Milano arcobaleno, luogo e orario della manifestazione di sabato 18 marzo 2023

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Milano, 17/03/2023.

Si svolge sabato 18 marzo 2023 alle ore 15.00 nel cuore di Milano, in piazza della Scala, la manifestazione Giù le mani dai nostri figli e dalle nostre figlie, promossa da Cig Arcigay Milano, Famiglie Arcobaleno in Lombardia, I Sentinelli di Milano, Coordinamento Arcobaleno in risposta allo stop delle trascrizioni dei certificati di nascita esteri dei bambini con due papà e la formazione di atti di nascita con due mamme.

La manifestazione di sabato 18 marzo 2023 a Milano - pensata come presidio, non come corteo - è stata indetta a seguito della richiesta da parte del prefetto di Milano Renato Saccone al sindaco Beppe Sala, su impulso del Ministero dell'Interno, di interrompere il riconoscimento all'anagrafe dei figli di coppie omogenitoriali. Inizialmente era stata organizzata nella piazzetta davanti alla Prefettura di Milano, ma a seguito delle tante adesioni da tutta Italia il luogo della manifestazione è stato cambiato a favore di uno spazio più grande: l'appuntamento è dunque in piazza della Scala, con inizio alle ore 15.00 e fine prevista per le ore 18.00 circa.

«Finora il Comune di Milano, assumendosene la piena responsabilità e stante l’assenza di una specifica disciplina di legge, ha trascritto gli atti di nascita dei figli nati coppie omogenitoriali», aveva commentato a caldo il sindaco Beppe Sala dopo la circolare che il Ministero dell'Interno ha inviato al prefetto: «purtroppo d'ora in poi non sempre sarà possibile. Mi farò comunque carico di portare avanti politicamente questa battaglia per i diritti delle coppie dello stesso sesso e dei loro figli».

«L’accanimento di questo governo contro i nostri figli è vergognoso. Di fronte all’incapacità di risolvere i problemi dell’Italia si usano le famiglie arcobaleno come arma di distrazione di massa. Ma stavolta la destra ha fatto male i suoi conti: la società civile è già dalla nostra parte. Le nostre figlie e figli frequentano scuole, studi pediatrici, campi sportivi, oratori insieme a tutti i loro coetanei e ovunque trovano apertura e accoglienza. L’unico aspetto che sorprende le persone è il ritardo dell’Italia sul riconoscimento della doppia genitorialità e per questo serve una legge. Esiste un’Italia migliore di chi la governa e ce lo dimostra ogni giorno» così Alessia Crocini, Presidente di Famiglie Arcobaleno.

«Che paura fa la piena uguaglianza? Cosa toglie? Nulla. A togliere è il Governo, se la sua priorità è quella di impedire che migliaia di bambini abbiano maggiori tutele. I registri erano una possibilità delle amministrazioni comunali di porre un rimedio a un problema più grande. È urgente una riforma seria e concreta delle adozioni per tutti. Lo Stato dovrebbe sempre pensare di estendere i diritti, non restringerli. I bambini delle famigliearcobaleno hanno diritto a uno sviluppo sereno nel tessuto sociale dell’Italia come avviene per i loro coetanei in tantissimi altri Paesi d’Europa e del mondo. Basta deciderlo. Bastano una penna e volontà civica e politica» ha dichiarato Alice RedaelliPresidente del CIG Arcigay Milano.

«Siamo davanti a un nuovo attacco del Governo Meloni verso le persone Lgbtqia+ e le loro famiglie. In risposta la città di Milano si è mobilitata e con noi tantissime e tantissimi saranno in piazza per dimostrare il proprio sdegno verso un governo che se la prende con bambini e adolescenti per attaccare i genitori LGBT. È l'inizio di una mobilitazione che avrà altri momenti e ci vedrà attivi ogni qual volta la destra proverà a toccare ancora i nostri diritti», ha concluso Luca Paladini, portavoce dei Sentinelli di Milano, dando l’appuntamento in piazza alla società civile.

«Quello che dispiace - dice il papà arcobaleno genovese Michele Coletta in arte Captain M. è che non solo non si faccia una legge a favore, ma contro e che con tutte le priorità che ci sono, il governo si sia concentrato verso una legge contro i diritti. Il pretesto è quello di colpire la Gpa (gestazione per altri), a cui ricorrono in realtà soprattutto famiglie etersoessauli, quindi è chiaro che è in realtà si trata di un atto un discriminazione dei diritti Lgbt».

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