La marcia su Roma: il crollo della democrazia in Italia, mostra documentaria

Flickr.com / Comune di Milano
Museo del Risorgimento Cerca sulla mappa
DA Martedì18Ottobre2022
A Domenica11Dicembre2022

Dal 19 ottobre all'11 dicembre 2022 presso il Museo del Risorgimento di Milano (Palazzo Moriggia, via Borgonuovo 23) è aperta al pubblico la mostra documentaria La marcia su Roma: il crollo della democrazia in Italia, organizzata dalla Fondazione Kuliscioff e dall'Istituto Nazionale Ferruccio Parri nell’ambito del palinsesto Milano è Memoria.

In occasione del centesimo anniversario della Marcia su Roma, episodio storico in cui il fascismo iniziò il cammino inarrestabile verso la conquista violenta e totalitaria del potere, è necessario chiedersi come ciò sia potuto accadere in un paese in cui, pur in presenza di gravi tensioni sociali, le istituzioni garantivano le libertà democratiche fondamentali, i partiti di massa che rappresentavano le classi meno agiate godevano di vasti consensi fuori e dentro il Parlamento, le organizzazioni sindacali e cooperative disponevano di un enorme numero di associati e di importanti risorse. Le stesse forze politiche moderate, nella loro quasi totalità, non avevano mai inseguito derive autoritarie dopo i sanguinosi fatti del 1898. Questa mostra documentaria vuole illustrare al grande pubblico, e in particolare alle nuove generazioni, il momento storico in cui, con l’incarico del Re a Benito Mussolini di formare il nuovo governo, si realizzò il primo atto della rivoluzione fascista.

L'esposizione di pannelli esplicativi, di pagine di giornali d’epoca e l’inserimento in apposite vetrine di immagini, documenti e pubblicazioni originali, prodotti sia dal regime fascista che dalle forze di opposizione, definiscono cronologicamente l'evolversi dell’episodio della marcia su Roma, individuandone i momenti e gli aspetti più rilevanti che costituiscono altrettante sezioni della mostra.

L'inaugurazione è fissata per le ore 17.00 di martedì 18 ottobre. La mostra è poi visitabile a ingresso gratuito fino a domenica 11 dicembre in orario 10.00-17.30, dal martedì alla domenica (ultimo ingresso ore 17.00) e ai visitatori viene distribuita gratuitamente una guida/catalogo; per ulteriori informazioni telefonare ai numeri 02 88464177 o 02 2365189.

Dalla Grande Guerra alle istanze nazionaliste, fino alla fondazione a Milano dei Fasci di Combattimento nel 1919. La prima parte della mostra spiega come l'idea di una marcia su Roma sia stata auspicata per primo da Gabriele D’Annunzio durante l’impresa di Fiume. Elemento caratterizzante del fascismo è l’aggressività e la violenza, che si scatena per la prima volta nell’aprile del 1919 a Milano, dove i fascisti assediarono ed incendiarono la sede dell’Avanti!, il giornale che pochi anni prima Benito Mussolini aveva diretto.

Il cosiddetto Biennio Rosso (1919-1920) fu caratterizzato da lotte che furono spesso accompagnate da scioperi, picchetti e scontri ed ebbero il loro culmine e conclusione con l'occupazione delle fabbriche nel settembre 1920. A seguire, il Biennio Nero (1921-1922): uno scenario di gravissime violenze, tra le quali la Marcia su Roma segnò un passaggio fondamentale, in cui parti essenziali dello Stato del tempo furono assenti, se non conniventi, mentre le forze politiche che avrebbero potuto dare vita a un’alternativa democratica, in grado di fermare il dilagante fascismo, fallirono nel loro compito. La seconda parte della mostra descrive questo scenario drammatico che coinvolse anche la città di Milano. Se Roma era il potere, Milano era stata la culla del fascismo. Era infatti pur sempre la città dove il movimento era nato pochi anni prima e dove aveva sede nel covo di via Paolo da Cannobio il suo organo di propaganda: il Popolo d’Italia, fondato da Mussolini dopo la rottura con l’Avanti!. Milano era anche la città dove il futuro Duce viveva da molti anni.

Nella terza parte si arriva alla Marcia su Roma (28-30 ottobre 1922), che avvenne dopo mesi di violenze squadriste in un contesto democratico compromesso dal susseguirsi di governi deboli. Oggi i principali testi storici più che di Marcia su Roma parlano di grande riuscito bluff giocato da Mussolini, che non marciò su Roma in prima persona vivendo quella giornata a Milano. Mussolini giunse a Roma la notte del giorno dopo, partendo nel tardo pomeriggio del 29 ottobre con un treno dalla vecchia stazione centrale, assistendo quindi dalla sua città all'evolversi della situazione. Anche a Milano, come in molte altre città, vi furono provocazioni, violenze, tentativi di occupazioni di edifici pubblici che culminarono nella distruzione e nell’incendio della sede dell’Avanti! in via Settala 22.

La sezione conclusiva è dedicata al mito fascista, l’uso dell’anniversario della Marcia su Roma che il fascismo fece a fini propagandistici e celebrativi. La Marcia su Roma per i fedelissimi del Duce ha sempre rappresentato un mito: il momento che sancì il superamento della democrazia parlamentare in nome di quella che definivano una gagliarda rivoluzione fascista. Il regime volle tributare a quest’evento un forte valore simbolico, come testimoniano in particolare gli eventi in occasione del decennale: il 28 ottobre 1922 divenne l’anno zero, l’inizio dell’Era Fascista. Un uso della propaganda che le forze d’opposizione, con sedi e giornali distrutti, e in seguito con le leggi fascistissime del 1926, poterono contrastare solo sulla stampa estera.

Completa il percorso una sezione dedicata alle Civiche Raccolte Storiche e alla memoria della Marcia su Roma attraverso fondi archivistici e bibliografici conservati a Palazzo Moriggia | Museo del Risorgimento, dalle prime acquisizioni nel 1923 fino alla fine degli anni Cinquanta.

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