dotta città lombarda

Cultura Pavia Sabato 20 agosto 2016

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Ponte Coperto
© facebook.com/comunePV
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Pavia - La chiamano la dotta e, passeggiando per Pavia, non è difficile capire il perché. Città dalla grande tradizione universitaria, oltre all'Ateneo che la rende viva ed abitata da giovani studenti, le sue strade sono costellate di antichi collegi: Cairoli, Ghislieri, Borromeo. Poi il Volta, il Don Bosco, il Valla, il Cardano, lo Spallanzani ed altri ancora.

Esperienza spesso trascurata, data la vicinanza con il capoluogo lombado, visitare Pavia e i suoi tesori può regalare una giornata piacevole tra amici e ancor più di coppia, tra storia, cultura, gastronomia, un po' di shopping e, perché no, un po' di sole sul Lungoticino.

Arrivare da Milano è semplice: benché le due città siano collegate da bus, Intercity e persino da Thello (il treno che copre la tratta Milano-Marsiglia), i treni regionali sono certamente il mezzo più rapido ed economico. Da Milano partono treni ogni mezz'ora e raggiungono Pavia in 20/30 minuti. Con Trenitalia si parte da Milano Centrale mentre Trenord utilizza il passante ferroviario S13 che si può prendere a Bovisa, Lancetti, Porta Garibaldi, Repubblica, Porta Venezia, Dateo, Porta Vittoria, Rogoredo. In auto ci si impiegano 30-40 minuti al massimo (esclusi episodi di traffico).

Una volta lasciata la stazione alle spalle, introduce il centro storico l'Hotel Moderno e la sua scultura luminosa di Marco Lodola, originario di Dorno, piccolo comune pavese. Superata l'imponente statua della Minerva e raggiunto il centro, basta passeggiare lungo Strada Nuova per incontrare, ora a destra, ora a sinistra, i principali punti di interesse della città. Da piazza della Vittoria a Palazzo Mezzabarba (oggi sede del Municipio), dal Duomo al Broletto. Ancora le torri gentilizie d'epoca medievale. C'è la basilica di San Michele, nell'omonima piazza, capolavoro di stile romanico lombardo, risalente ai secoli XI e XII, che tutti hanno visto sul proprio testo scolastico di storia dell'arte.

A proposito, voglia di arte? L'imponente Castello Visconteo è, dal secondo dopoguerra, sede dei Civici Musei, che comprendono il Museo Archeologico e la Sala Longobarda, la Sezione Romanica e Rinascimentale, la Pinacoteca Malaspina e del '600 e '700 con Sala del Modello Ligneo del Duomo, la Quadreria dell'800 e la Collezione Morone, il Museo dei Risorgimento, la Sezione di Scultura Moderna e Gipsoteca (a cui si aggiungono la Cripta di Sant'Eusebio e i depositi). Presso le Scuderie vengono allestite le mostre temporanee.

Alla fine di Strada Nuova, tappa immancabile è il Ponte Coperto sul Ticino, datato 1949 ma costruito riproponendo all'originale risalente al XIV secolo, che collega il centro storico al caratteristico quartiere di Borgo Ticino. Qui si può passeggiare tra pittoresche casupole del Lungoticino che nascondono locande e pizzerie, o prendere il sole sul prato.

E l'aperitivo? Caratteristico quello sul barcone tramutato ora in bar ristorante. L'alternativa très chic è quella proposta dall'Annabella Café, accanto all'omonimo negozio di pellicce, iconico brand degli anni '80 e '90.

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