Fotoromanzo Testori, mostra

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DA Sabato04Marzo2023
A Sabato15Luglio2023

Attenzione, la mostra è prorogata al 15 luglio 2023!

Dal 4 marzo al 20 maggio 2023 gli spazi espositivi di Casa Testori a Novate Milanese (Milano) ospitano la mostra Fotoromanzo Testori, la seconda mostra dedicata a Testori nell’ambito del centenario.

Uno scavo negli archivi ha fatto emergere uno straordinario patrimonio di fotografie che documentano la vita dello scrittore sia sul coté privato che su quello pubblico. La mostra Fotoromanzo Testori: immagini di una vita è il frutto di una lunga ricerca innanzitutto negli archivi famigliari, e poi in quelli di teatri e gallerie per i quali aveva lavorato o collaborato, di centri culturali, di riviste e naturalmente di fotografi. Il risultato è un percorso che racconta la vita di Testori come un romanzo per immagini.

Il racconto di Fotoromanzo Testori  inizia con alcune immagini che ritraggono lo scrittore con la madre Lina, figura chiave nella sua vita, che tante volte torna nelle sue opere letterarie e teatrali. Dalle ricerche, sono emersi materiali di famiglia sorprendenti come un album di fotografie scattate il 6 gennaio 1957 a Lasnigo (Como), paese natale di Lina nel Triangolo Lariano. Gli abbracci, i brindisi, i sorrisi si mescolano a sguardi venati di malinconia verso quel paesaggio invernale, così caro a Testori. Navigare in acque borromaiche è il titolo posto in mostra a un servizio fotografico realizzato nel 1948, dove Testori posa con il padre Edoardo tra i giardini dell’Isola Bella e sulle sponde del Lago Maggiore: una sequenza che sembra quasi finalizzata alla costruzione di un book per sé stesso. La vita famigliare è documentata anche da festosi video in super 8 proiettati nel salone della Casa.

Nella sezione Città culla emerge la ricchissima serie di immagini che accompagnano l’uscita dei Segreti  di Milano, la prima grande avventura narrativa e teatrale di Testori. In questi scatti si scopre lo scrittore in una sequenza estiva, in maniche di camicia sul ponte della Ghisolfa e in via Mac Mahon, e poi d’inverno, con il cappotto al Parco Sempione, mentre gioca con le sbarre delle cancellate come se si trovasse in prigione (erano i giorni del clamoroso sequestro de L’Arialda), o mentre posa tra le case di ringhiera insieme a Franca Valeri, che nel 1960 aveva portato in scena per la prima volta “La Maria Brasca”, nei panni dell’emancipata protagonista.

Le foto di Renato Grignani e Giorgio Soavi mostrano gli interni - una vera scoperta - dello studio di via Brera 8, teatro di mille incontri e per tanti anni atelier del Testori pittore. 8058595 è il titolo della sezione: il numero di quel telefono dello studio che squillava in continuazione. Le mie vacanze è la sezione che propone una divertente carrellata di immagini dove si scopre un Testori montanaro, disteso e allegro in compagnia delle sorelle, dei nipoti e degli amici.

Il percorso al piano terra si conclude con un’installazione video dedicata a una fotografia alla quale Testori era particolarmente affezionato: è quella scattata da Giorgio Lotti il 20 maggio 1974, in occasione del concerto di Renata Tebaldi al Teatro alla Scala per i suoi 30 anni di attività. La foto ritrae Giovanni Testori sotto il palco, in piedi, mentre applaude entusiasticamente il suo soprano preferito a cui aveva chiesto come bis di cantare Non ti scordar di me. La sezione Mes amis, che si dipana sulle scale della Casa, è il racconto delle amicizie più care e durature, a partire da quella fondamentale con Roberto Longhi, documentata da una sequenza di immagini scattate in occasione della festa per il 100° numero di Paragone, la rivista di critica d’arte e di letteratura fondata dal grande storico dell’arte nel 1950. Ma l’elenco degli amici è lungo: da Ennio Morlotti a Renato Guttuso, da Eduardo De Filippo Ermanno Olmi, da Domenico Porzio a Giorgio Soavi, da Ornella Vanoni a Mario Soldati, fino ad Alberto Arbasino e tanti altri. L’elenco delle amicizie trova il suo apice nelle immagini di Testori con le Regine, le attrici che hanno portato in teatro i suoi testi: da Franca Valeri a Rina Morelli, da Pupella Maggio fino a Lilla Brignone e Mariangela Melato, da Luisa Rossi a Francesca Benedetti e Adriana Innocenti.

Al piano superiore di Casa Testori, la scena è dominata dal teatro attraverso le fotografie di Giuseppe Pino relative all’epopea della nascita del Salone Pier Lombardo, oggi Teatro Franco Parenti. Franco Primo è il titolo di questa sezione a cui segue Franco Secondo relativa al sodalizio con un altro grande attore, Franco Branciaroli, testimoniato attraverso gli scatti di Valerio Soffientini, in particolare attraverso le foto dedicate alla indimenticabile messa in scena di In Exitu alla Stazione Centrale di Milano nel dicembre 1989. Proprio una storica fotografia realizzata da Ennio Barbera, di un ragazzo morto per overdose alla Bovisa, era stato lo spunto di questo testo intenso e drammatico.

Una stanza è dedicata al rapporto dello scrittore con i giovani. Sono molti gli scatti in cui Testori è ritratto durante incontri pubblici, spesso nelle scuole, o nei centri culturali: un video propone alcuni momenti del confronto con Alberto Moravia sui Promessi Sposi avvenuto a Milano nel 1984 davanti ad una folla impressionante di ragazzi. Quello con i giovani è un rapporto convinto e appassionato in cui Testori si spese senza risparmio di energie. Come era accaduto con i ragazzi della Compagnia dell’Arca di Forlì, con i quali aveva portato in scena un suo testo, Interrogatorio a Maria, rappresentato poi in centinaia di repliche in tutta Italia. Una di queste era avvenuta a Castelgandolfo, al cospetto di Giovanni Paolo II: un incontro documentato da numerose immagini.

Nello studio di Testori si scopre la sua dimensione di Scrittore nomade: una serie di fotografie mostra come fosse sua consuetudine lavorare a romanzi o testi teatrali in situazioni pubbliche: sulle panchine del parco, ai tavolini dei bar, persino sui tram. Il contatto con la vita reale funzionava per lui da innesco creativo necessario. Il corridoio del primo piano ospita un’installazione scenografica delle fototessere di Testori, dagli anni ’50 fino agli anni ’80. Attorno sono disposti i ritratti firmati da Armin Linke, Giorgio Lotti, Maria Mulas, Giovanni Giovannetti, Leonardo Cennamo, Carla Cerati e Uliano Lucas: tutti sono contraddistinti dalla ricerca dell’intensità e profondità dello sguardo.

Il percorso della mostra si chiude con la stanza intitolata Exit, una raccolta di immagini degli ultimi anni di Testori, costretto a centellinare le apparizioni pubbliche a causa delle sue condizioni di salute. Sono foto che colpiscono per la profondità del suo sguardo scavato e intenso. Gli scatti sono accompagnati dal video dell’intervista rilasciata a Riccardo Bonacina per RaiDue poche settimane prima della fine nella sua stanza all’ospedale San Raffaele di Milano.

La mostra è aperta al pubblico nei seguenti orari: 10.00-13.00 e 14.30-18.00 da martedì a venerdì; 14.30-19.30 sabato; domenica e lunedì chiuso. Biglietti: intero 5 euro, ridotto 3 euro, gratuito per bambini e ragazzi fino a 26 anni, invalidi e residenti a Novate Milanese. Per info 02 36586877.

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