Merda d'artista 1961-2021: l'opera di Piero Manzoni compie 60 anni

Bruno Bani

Milano, 07/05/2021.

Nel maggio 1961 Piero Manzoni (1933-1963) realizzava 90 scatolette di Merda d’artista, o Künstlerscheisse, Merde d’artiste, Artist’s shit, che dir si vogia. Per i 60 anni dell’opera più nota ma forse meno conosciuta dell’artista, la Fondazione Piero Manzoni ha in serbi diverse iniziative, tra il maggio 2021 e il maggio 2022, con l'obiettivo di celebrare e raccontare storia, leggenda e significati della terribile scatoletta.

Dal primo maggio 2021 è on line il nuovo sito merdadartista.org, destinato ad arricchirsi nel corso dei mesi di nuovi contenuti, creati ad hoc, tra cui la serie 30, 20, 10 minuti di Merda, incontri sul web con i protagonisti dell’arte contemporanea per approfondire temi legati alla Merda d’artista. La Taplab wall covering con il progetto 8Per / Omaggio a Merda d’artista di Piero Manzoni ha prodotto 8 nuove carte da parati, presentate dal 13 al 30 maggio in mostra Casa degli Artisti di Milano. È inoltre in arrivo un libro pubblicato dalla Carlo Cambi Editore, in quattro lingue, come l’etichetta della Merda d’artista, in cui quattro autori (Luca Bochicchio, Flaminio Gualdoni, Rosalia Pasqualino di Marineo e Marco Senaldi) proponono un viaggio alla scoperta della famigerata scatoletta. E la rivista di Hauser & Wirth, Ursula, sta preparando un numero dedicato alla Merda d’artista.

Il regista Andrea Bettinetti (già autore del film Piero Manzoni, artista nel 2013) sta preparando dei brevi documentari per approfondire temi specifici, tra cui ad esempio lo scandalo del 1971, quando la Merda d’artista venne esposta alla Galleria d’Arte Moderna di Roma e ne conseguì una interrogazione parlamentare. È in lavorazione anche uno spettacolo per il teatro, con tre brevi dialoghi, scritti e diretti da Filippo Soldi.

Chi era Piero Manzoni: la biografia

Piero Manzoni nasce a Soncino (Cremona) nel 1933. Nel 1956 espone dei quadri con sagome antropomorfe e impronte di oggetti alla quarta Fiera mercato - Mostra d’arte contemporanea a Soncino e poi al Premio di pittura San Fedele a Milano; firma manifesti con altri artisti e aderisce al Movimento Arte Nucleare. Dal 1957-1958 realizza i primi Achromes, in materia gessosa, tela grinzata o a quadrati. Espone con Bonalumi e Castellani e collabora con artisti di diverse neoavanguardie europee. Nel 1959 fonda con Castellani la galleria Azimut a Milano e la rivista Azimuth. La galleria inaugura con la sua mostra Linee e vi esporranno anche Dadamaino, Yves Klein, Heinz Mack, Almir Mavignier.

Realizza la serie dei Corpi d’aria (palloncini bianchi da gonfiare) e Fiato d’artista (palloncini da lui gonfiati su base di legno). Nel 1960 si reca a Herning, in Danimarca, dove sperimenta materiali inconsueti. Continua a produrre Achromes in cotone idrofilo, polistirolo fosforescente e cloruro di cobalto e presenta a Milano l’evento Consumazione dell’arte, dinamica del pubblico, divorare l’arte, dove il pubblico mangia uova sode con la sua impronta digitale. Dal 1961 produce nuovi Achromes in fibra di vetro e sintetica, peluche, pane, paglia, carta da pacco, sassi, pallini di polistirolo e inizia a firmare le persone rendendole sculture viventi e corredandole di un certificato d’autenticità; realizza le Basi magiche e 90 scatolette di Merda d’artista.

Torna a Herning nel 1961 e presenta la Base del mondo, un piedistallo capovolto a sostenere idealmente la Terra come opera d’arte. Partecipa a numerose mostre personali e collettive in Italia e all’estero. Progetta con l’editore Petersen una sua monografia con pagine trasparenti. Il 6 febbraio 1963 Piero Manzoni muore d’infarto nel suo studio a Milano.

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