Milano - Dal 6 febbraio al 19 aprile 2020, la galleria Officine dell’Immagine di Milano (via Vittadini 11) ospita la prima personale italiana di Dimitri Fagbohoun (Benin, 1972), a cura di Silvia Cirelli.
Milano - La mostra The Journey of Erzulie esplora il percorso artistico di questo poliedrico interprete, raccogliendo una selezione di opere tra sculture e installazion, mai esposte in Italia. Dall’incisiva forza poetica, Fagbohoun si concentra su questioni socioculturali, identitarie e geopolitiche, particolarmente rappresentative della complessa realtà africana. Confrontandosi con la vulnerabilità dell’essere umano, l’artista ne esplora i processi di creazione e distruzione, miscelando ingredienti personali e testimonianze legate all’eredità culturale africana.
Milano - La sua narrazione si spinge dunque verso un eclettismo grammaticale che esalta temi quali il ricordo, la religione e la dimensione poetica dell’esistenza, affidandosi a un approccio sensoriale che esalta la memoria come preziosa testimonianza di un repertorio emozionale, prima ancora che storico.
Nato nel Benin, cresciuto in Cameron e trasferitosi poi a Parigi da ormai vent’anni, Fagbohoun proietta nell’arte la propria composita identità transculturale, interrogandosi sull’ormai anacronistica definizione di africano e su cosa questo, oggi, rappresenti nella memoria comune.
La scelta stessa del titolo dell’esposizione, di chiara ispirazione religiosa, contestualizza un tema molto caro all’artista, il valore del sincretismo identitario. Partendo infatti dall’emblematica divinità femminile Erzulie, di derivazione caraibica, Dimitri Fagbohoun ne interpreta i simbolismi e le derivazioni. Allegoria dell’amore, della bellezza e della fecondità, Erzulie viene considerata una delle figure centrali della credenza voodoo - molto comune nel Benin, appunto - ma nel corso degli anni, è stata spesso associata a figure iconografiche differenti, come la Madonna Addolorata nella religione cristiana, la Dea Inanna dell’antica Mesopotamia, o anche Astarte, una divinità fenicia dell’età greco-romana.
Dalla figura di Erzulie, e dal riconoscimento di una radicata contaminazione collettiva, l’artista sviluppa un percorso espositivo che diviene un vero e proprio viaggio antropologico, un’indagine sulle varie sfaccettature dell’interculturalità.
La mostra è aperta al pubblico a ingresso gratuito dal martedì al sabato in orario 11.00-19.00 (lunedì e giorni festivi su appuntamento). Per info 02 91638758.
Questo evento è stato aggiornato con nuove informazioni il 23/03/2023 alle ore 12:49.
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