Braidense, da Manzoni a Umberto Eco: alla scoperta della terza biblioteca italiana e del suo milione e mezzo di libri

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Milano, 10/02/2022.

Con la Biblioteca Braidense di Milano prosegue il viaggio tra le meraviglie del patrimonio librario italiano che ogni settimana conduce i visitatori in un percorso virtuale alla scoperta delle 46 biblioteche dello Stato, grazie a una serie di reportage promossi sui canali social del Ministero della Cultura, da Instagram a Facebook fino a YouTube (in questa pagina proponiamo il video documentario, on line dal 10 febbraio 2022).

Istituita e aperta al pubblico nel 1786 per volere di Maria Teresa D’Austria, e nata dunque nello spirito dell’Illuminismo, la Biblioteca Braidense fa parte del Complesso di Brera e oggi conserva oltre 1,5 milioni di volumi, grazie anche al Diritto di stampa introdotto dall’imperatrice che consentì alla Braidense, terza biblioteca italiana dopo le Nazionali centrali di Firenze e Roma, di possedere una collezione di 23.000 testate periodiche.

Gran parte della sua fama è dovuta senza dubbio alla stanza che raccoglie tutte le edizioni originali di uno dei padri della lingua italiana, Alessandro Manzoni: la Braidense era infatti la sua biblioteca, per questo la famiglia nel 1886 ha voluto lasciare all’istituto milanese tutti i suoi manoscritti, le minute autografe, e non solo.

«Con diversi vincoli che noi ancora oggi rispettiamo», spiega nel video Marina Zetti, bibliotecaria dell'Istituto. Due tra tutti: che il materiale donato fosse racchiuso in un'unica sala e che fosse messo a disposizione degli studiosi di Milano. In fondo, «un dono fatto alla città tramite la nostra biblioteca». Tenendo fede ai vincoli posti dalla famiglia, la Braidense dedicò una sala ad Alessandro Manzoni e al suo lascito: un vero e proprio regno dello scrittore che contiene circa 200 manoscritti, 5000 pezzi di carteggio, di cui 800 autografi, 2500 opere di critica, 1000 volumi di edizioni pregiate delle sue opere e 550 volumi della sua biblioteca, di cui 200 postillati. «Conserviamo la minuta autografa del 5 Maggio e quella del Fermo dei Promessi sposi, la Ventisettana, la prima edizione che viene edita da Ferrario, che è un importante editore milanese che aveva pubblicato anche Il Conciliatore, per arrivare alla cosiddetta Quarantana che è quella che di fatto noi studiamo a scuola», spiega Zetti.

Oggi sede del polo museale reso autonomo dal ministero della Cultura nel 2015, il complesso di Brera comprende otto Istituti tra cui la Biblioteca Braidense che ha il suo cuore nella Sala Maria Teresa, con un grande ritratto dedicato all'imperatrice e le scaffalature disegnate da Giuseppe Piermarini. I maestosi lampadari, che provengono dalla sala delle Cariatidi del Palazzo Reale, ricordano che la Braidense fu la seconda biblioteca al mondo, dopo quella di New York, a essere dotata di illuminazione.

«Presto accanto alla sala del Manzoni ce ne sarà un'altra che ospiterà i libri rari di Umberto Eco, un altro modello della letteratura italiana», spiega nel video il direttore del complesso di Brera e della stessa Braidense, James M. Bradburne e conclude: «lo scopo di questa Biblioteca è di puntare sull'importanza del libro stesso, grazie alle collezioni straordinarie che vengono dal passato, come i Fondi dei gesuiti, i Fondi della lingua araba, della lingua giapponese, della lingua persiana e della lingua cinese. Si tratta di fonti uniche nel Paese».

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