Milano - Nel programma di BookCity Milano 2019 arriva anche la Casa della Poesia di Como. Presso il Circolo Filologico Milanese, l'autrice Laura Garavaglia presenta il suo Numeri e stelle (I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno) in un dialogo con Gian Italo Bischi. L'incontro, sabato 16 novembre 2019 alle 14.00, è un viaggio tra scienza e poesia attraverso la vita di dodici matematici.
Milano - La matematica è un modo di pensare e interpretare il mondo. Come la poesia. Del resto, Il libro grandissimo della natura è scritto in lingua matematica, scriveva Galilei. Cosa hanno in comune matematici e poeti? Alla prima impressione sembra che questi due ambiti non abbiano nulla da spartire. Eppure, la matematica (e tutta la scienza in generale) e la poesia cercano anzitutto di dare risposte alle domande fondamentali della nostra esistenza, di comprendere com’è fatto il mondo, com’è fatto l’universo, cercando il più possibile di fare luce sul mistero in cui siamo immersi.
Milano - Se pensiamo ai grandi del passato, da Lucrezio a Dante Alighieri, da Leonardo a Galileo, solo per citare tra i più noti, ci rendiamo conto che il sapere non era diviso in compartimenti stagni, ma cultura scientifica e letteraria si alimentavano e potenziavano a vicenda. Anche in tempi più vicini a noi, troviamo esempi di poeti e scrittori che erano matematici o ingegneri o comunque si interessavano all’affascinate mondo della scienza: Primo Levi, Italo Calvino, Leonardo Sinisgalli, Andrea Zanzotto tra gli italiani e Jorges Luis Borges, Lewis Carrol, Robert Musil tra gli stranieri. E sono solo alcuni esempi.
L’immaginazione è una delle prime caratteristiche che accomuna scienziati e poeti. L’intuizione che, ad esempio, un matematico ha prima di trovare la dimostrazione di ciò che ha scoperto è simile a ciò che colpisce il poeta, un’emozione, un’esperienza che sedimenta nel suo io più profondo prima di trasformarsi in una provocazione dell’esistenza, come scrisse Vittorio Sereni, e quindi farsi poesia.
Il grande fisico e matematico Henri Poincaré ha scritto delle pagine illuminati nella raccolta di saggi Scienza e metodo sulla definizione di creatività, come caratteristica comune a scienze, tecnologia, arti e quindi anche alla poesia. Scrive che le maggiori intuizioni le ha avute in momenti assolutamente lontani dal lavoro a tavolino, mentre beveva un caffè, passeggiava sulla spiaggia o scendeva dall’autobus.
Altre sono le caratteristiche comuni tra matematica e poesia: l’uso di metafore, che riguarda sia il linguaggio poetico che quello scientifico. La metafora è infatti uno strumento conoscitivo, che stimola l’immaginazione, crea suggestione, condensando in un unico nucleo tematico o immaginativo una serie di elementi che da verbali diventano concettuali.
C’è poi la tensione alla bellezza. La ricerca della parola esatta, che non può essere diversa, la capacità di dare ritmo e suono ai versi, insomma la bellezza di una poesia è simile alla bellezza di alcune formule matematiche.
La ricerca della bellezza è stata costante in molti grandi matematici, come per esempio Paul Dirac e Godfrey Harold Hardy, che in Apologia di un matematico sottolinea come tale ricerca è comune a scienziati e poeti, asserendo che non c’è posto per la matematica brutta e implicitamente dicendo lo stesso della poesia.
Qui il programma dei 30 eventi di BookCity Milano 2019 da non perdere.
Questo evento è stato aggiornato con nuove informazioni il 06/06/2023 alle ore 04:44.
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