Milano - Attenzione, la mostra è prorogata al 26 giugno 2022!
Milano - Dopo il successo delle mostre dedicate a Claude Monet, Banksy e alla Street Art, al Teatro degli Arcimboldi di Milano l’arte torna a essere protagonista: dal 2 aprile al 12 giugno 2022 al Teatro degli Arcimboldi è allestita infatti in anteprima italiana la mostra David Bowie The Passenger, by Andrew Kent.
Milano - Con l’allestimento scenografico in uno dei foyer del teatro, la mostra racconta, attraverso le immagini e le memorie del fotografo americano Andrew Kent (Los Angeles, 20 febbraio 1948), un periodo ben preciso nella vita di David Bowie. Tra il 1975 e il 1976, infatti, Bowie decide di lasciarsi alle spalle l’esperienza americana, culminata con il successo di un album come Young Americans e le riprese del film L’uomo che cadde sulla terra, per tornare nella nativa Europa e rifondare la sua carriera. Qualche tempo prima di morire Bowie disse che, nonostante vivesse a New York da anni, si sentiva profondamente europeo. Deve aver provato lo stesso sentimento a metà degli anni Settanta quando tentava di sopravvivere a Los Angeles tra esoterismo, magia nera e cocaina. Quest’ultima lo stava facendo implodere proprio all’apice del successo americano e Bowie cercava conforto in Addio a Berlino, il romanzo di Christopher Isherwood ambientato durante la Repubblica di Weimar, nel suo lavoro e nella musica dei Kraftwerk. Sono questi fattori importanti che spingono Bowie ad immaginare il proprio ritorno in Europa.
Berlino era la città prescelta, nonostante a Londra - la sua città natale - ci fossero i segnali di un’altra rivoluzione imminente: il punk. L’ex-capitale del Terzo Reich non poteva non esercitare un fascino discreto su Bowie anche per via del muro che divideva due mondi: Est e Ovest, Capitalismo e Comunismo. Una frontiera costruita nel cuore della città a creare una frizione costante, nella quale artisti come lui trovavano ispirazione.
Durante il tour promozionale del suo ultimo album, Station to Station, Bowie era diventato The Thin White Duke ovvero Il Sottile Duca Bianco: un elegante, sofisticato, pallido - ed eccessivamente scavato in viso - crooner con camicia bianca, panciotto e pantaloni neri. Un antistyle per eccellenza che nasceva dalla mente non convenzionale di un artista che aveva espanso i confini del pop, introducendo nuovi elementi come la performance, costumi di scena che avrebbero influenzato la moda, la letteratura, la politica e una teatralità prima sconosciuta in quel contesto.
Le fotografie e le testimonianze di Andrew Kent che compongono la mostra ospitata al Teatro degli Arcimboldi raccontano quel periodo concitato nel quale tutto stava di nuovo cambiando sia per Bowie che per il mondo attorno a lui. Non solo foto da palco, quindi, ma anche testimonianze di quel frenetico viaggiare, soprattutto in treno e nave (Bowie infatti detestava volare in quegli anni) per raggiungere quei luoghi dove la maggior parte delle persone comuni non poteva andare, come ad esempio il Blocco Sovietico. Bowie aveva già visitato Mosca nel 1973, ma durante una pausa del segmento europeo dell’Isolar Tour, il tour promozionale di Station to Station, annuncia al suo entourage che vuole raggiungere di nuovo la capitale russa.
È Andrew Kent à occuparsi dei visti per accedere all’Unione Sovietica. Di quel breve soggiorno rimangono le fotografie incluse nel percorso della mostra a restituire un istante unico. Si tratta di snapshot e qualche foto in posa - davanti al Cremlino o al Mausoleo di Lenin - di un istante unico nel quale la fame di onniscienza che alimentava la mente di Bowie, lo stava preparando per Low, Heroes e Lodger: la Trilogia di Berlino. Nella ex-capitale del Terzo Reich Bowie, assieme ad Iggy Pop, avrebbe scritto e registrato alcuni dei sui album piiù importanti e influenti.
La mostra David Bowie The Passenger, by Andrew Kent si compone di 60 scatti, diversi cimeli e documenti originali provenienti dall’archivio di Kent. Accanto al percorso fotografico vengono fedelmente e filologicamente ricostruiti gli ambienti protagonisti della avventura europea di Bowie a metà degli anni ’70: dal vagone del treno che lo portò fino a Mosca, alla sua stanza di albergo a Parigi. E ancora abiti, microfoni, macchine fotografiche, dischi, modellini, manifesti, memorabilia varia e proiezioni completano la mostra accompagnando il visitatore in un viaggio spettacolare ed immersivo all’interno di una delle parentesi più affascinanti della carriera dell’icona della cultura popolare.
Oltre altre all’aspetto emozionale, la mostra è anche occasione di approfondimento, sia per il grande pubblico che per i fan più appassionati: con un’analisiscientifica condotta attraverso le memorie di Andrew Kent, infatti, è stato possibile ricostruire fatti fino ad ora poco conosciuti e svelare dettagli inediti della carriera di Bowie.
Prodotta da Navigare Srl e Show Bees Srl, a cura di Vittoria Mainoldi e Maurizio Guidoni per Ono Arte, la mostra è aperta al pubblico nei seguenti orari: 11.00-19.30 dal martedì al venerdì; 10.00-20.00 sabato, domenica e festivi (ultimo ingresso sempre 30 minuti prima dell'orario di chiusura). Biglietti: intero 14 euro dal martedì al venerdì e 15 euro per weekend e festivi; ridotto 12 euro tutti i giorni per under 14, over 65, convenzionati, universitari e disabili con accompagnatore; ingresso gratuito per bambini fino a 5 anni; biglietto open 17 euro. Per ulteriori informazioni contattare via email la biglietteria del Teatro degli Arcimboldi.
Questo evento è stato aggiornato con nuove informazioni il 25/09/2023 alle ore 09:22.
Potrebbe interessarti anche: Van Gogh: The Immersive Experience, mostra, fino al 10 dicembre 2023 , Candy World Experience, mostra immersiva dedicata al mondo delle caramelle, fino al 10 ottobre 2023 , Squali e abissi: predatori perfetti in una terra aliena, fino al 29 ottobre 2023 , Guy Bourdin: Storyteller, mostra fotografica, fino al 19 novembre 2023
Fotogallery


