Riapertura stadi in Lombardia (San Siro e non solo). Quali regole? E quante persone possono entrare?

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Milano, 21/09/2020.

Dopo la riapertura al pubblico dei palazzetti per la Supercoppa Italiana di basket, la Regione Lombardia emana un'ordinanza - abbastanza inaspettata, occorre dirlo, fino a pochi giorni fa - relativa alla riapertura in sicurezza degli stadi di calcio in concomitanza con l'inizio del campionato di Serie A.

«A decorrere da sabato 19 settembre, in Lombardia è consentita la presenza del pubblico durante gli eventi e le competizioni sportive, ivi compresi quelli riconosciuti di interesse nazionale dal Comitato olimpico nazionale italiano (Coni), dal Comitato italiano paralimpico (Cip) e dalle rispettive federazioni». Così recita l'ordinanza 610 di venerdì 19 settembre 2020 firmata dal presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana, valida fino a giovedì 15 ottobre 2020.

Lo Stadio Meazza a San Siro (per le gare a Milano di Inter e Milan) e il Gewiss Stadium di Bergamo (per le partite casalinghe dell'Atalanta) tornano ad aprire le porte ai tifosi di calcio dopo mesi di chiusura forzata. Non solo calcio, però: l'ordinanza riguarda moltissimi impianti in tutta la Lombardia che ospitano competizioni degli sport più disparati, dal basket al volley, dal rugby all'atletica leggera.

Ma come funziona l'accesso del pubblico a stadi e impianti sportivi? Quante persone possono entrare e in quali modalità? E che regole bisogna seguire? Tra i punti contenuti nell’allegato dell’ordinanza si legge che «può essere consentita la partecipazione del pubblico esclusivamente nei settori degli impianti sportivi nei quali sia possibile assicurare la prenotazione e assegnazione preventiva e nominale del posto a sedere numerato ai singoli spettatori per l’evento e comunque in misura non superiore, in proporzione, al 25 % della capienza autorizzata dalle Commissioni di vigilanza prima dell’emergenza causata dal Covid-19 e, in via assoluta, in misura non superiore a 1.000 spettatori negli impianti all’aperto e a 700 spettatori negli impianti al chiuso».

Per ogni evento sportivo deve essere rilevata la temperatura corporea sia per il personale che per il pubblico (con divieto di accesso in caso di temperatura superiore a 37,5 gradi) e il personale preposto deve vigilare sull’uso della mascherina, obbligatoria all’aperto e al chiuso (per i bambini valgono le norme generali sull'utilizzo della mascherina), e garantire il distanziamento. L'acquisto dei biglietti deve «essere preferenzialmente effettuato on line. L’eventuale servizio di biglietteria in loco può essere previsto purché le relative postazioni siano dotate di barriere fisiche. Nonché sia fatto osservare il distanziamento interpersonale in coda e siano favorite modalità di pagamento elettroniche».

Ogni settore di uno stadio o di un impianto sportivo deve «avere varchi di accesso dedicati, aperti con largo anticipo per evitare potenziali assembramenti», con tanto di «percorsi separati per l'entrata e per l'uscita». Tra le regole da seguire per il pubblico spicca il «divieto di introdurre all'interno degli impianti di striscioni, bandiere o altro materiale».

«Al fine di evitare assembramenti», sottolinea infine l'ordinanza della Regione Lombardia «non è consentita l’attività dei bar, dei punti di ristoro e dei distributori automatici di alimenti e bevande». Bar chiusi, dunque, all'interno degli stadi e degli impianti sportivi, ma è permessa la vendita di bevande e snack «mediante addetti che circolano nelle tribune, senza che il pubblico debba lasciare il posto assegnato».

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