Teatro nei cortili di Milano. Generazione Disagio lancia un progetto di vicinanza umana, poetica ed emotiva

Stefania Romano

Milano, 11/06/2020.

Un esperimento di cittadinanza attiva per ricostruire una comunità: i cortili dei condomìni di Milano si trasformano da semplice luogo di passaggio a spazio di aggregazione, rimettendo al centro la socialità, quella reale e non virtuale. In tempo di distanziamento fisico e sociale, il collettivo artistico Generazione Disagio ha lanciato un progetto di vicinanza umana, poetica ed emotiva all’interno dei caseggiati della città.

Il progetto si chiama Assemblamenti e nasce dalla voglia di stare insieme, di superare le barriere tra vicini di casa e costruire un’identità collettiva: si parte sabato 13 giugno 2020, ma in cosa consiste? Lo spettacolo lo fanno gli inquilini stessi, gli attori creano solo l’occasione: la narrazione prende vita grazie a piccole azioni compiute dai condòmini e alla condivisione di storie, immagini e ricordi. La prospettiva è rovesciata: non viene messo in scena uno spettacolo teatrale canonico, da seguire in silenzio, ma gli attori diventano spettatori e viceversa. I punti di vista sono stravolti e moltiplicati, le finestre e i balconi si trasformano in palchetti e palcoscenici, mentre gli attori sdraiati per terra orchestrano una drammaturgia collettiva originale, ogni volta nuova.

Anche lo spazio prende nuova vita grazie a semplici ma efficaci interventi scenografici e si trasforma in un salotto condiviso, un luogo in cui ci si può raccontare e conoscere, sempre mantenendo le distanze di sicurezza. Il pretesto è quello di divulgare le norme del regolamento di condominio, visto come la carta costituzionale che regola la nostra convivenza civile.

«Non è possibile tornare a fare teatro, se prima non si ricrea una comunità: come possiamo ripartire insieme e costruire un mondo più giusto, se non conosciamo neanche i nostri vicini di casa?» è la domanda che lancia l’ideatore di Generazione Disagio Enrico Pittaluga, attore di origini genovesi, classe 1986, che a Milano ha trovato casa e orizzonti lavorativi. Luca D’Addino, attore e giullare contemporaneo, anche lui di origini liguri, la pensa nella stessa maniera: «in questi mesi siamo stati sommersi da regole e limitazioni per tutelare la salute pubblica, che però ci hanno isolati e resi timorosi l’uno dell’altro. Abbiamo voluto invertire la tendenza: giocando con le norme e i divieti del regolamento di condominio, proviamo a tessere vicinanza ed empatia. Ridere insieme dei nostri limiti è già un modo di superarli».

Le azioni teatrali di Assemblamenti sono sostenibili e replicabili in qualsiasi cortile all’interno della area metropolitana di Milano: sono a offerta libera e per prenotarle basta scrivere una email a Generazione Disagio.

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