Sabato 15 ottobre 2022, dalle ore 21.30, prende
il via dallo Spazio
Pubblico Autogestito Leoncavallo di Milano
(via Watteau 7) il tour teatrale dello
spettacolo Quanto resta della notte di e
con Nichi Vendola. Biglietto 10 euro, info e
prenotazioni via email.
Il progetto è suddiviso in otto capitoli poetici più una
conclusione e prevede la proiezione di video curati dal
fotografo e videomaker Mario Amura che
accompagnano le introduzioni in forma di monologo a ciascun
capitolo. Le musiche di Populous e gli ambienti
sonori di Fabio Cinicola inseguono Nichi
Vendola nei suoi discorsi e con i suoi video.
- Capitolo 1, la notte. Dove si
parla della patria al singolare, dei nazionalisti e dei sovranisti
e della patria al plurale di chi combatte la guerra, il razzismo,
il maschilismo, il suprematismo in tutte le sue forme. Dove si
parla di Alan Kurdi, il bambino con la maglietta rossa simbolo di
tutti i bimbi morti nel tentativo di migrare. Dove si parla di
Sarajevo e di Hebron.
- Capitolo 2, il contagio. Dove si parla di noi
al tempo del Covid, del distanziamento sociale, della
virtualizzazione delle relazioni tra le persone.
- Capitolo 3, la rimozione. Dove si parla della
cultura dello stupro e del femminicidio, del potere maschile e
della sua vocazione all’onnipotenza.
- Capitolo 4, lo strappo. Dove si parla di
lesione della democrazia, di sospensione dei diritti fondamentali
di libertà, di sequestro di persona e di tortura ad opera degli
apparati dello Stato. Dove si parla di Genova del luglio del 2001 e
della morte di Carlo Giuliani.
- Capitolo 5, la sconfitta. Dove si parla della
miseria della politica e della crisi delle parole della vita
pubblica. Dove si parla di Ingrao e delle passioni che non
muoiono.
- Capitolo 6, la perdita. Dove si parla della
morte, del peso delle assenze, della gioia del fare memoria.
- Capitolo 7, il ritorno. Dove si parla della
patria di nascita, della casa, del paese, della famiglia, delle
tombe più care, del tempo delle prime scoperte, della
nostalgia.
- Capitolo 8, l’amore. Dove si parla dell’amore,
del figlio, della luce di un giorno nuovo, della fine dei sensi di
colpa, dell’uscita dal ghetto, della nominazione di sé e dei propri
sentimenti, del mettersi al mondo con il senso storico, politico,
poetico del pride.