Rach Festival: l’Orchestra Sinfonica di Milano celebra Rachmaninov a 150 anni dalla nascita

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Contenuto in collaborazione con l'Orchestra Sinfonica di Milano

Milano, 21/03/2023.

A tutto Rachmaninov: poker di appuntamenti distribuiti in due settimane per festeggiare i 150 anni della nascita del compositore russo. Dal 13 al 23 aprile 2023 (il compleanno cade proprio in questo mese) l’Orchestra Sinfonica di Milano sviluppa un festival quadripartito per tracciare un ritratto del grande musicista: un programma, quello del Rach Festival, che passa in rassegna l’integrale dei quattro concerti per pianoforte e orchestra di Rachmaninov.

Una vera e propria impresa pianistica, quella che è chiamato a svolgere il solista di un tour de force così ambizioso. E chi, se non Alexander Romanovsky? Grande solista, indiscusso talento degli 88 tasti, pianista vincitore a soli 17 anni del primo premio al Concorso Busoni di Bolzano, ospite regolare dei palcoscenici più prestigiosi al mondo: un grande musicista che ha particolarmente a cuore la produzione di Sergej Rachmaninov, onnipresente nel suo repertorio. Sul podio dell'Auditorium di Milano (largo Mahler), il direttore emerito dell’Orchestra Sinfonica di Milano Claus Peter Flor.

Così Romanovsky parla del compositore di cui ricorrono i 150 anni della nascita: «Quando parliamo di Rachmaninov ci troviamo di fronte a un compositore prolifico ma che per lassi di tempo molto lunghi non ha composto e quindi nonostante una vita lunga 70 anni la sua produzione come quantità non è vastissima. Ha però trovato subito una vena molto generosa e già le sue prime opere erano delle composizioni talmente prorompenti sia per il linguaggio armonico sia per un incredibile senso di equilibrio nella forma, così riuscite che lo stesso Rachmaninov, essendo un pianista molto richiesto, ha continuato a suonarle nel corso di tutta la sua vita'».

Figura poliedrica, ripudiato come «l’antico bardo dei commercianti all’ingrosso» dalla cultura di stato della madrepatria, allora Urss, tacciato di conservatorismo dalle avanguardie del Novecento, Sergej Rachmaninov affinò il suo stile rinnovando il confronto con la figura demoniaca del compositore-interprete, del virtuoso ottocentesco, incarnata da Paganini e Liszt. In tal senso, forse, i quattro concerti per pianoforte e orchestra sono la più compiuta testimonianza di questa postura compositiva. Sergej Rachmaninov rappresenta nel Novecento il virtuosismo, ma anche la difficoltà, umanissima, di essere compositore. Sono diventate leggendarie le sue lunghe dita, che gli permisero di raggiungere sulla tastiera del pianoforte un intervallo di dodicesima o di tredicesima, talmente preziose da indurre l’autore ad assicurarle presso la società Lloyd’s di Londra. Rachmaninov fu molto di più di uno straordinario pianista: fu compositore e direttore d’orchestra. Per tutta la vita combatté perché venisse riconosciuto il giusto valore alla sua attività di compositore.

Così, giovedì 13 aprile 2023 alle ore 20.30 il festival dedicato a Rachmaninov prende le mosse col Concerto n. 1 per pianoforte e orchestra in Fa diesis minore op. 1, condito da due gioielli della musica francese del Novecento: la Petite Suite di Claude Debussy e Ma mère l'oye di Maurice Ravel, due brani originariamente scritti per pianoforte.

Si prosegue domenica 16 aprile 2023 alle ore 16.00, con il Concerto n. 2 per pianoforte e orchestra in Do minore op. 18, capolavoro presentato a Mosca il 9 novembre 1901 con l'autore al pianoforte ed Alexandr Ziloti alla direzione, forse la prima opera matura di Rachmaninov. Una pagina traboccante di un pathos tipicamente post-romantico, nel solco della migliore tradizione ciaikovskiana. Il Secondo Concerto viene accostato ai magnifici Études-Tableaux, saggio della straordinaria bravura e della spigliata fantasia di orchestratore di Ottorino Respighi che trascrive per orchestra l'originale pianistico dell'op. 33 e dell'op. 39.

La seconda settimana di Rach Festival si inaugura giovedì 20 aprile 2023 alle ore 20.30, e vede protagonista il Terzo Concerto in Re minore op. 30, forse il più conosciuto di Rachmaninov, dopo il successo del film Shine, diretto nel 1996 da Scott Hicks, diventato universalmente conosciuto e riconosciuto dal grande pubblico semplicemente come Rach 3. Il Concerto per pianoforte e orchestra n. 3 in re minore, op. 30 di Rachmaninov, composto nel 1909, è un concerto d'impostazione tardo-romantica che deve una parte della sua fama alla sua grande difficoltà esecutiva, in quanto richiede al solista una solidissima tecnica virtuosistica e molta resistenza; nel complesso uno dei più impegnativi concerti dell'intero repertorio pianistico. Viene abbinato in questo programma alle interessantissime Enigma-Varations op.36 di Edward Elgar, compositore britannico contemporaneo di Rachmaninov.

Domenica 23 aprile 2023 alle ore 16.00 il Rach Festival si conclude con l’ultimo concerto, il Concerto n. 4 in Sol minore op. 40, che ha goduto dei favori del pubblico sin dal suo apparire nel 1927, e al centro del quale si impone un Largo che contiene la citazione di una canzone popolare inglese (Three blind mice). Fanno da pendant le Danze sinfoniche op. 45, grandiosa conclusione del catalogo di Rachmaninov datata 1940-1941, composta negli Stati Uniti dove il compositore visse nella seconda parte della sua vita e denominate Mattino, Mezzogiorno e Sera. Non era possibile migliore conclusione di questo Festival, se non con l’esecuzione del lascito artistico di questo immenso compositore.

biglietti sono in vendita ai seguenti prezzi: intero 36 euro in platea, 27 euro in galleria; over 60 e convenzioni: 27 euro in platea, 21 euro in galleria; under 30 e Sostenitori: 19 euro in platea e 17 in galleria. È inoltre disponibile un abbonamento ai quattro concerti del Rach Festival ai seguenti prezzi: intero 100 euro; over 60 e convenzioni 90 euro; under 30 e sostenitori 60 euro.

I biglietti sono in vendita presso la biglietteria dell’Auditorium di Milano (orario 10.00-19.00 dal martedì alla domenica) e sul sito. Ulteriori informazioni via email o telefonando al numero 02 83389401.

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