L'associazione Genesi presenta la prima tappa della seconda edizione di Progetto Genesi: Arte e Diritti Umani, iniziativa espositiva ed educativa itinerante, a cura di Ilaria Bernardi. La prima tappa si svolge dal 22 febbraio al 2 aprile 2023 presso la Triennale di Milano, dove vengono presentate per la prima volta le nuove 15 acquisizioni entrate a far parte della collezione d’arte contemporanea dell’associazione durante il 2021-2022 e mai esposte finora.
Come le altre opere della collezione, le nuove acquisizioni sono dipinti, sculture, fotografie e video, realizzati da artisti di tutto il mondo che riflettono sulle urgenti questioni culturali, ambientali, sociali e politiche del nostro tempo. Gli artisti delle nuove acquisizioni sono: Marcellina Akpojotor (Lagos, Nigeria, 1989); Radcliffe Bailey (Bridgetown, Usa, 1968); Filippo Berta (Treviglio, Bergamo, Italia, 1977); Sonia Gomes (Caetanópolis, Minas Gerais, Brasile, 1948); Lauren Halsey (Los Angeles, Usa, 1987); Patricia Kaersenhout (Den Helde, Olanda, 1966); Hung Liu (Changchun, Cina, 1948); Tala Madani (Tehran, Iran, 1981); Marco Perego (Salò, Brescia, Italia, 1979); Robert Peterson (Miami, Usa); Doris Salcedo (Bogotá, Colombia, 1958); Ai Weiwei (Pechino, Cina, 1957); Billie Zangewa (Malawi, 1973).
La mostra include non soltanto le 15 nuove opere della collezione, ma anche un nucleo di 15 opere esemplificative del nucleo iniziale della collezione presentato in occasione della prima edizione di Progetto Genesi. Gli autori di queste opere sono: Morteza Ahmadvand (Khorramabad, Iran, 1981); Leila Alaoui (Parigi, Francia, 1982-Ouagadougou, Burkina Faso, 2016); Soudeh Davoud (Tehran, Iran, 1988); Anne de Carbuccia (New York, Usa, 1968); Zehra Dogan (Diyarbakır, Kurdistan, 1989); Alfredo Jaar (Santiago del Cile, Cile, 1956); Zhanna Kadyrova (Brovary, Ucraina, 1981); JR (Parigi, Francia, 1983); Iva Lulashi (Tirana, Albania, 1988); Ibrahim Mahama (Tamale, Ghana, 1987); Azikiwe Mohammed (New York, Usa, 1981); Zanele Muholi (Umlazi, Sudafrica, 1972); Shirin Neshat (Qazvin, Iran, 1957); Gideon Rubin (Tel Aviv, Israele, 1973); Henry Taylor (Ventura, Usa, 1958).
Le opere di entrambi i nuclei sono suddivise nelle sei
sezioni tematiche individuate nella collezione fin dalla
prima edizione del progetto: La memoria di un
popolo, le tradizioni e la storia di ogni comunità
come memoria collettiva da preservare in quanto elemento
identitario fondamentale; Un’identità
multiculturale, identità molteplici e l’importanza
del dialogo, dell’interscambio e del rispetto reciproco tra
culture; Le vittime del Potere, le
violenze perpetrate o tollerate, in alcune aree del mondo, dagli
stessi governi sui propri cittadini, vittime di costrizioni,
censure, genocidi, guerre, sfruttamento; Il colore
della pelle, i pregiudizi e le ingiustizie che
colpiscono le persone sulla base del colore della pelle negli Stati
Uniti; La condizione femminile, il ruolo
della donna all’interno di contesti, privati o pubblici, in cui la
supremazia maschile è ancora presente; La tutela
dell’ambiente, i danni causati dalle attività umane
all’ecosistema e l’urgenza di preservare l’equilibrio tra umano e
natura mediante uno sviluppo sostenibile.
L'inaugrazione è fissata per le ore 19.00 di
martedì 21 febbraio (iscrizione
on line obbligatoria). La mostra è poi visitabile fino
a domenica 2 aprile, dal martedì alla domenica in orario
11.00-20.00 a ingresso gratuito. Ulteriori
informazioni via email.