Lettere d'amore a Milano: 22 racconti scritti in quarantena nel libro benefico Reboot

Flickr.com / Marco Trovò

Milano, 04/06/2020.

Supportare concretamente la città di Milano durante l’attuale emergenza sanitaria e dedicarle parole d’amore e di conforto in un periodo molto difficile per tutti. È con questi obiettivi che nasce Reboot: lettera d’amore a Milano, un’antologia collettiva di racconti realizzata durante la pandemia da scrittori, giornalisti e blogger per raccogliere fondi a sostegno del capoluogo lombardo. Il libro, scritto totalmente in smart working e dedicato alla città, è edito da bookabook e curato da Annarita Briganti, giornalista e scrittrice, ideatrice, curatrice e tra gli autori del volume.

I racconti, che spaziano dalla non fiction alla poesia sempre con tratti autobiografici, sono stati scritti da 22 professionisti, tutti con un legame particolare con la città di Milano o con la Lombardia.  Pubblicato in formato ebook, il volume è disponibile sul sito di bookabook al costo di 4,99 euro, ma anche su Amazon. I proventi saranno devoluti al Comune di Milano, destinati al Fondo di Mutuo Soccorso istituito dal sindaco Giuseppe Sala per aiutare chi è stato messo in ginocchio dalla pandemia e sostenere la ripresa delle attività cittadine, con particolare attenzione ai piccoli esercizi e agli operatori economici. 

Di seguito pubblichiamo il racconto Milano silenziosa, vestita di primavera di Manuela Porta.

Milano silenziosa, vestita di primavera di Manuela Porta

Sono milanese purosangue. Ma certo che questi milanesi sono un po’ snob, un po’ bauscia, molto chic, molto classisti. Spesso ho sentito parlare così di noi cittadini e della nostra città altezzosa che, soprattutto dopo Expo 2015, ha iniziato una vera rinascita anche a livello architettonico acquisendo un invidiabile splendore. Milano la città della moda, Milano Design Week, l’unione tra il Salone del Mobile e degli eventi del Fuorisalone, la manifestazione più importante al mondo sul design: la città diventa un’enorme installazione a cielo aperto, grazie a numerosissimi eventi organizzati per l’occasione. Purtroppo quest’anno tutto rimandato al 2021, causa situazione d’emergenza.

Vivo nella vecchia Milano, dove esistono ancora le vecchie botteghe in cui ci si può permettere di fermarsi a chiacchierare, dove ci si dà una mano e ci si conosce tutti. Bellissimo passeggiare senza meta tra questi vicoli scoprendo splendidi cortili nascosti e orti botanici. Qui è come se il tempo si fosse fermato, fino a quando si alza il naso all’insù e immediatamente si viene proiettati nel futuro: il Bosco Verticale, la Torre Unicredit, la Torre Diamante e ci troviamo nell’avveniristico quartiere di Porta Nuova. Un progetto di grande innovazione architettonica e urbanistica, una perla in più per la nostra città. Ricordo un tassista romano che, durante una mia trasferta lavorativa nella capitale, si lamentava del degrado della sua città e invidiava invece l’effervescenza, l’ordine e la pulizia della nostra, Milan l’è un gran Milan. «Voi milanesi ci tenete alla vostra città, siete uniti nel rispetto e nella salvaguardia della sua bellezza e del suo valore.» Aveva profondamente ragione.

Ma vi ricordate la guerriglia urbana dei black bloc in occasione dell’inaugurazione di Expo 2015? Una violenta rappresaglia di incappucciati che hanno sporcato la bellezza della nostra città: vetrine distrutte, muri appena restauranti e dipinti per l’evento completamente imbrattati, ma Milano nemmeno quella volta ha avuto paura di risorgere, noi milanesi uniti dall’orgoglio siamo scesi per strada a cancellare con mano i segni di quei devastanti atti vandalici. L’unione fa la forza e saremo anche snob, ma che poi non lo siamo, perché quando c’è da rimboccarsi le maniche non ci tiriamo certamente indietro. Allora come ora.

Io resto a casa, Milano mia, ma ora mi abbracci più di sempre. Ti osservo dai vetri silenziosa, un silenzio rimbombante, rotto solo dalle sirene delle ambulanze. Ti osservo desolata, ma sempre elegantissima e maestosa, fiera e orgogliosa di reggere l’ennesima battaglia, una battaglia dura questa volta, contro un nemico subdolo e invisibile che si insinua sconosciuto tra le pieghe delle strade, nelle case, negli ospedali.

La mia Milano da bimba: ti ricordo grigia e un po’ freddina, sia come atmosfera, sia come clima, con le tue frequentissime nebbie che mi congelavano le gambe quando la mamma mi portava all’asilo e poi a scuola in bicicletta anche se indossavo kilt e calzettoni. Ora ti percepisco calda, anche quando caldo non fa, accogliente, avvolgente e i miei tre bambini, ormai ragazzi, la loro città non la cambierebbero con nessun’altra. L’aria che si respira qui è stimolante, elettrizzante, coinvolgente per tutte le età. La mia mamma, non più giovincella, ma piena di vita come una ragazzina, vive giornate e serate stracolme di impegni, appuntamenti, corsi, presentazioni, conferenze, mostre. Si può essere impegnati a Milano da piccoli fino alla terza età e annoiarsi è assolutamente impossibile, perché nella tua vitalità perfettamente organizzata non ci lasci tempi morti. La tua dinamicità è garantita da una performante rete di trasporto. Tante volte mi sono chiesta come ho potuto essere una mamma speedy lavorando e scarrozzando i miei tre piccoli fino a quando non sono diventati automuniti: strade senza intoppi eccessivi, mezzi di superficie efficienti e linee metropolitane in continua evoluzione. 

È tempo di lockdown ora e anche tu hai rallentato il ritmo fino a fermarti quasi totalmente. Una città a luci spente: scuole, università, musei, cinema, teatri, bar, ristoranti, negozi, la gente ha paura, tu no. Noi siamo fieri di te e ti osserviamo vestirti di stagioni dalle finestre di casa, perché i tuoi abiti quotidiani te li hanno rubati. I tuoi colori, però, restano vivi e anche senza i brusii diurni e le risate notturne ci fanno innamorare. Quante immagini sui social, sui giornali della nostra città vista dall’alto: così ordinata con le tue piazze deserte che bramano di essere nuovamente invase. Quel mondo che ti animava ora si è riversato tra quattro mura e fuori l’atmosfera si è fatta surreale. L’altro giorno, quando mio figlio più grande ha portato la spesa ai nonni, mi ha detto: «Mamma, sai che mentre camminavo era tanto il silenzio per strada che non ho nemmeno risposto al cellulare, non volevo rompere quell’atmosfera spaventosa, ma allo stesso tempo particolarmente affascinante».

Nessuno è abituato al non rumore e in questo periodo stiamo tutti capendo quanto sia invece importante per mente e corpo, per ritrovarsi. Ti abbiamo lasciata orfana, Milano, ma sappi che non ti abbiamo abbandonata. Forse sei tu ora che ci stai osservando e ci aspetti per accoglierci più forte di prima: sentiamo certamente un’assenza reciproca e tanto ci manca poterti assaporare liberamente. Dovremo solo abbattere il timore di abituarci nuovamente a viverti da vicino, perché molti di noi ormai si sentono sicuri e protetti solamente a casa. 

Non sarà facile all’inizio, ma la tua dolcezza, che ti fa ospite perfetta, appianerà la nostra strada. L’essere umano è dotato di un potente spirito di adattamento e in questa difficile circostanza ne abbiamo avuto conferma. Devo dire che i miei ragazzi, come tantissimi altri, mi hanno enormemente stupita per la loro volontà, il loro rigore e la capacità di non perdere mai la speranza che andrà tutto bene. Verrà ancora il tempo di passeggiare nel verde dei tuoi parchi: ora è come se avessero tentato di strapparti il tuo abito più bello, ma tu resisti elegante e aspetti la nuova festa che verrà. Le tue strade si riempiranno ancora di risate, rumori, e riprenderemo a correre e forse a lamentarci un po’, perché il ritmo tornerà a essere incessante, ma è proprio questo ritmo che ti rende viva, attiva, vivace, è proprio quel ritmo trascinante che affascina tutti da sempre. Milano, senza paura ripartirai a gran velocità, più forte di prima, e noi con te.

Chi è Manuela Porta

Manuela Porta, scrittrice, giornalista, inizia la sua carriera presso le testate Moda, King e Viver Sani e Belli. Gattara fin da bambina, mamma di tre ormai ragazzi, è autrice del libro 3R in Cucina. Risparmia, Recupera, Ricicla (Cairo, 2014), grazie al quale diventa Ambassador WE Women For Expo (2015). Nel 2018 esce Ciotole d’amore. Quando un cane può cambiarti la vita (Cairo). Attualmente collabora con le testate Cairo: Natural Style, F, Diva e Donna, For Men, Airone. Segue, inoltre, Pet Therapy, una rubrica sugli animali, per il mensile Natural Style, con la giornalista Diana de Marsanich.

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