La Jupiter, con Kolja Blacher alla guida dell’Orchestra da Camera - Concerti Ristretti

Angelica Concari
Auditorium di Milano Cerca sulla mappa
Domenica12Febbraio2023

Domenica 12 febbraio 2023, alle ore 16.00, all'Auditorium di Milano prosegue una delle novità più interessanti della proposta artistica dell’Orchestra Sinfonica di Milano: i Concerti Ristretti. Un’ora di musica per avvicinarsi al meraviglioso mondo del repertorio sinfonico, insieme a Kolja Blacher e l’Orchestra da Camera, nucleo dell’Orchestra Sinfonica di Milano.

Come si intuisce dal nome, programmi più brevi, per consentire a coloro che si avvicinano alla musica sinfonica di imparare a interfacciarsi ad essa poco alla volta, mai rinunciando alla qualità. Ma non solo. Ristretti anche perché hanno come protagonista non l’Orchestra Sinfonica ma l’Orchestra da Camera.

L'appuntamento di domenica 12 febbraio è con La Jupiter, in onore, appunto, della maestosa ultima sinfonia di Wolfgang Amadeus Mozart: dopo le tinte malinconiche della penultima, la Sinfonia n.40, rappresenta un vero e proprio ritorno alla luce del sole l’apollinea Sinfonia n. 41 in Do maggiore K 551, terminata nell’agosto del 1788 e ultima delle sinfonie mozartiane, che per ampiezza e elaborazione formale tende più di ogni altro lavoro sinfonico del compositore verso il futuro; ricevette il suo nome, a quanto sembra, dall’impresario inglese Salomon, che così volle sottolineare il carattere grandioso e l’importanza dell’opera.

Il vertice della Sinfonia, articolata in quattro movimenti, si individua nell’elaborazione contrappuntistica di mai raggiunta complessità e intensità del finale, un fugato che rappresenta l’addio di Mozart al genere sinfonico, una totale sintesi di maestria tecnica e potenza evocativa, forse il vertice più alto dell’arte del genio di Salisburgo.

Fa da interessante pendant a questa meraviglia sinfonica Verklärte Nacht (Notte trasfigurata) di Arnold Schönberg, il primo vero traguardo del compositore austriaco, allora ventiquattrenne. Trascritto per orchestra d'archi nel 1917 e riveduto infine nel 1943, si tratta di un poema sinfonico ispirato a una lirica di Richard Dehmel in cui si narra come, passeggiando una notte in un parco, una donna confessi al suo amante di essersi sposata con un uomo che non ama e di averci concepito un figlio. Teme di essere abbandonata dall'amante, ma l'anima generosa dell'uomo la rassicura. Il calore dell'amore, in armonia con la radiosità della natura, trasfigurerà il figlio della donna, facendolo appartenere a entrambi.

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