
© Leandro Erlich
Milano - Dal 22 aprile al 4 ottobre 2023 Palazzo Reale a Milano accoglie per la prima volta in Europa un’ampia monografica di una delle maggiori figure di spicco della scena artistica internazionale: Leandro Erlich. La mostra si intitola Oltre la soglia ed è promossa da Comune di Milano-Cultura e prodotta da Palazzo Reale e Arthemisia, in collaborazione con lo Studio Erlich con la curatela di Francesco Stocchi.
Artista argentino, nato a Buenos Aires nel 1973, Erlich crea grandi installazioni con cui il pubblico si relaziona e interagisce, diventando esso stesso l’opera d’arte. Le sue opere sono uniche e rappresentano un’assoluta novità nel mondo dell’arte e uniscono creatività, visione, emozione e divertimento: palazzi in cui ci si arrampica virtualmente, case sradicate e sospese in aria, ascensori che non portano da nessuna parte, scale mobili aggrovigliate come fossero fili di un gomitolo, sculture spiazzanti e surreali, video che sovvertono la normalità. Sono tutti elementi che ci raccontano qualcosa di ordinario in un contesto stra-ordinario, dove tutto è diverso da quello che sembra, dove si perde il senso della realtà e la percezione dello spazio.
Al pubblico di Milano viene data la possibilità di conoscere il lavoro di Erlich attraverso ben 19 opere, tra le più note e iconiche, per la prima volta riunite in una sola sede. Erlich conduce il pubblico in un altrove magico, dove il possibile diventa impossibile, ma che stupisce ed emoziona grazie ad un grande senso estetico e una poesia fortemente intrinseca. Il risultato è esplosivo, divertente, appassionante, indimenticabile.
Ogni opera di Leandro Erlich è da leggersi come una finestra sul mondo sensibile allo sguardo, che invece di trarre in inganno svela il paesaggio che ognuno custodisce nel proprio sé. Un’opera di Erlich suscita, come prima reazione, un senso di familiarità rispetto al quotidiano, per poi insinuare un certo dubbio. Osservando con attenzione l’opera, lo sguardo dello spettatore inizia a dubitare di ciò che percepisce trovandosi di fronte a un fenomeno inspiegabile. Suscitare nel pubblico domande, dubbi, emozioni che interagiscono con i suoi lavori è il pensiero primario di Erlich, ed è proprio la partecipazione dello spettatore che rende completa l’opera.
Il percorso espositivo inizia a sorprendere già nel cortile di Palazzo Reale, dove è allestita la monumentale installazione site-specific Bâtiment, creata nel 2004 per la Nuit Blanche di Parigi. Da allora è stata presentata in tutto il mondo, adattandosi alle caratteristiche dell’architettura locale. Il meccanismo espositivo è tuttavia sempre lo stesso: appoggiata orizzontalmente a terra è posizionata la riproduzione della facciata di un edificio, con balconi, nicchie, fregi, tettoie. I visitatori si appendono virtualmente alle decorazioni e un grande specchio inclinato a 45 gradi riflette l’immagine a terra su un piano verticale, dando l’illusione di una facciata reale e la sensazione che la legge di gravità non esista più.
Le installazioni proseguono nelle sale al piano terra di Palazzo Reale. In The Cloud (2012), diverse lastre di vetro stampato, sovrapposte una sull’altra, riproducono una nuvola multidimensionale, trasportando il mondo naturale nello spazio interno e facendo collassare in una teca il rapporto tra terra e cielo. Presentata nel 2000 alla Whitney Biennial, l’installazione Rain (1999) è un’affascinante inversione tra esterno e interno, che sfida la certezza razionale per cui può piovere solo fuori: un’opera che genera una scena malinconica, come dichiara l’artista stesso, alla quale l’osservatore partecipa entrando «in uno stato contemplativo»; Port de Reflection (2014), concepita per il Box Project del Museo nazionale di Arte moderna e contemporanea di Seul, crea l’illusione di un riflesso attraverso sculture solide, barche in vetroresina che fluttuano in acque inesistenti e dondolano dolcemente (e artificiosamente) grazie un meccanismo nascosto, progettato per imitare il ritmo delle onde.
Anche in Lost Garden (2013) lo spettatore è intrappolato in un gioco di percezione e di trompe l’oeil, che in questa installazione ha per protagonista l’immagine idilliaca di un giardino immaginario, metafora di tutto ciò che si è perduto e si desidera ritrovare. Staircase (2005) è un classico della ricerca di Erlich: l’installazione riproduce una scala vista dall’alto e piegata da un lato, che crea in chi la guarda un senso di vertigine e disorientamento.
Hair Salon, così come Changing (entrambe del 2008), sono opere che ruotano intorno alla perturbante mancanza di riconoscimento di sé stessi in uno specchio e al successivo riconoscimento, dopo un momento di sconcerto e di scoperta, di due (o più) differenti realtà, allargando così l’orizzonte dello spettatore sull’ampiezza delle possibili interpretazioni del reale. In Classroom (2017), il visitatore sperimenta l’incredibile sensazione di vedere la propria immagine proiettata in un’aula di scuola abbandonata: particolarmente inquietante in seguito agli anni del lockdown, questa installazione non potrebbe avere senso senza la partecipazione dello spettatore posto di fronte a sé.
Le videosculture Ascensor (1995) e Lifted Lift (2019) sono ascensori che non salgono né scendono: spogliati delle loro funzioni, questi oggetti diventano qualcosa di completamente diverso e conducono il visitatore in viaggi inaspettati che sovvertono le regole della logica e della comune percezione. L’ascensore è protagonista anche della videoinstallazione Elevator Pitch (2011), in cui il visitatore si trova davanti alle porte di un ascensore che, aprendosi, svelano persone e situazioni che si attivano continuamente nell’angusto spazio.
Window Captive Reflection (2013) è una finestra che rivela una doppia immagine: la scena all’esterno e l’interno che si riflette nel vetro. Prestando attenzione, come afferma Erlich, «l’osservatore riesce a percepire sottili movimenti nell’ambiente esterno, come quello delle foglie che si muovono al vento, diventando testimone di questa sovrapposizione tra interno ed esterno, tra ciò che si vede e ciò che è proiettato, tra attività e quiete».
El Avión (2011) e Night Fly (2015) riproducono la vista della superficie terrestre dagli oblò di un aereo immaginario, attivando la memoria della stupefacente esperienza del volo, che è un misto di stupore, inquietudine, meraviglia e disorientamento. In Global Express (2011) si vedono scorrere in loop, attraverso quello che sembra essere il finestrino di un treno, scene urbane di New York, Parigi e Tokyo, in un unico reel: le città si fondono l’una con l’altra in maniera ininterrotta, senza che il convoglio debba mai fermarsi.
Una delle prime videosculture di Erlich, Subway (2009) riproduce in loop un tipico tragitto in metropolitana: come El Avión, Night Fly e Global Express, l’installazione evoca il ritmo ipnotico del viaggio e del transito all’interno di un’esperienza museale.
The View (1997) è stata la prima video-scultura di Erlich ispirata al paesaggio urbano crepuscolare e agli schermi viventi che finiscono per diventare le finestre degli appartamenti. L’opera presenta in un solo diorama vari aspetti della vita della classe media a Buenos Aires e rimanda evidentemente il film del 1954 La finestra sul cortile, riassumendo così i tre interessi principali dell’artista: il cinema, l’architettura e la vita quotidiana. È invece dedicata alle conseguenze del cambiamento climatico l’opera Traffic Jam (2018), che presenta la veduta di due file di auto costrette in un ingorgo e parzialmente ricoperte dalla sabbia, come in una moderna Pompei.
Oltre la soglia: orari e biglietti per visitare la mostra di Leandro Erlich a Milano
La mostra Leandro Erlich: oltre la soglia è vistabile presso gli spazi espositivi di Palazzo Reale a Milano (piazza Duomo 12) dal 22 aprile al 4 ottobre 2023 nei seguenti orari di apertura: martedì, mercoledì, venerdì, sabato e domenica dalle 10.00 alle 19.30; giovedì dalle 10.00 alle 22.30; lunedì chiuso (la biglietteria chiude un'ora prima). Aperture straordinarie: martedì 25 aprile, lunedì primo maggio, venerdì 2 giugno e martedì 15 agosto, sempre dalle 10.00 alle 19.30. L’accesso alla mostra è contingentato e la prenotazione, tramite il preacquisto del biglietto, è fortemente consigliata.
Questi i prezzi dei biglietti, sistema di microfonaggio incluso: intero 15 euro (open 17 euro); ridotto 13 euro per under 26, over 65, gruppi, soci Fai e Touring Club; ridotto 10 euro per studenti fino a 25 anni e disabili con invalidità inferiore al 100%; ingresso gratuito per bambini di età inferiore a 6 anni e disabili con invalidità pari al 100%. Sono inoltre disponibili biglietti famiglia al costo di 10 euro per 1 o 2 adulti e 6 euro per bambini da 6 a 14 anni; e biglietti per gruppi da 15 a 25 persone (compresa la guida) al costo di 13 euro a persona. Per info 02 8929921.
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