Da mercoledì 17 a venerdì 19 maggio
2023 l’Accademia di Belle Arti di Brera torna a proporre
all'Anteo
Palazzo del Cinema di Milano la rassegna
cinematografica
gratuita Cinema&Arti.Brera, che si
inserisce nel dibattito tra cinema e arti, nel quale l’urgenza di
confronto e contaminazione tra ambiti culturali paralleli e, in
qualche caso, complementari, giunge a esiti di notevole interesse,
facendo emergere il proficuo e sempre intrigante scambio con il
mondo del teatro, della letteratura, della fotografia, della musica
e della danza.
Il tema della dodicesima edizione è il corpo,
argomento complesso e ampio che viene affrontato attraverso le
declinazioni più varie e contrastanti per offrire, nel corso
delle tre giornate, associazioni ed abbinamenti curiosi e
stimolanti: i titoli spaziano dal documentario al film
d’artista, dal film sperimentale al musical.
Tra i film proposti - tutti in lingua originale con sottotitoli
in italiano - spiccano The pillow book di
Peter Greenaway, Un chant d’amour, unico
film girato dallo scrittore e drammaturgo Jean Genet,
Agonia: il fico infruttuoso di Bernando
Bertolucci (con protagonista Julian Beck, fondatore del Living
Theater) e il documentario Marina Abramović & Ulay:
No Predicted End di Kasper Bech Dyg.
Di seguito il programma completo della
rassegna: tutte le proiezioni sono a ingresso gratuito fino a
esaurimento posti (per info 02 27207354).
Mercoledì 17 maggio
- ore 14.00: Body/Traces di Lisa Parra
e Sophie Kahn (Usa/Spagna, 2010, 6’40’’; una danza per accumulo di
risonanze e di leggere tracce di un corpo); Personal
spaces di Margie Medlin (Uk, 2009, 5’45’’; dialogo
tra un corpo e il suo doppio robotico); In
uterus di e con Francesca Lolli (Italia, 2016,
2’41’’; dal giorno del concepimento una serie di indottrinamenti
che condizionano la vita e lo sguardo su di essa); Je
tu il elle di Chantal Akerman (Belgio, 1974, 86’;
racconto degli ultimi tre momenti dell’adolescenza di una ragazza
che si avvicina dolorosamente all’età adulta)
- ore 16.00: Barbed Hula di Sigalit
Landau (Israele, 1999, 1’52”; performance crudelmente politica su
una spiaggia a sud di Tel Aviv); Mermaids
di Sigalit Landau (Israele, 2011, 12’16”; tre giovani donne
respinte dal mare vi rientrano grattando con le unghie la sabbia);
At land di Maya Deren (Usa, 1944, 14’;
narrazione onirica in cui una donna si ritrova improvvisamente su
una spiaggia per compiere un viaggio alla ricerca della propria
identità)
- ore 16.30: The gang's all here di
Busby Berkeley (Usa, 1943, 103’; una delle più intense ed
esuberanti feste cinematografiche rivolta a tutti i sensi dello
spettatore grazie all’uso dei corpi nella danza, della musica e del
colore); Berkeleysqueiana in sedie# di
Maria Mennea (Italia, 2003, 6’20”; film d’animazione ispirato alle
grandi commedie musicali di Busby Berkeley); incontro con
Maria Mennea
Giovedì 18 maggio
- ore 14.00: Nascent di Gina Czarnecki
(Uk/Australia, 2005, 9’; viaggio visivo attraverso e attorno
l’essere umano); Opfer-clip reverenz to Mats
Ek di Giesbert Boeken (Germania, 1994, 2’33’’;
omaggio carnale ad un maestro del corpo espressivo);
The pillow book di Peter Greenaway
(Francia/Uk/Paesi Bassi, 1996, 126’; ricordando gli auguri di
compleanno che il padre calligrafo le dipingeva sul volto, la
modella Nagiko persuade i suoi amanti a scrivere sul suo
corpo)
- ore 16.30: Irani bag di Maryam
Tafakory (Iran, 2021, 8’; commovente testimonianza su come ci si
può toccare senza toccarsi davvero); Un chant
d'amour di Jean Genet (Francia, 1950, 26’; tra le
sbarre di una prigione, la storia d’amore negata tra due vicini di
cella); Flex di Chris Cunningham (Uk,
2000, 3’; videoinstallazione dove un uomo e una donna, nudi, si
abbracciano e si picchiano furiosamente, fino a scomparire in
un’esplosione di luce); Nice time di
Claude Goretta e Alain Tanner (Uk, 1957, 17’; film su Piccadilly
Circus, vetrina londinese dell’offerta d’intrattenimento del sabato
sera su cui domina la statua di Eros)
- ore 17.30: Hermann Nitsch: das Orgien Mysterien -
Theater. Day 3: day of Dionysus di Peter Kasperak
(Austria, 1998, 16’18’’; riti misterici sacrificali in un’orgia di
sangue, corpi di animali squartati, frutta e fanfare);
Agonia: il fico infruttuoso di Bernando
Bertolucci (Italia/Francia,1969, 24’23”; episodio del film
collettivo Amore e rabbia); a seguire incontro con
Oliviero Ponte di Pino
Venerdì 19 maggio
- ore 14.00: Regained bathers di
Ludivine Large-Bessette (Francia, 2019, 12’45’’; ritratto di
quattro donne da scoprire in un’atmosfera marina e notturna);
The perfect human di Jørgen Leth
(Danimarca,1967, 12’; indagine sull'essere umano perfetto in
una narrazione che unisce uno stile documentaristico e uno
surrealista); Marina Abramović & Ulay: No Predicted
End di Kasper Bech Dyg (Danimarca, 2022, 95’;
incontro tra i due artisti a 30 anni dalla fine della loro
collaborazione, ripreso poco prima della scomparsa di Ulay)
- ore 16.15: Reconstructing bodies di
Debora Hirsch (Italia/Brasile, 2023, 2’; rappresentazione di corpi
e natura in tre periodi apparentemente distanti); Yves
Klein, la révolution bleue di François Lévy-Kuentz
(Francia, 2006, 52’; docufilm su una figura chiave dell’avanguardia
del dopoguerra, che in meno di dieci anni di attività ha impresso
un sigillo indelebile sull’arte del '900)
- ore 17.10: Existenz di David
Cronenberg (Canada/Uk, 1999, 97’; un gruppo di persone appassionate
di giochi virtuali viene convocato per provare un nuovo gioco, ma a
un certo punto le cose si complicano); a seguire incontro
con Paolo Vernaglione