Concerti a Milano? laVerdi tra attese e progetti. Ruben Jais: «lo streaming non basta, serve la musica dal vivo»

laverdi.org
Auditorium di Milano Cerca sulla mappa

Milano, 09/05/2020.

A una settimana dall'inizio della fase 2 dell'emergenza Coronavirus il mondo della cultura è ancora fermo al semaforo rosso: se l'apertura dei musei è prevista dal 18 maggio, per vedere un concerto, uno spettacolo teatrale o un film al cinema bisognerà aspettare ancora un po'. Ma anche tra quelle sedie alzate e su quei palchi vuoti c'è voglia e bisogno di ripartire. Indecifrabile il danno economico della pandemia per le realtà culturali in Italia, inevitabile lo stop per musicisti, attori, attrezzisti, comparse e altre figure senza le quali non esisterebbero spettacoli e concerti dal vivo.

Tra le tante realtà della musica a Milano, anche l'Orchestra Sinfonica Giuseppe Verdi rimane alla finestra in attesa delle prossime direttive del Governo, tra incertezze, nuovi progetti e alcuni punti fermi da cui ripartire. «Il nostro ultimo concerto prima del lockdown è stato il 21 febbraio», racconta Ruben Jais, direttore artistico de laVerdi, «la replica del concerto si sarebbe dovuta tenere il 23 febbraio alle 16.00, ma poche ore prima è arrivata la notizia del lockdown, nell'aria da giorni, e tutto si è bloccato». L'attività dell'orchestra è poi proseguita on line: «avevamo però ancora la possibilità di utilizzare la sala, dove abbiamo effettuato alcune registrazioni di concerti da camera, mantenendo la distanza fra musicisti, per poi trasmetterle sui nostri canali social», racconta Jais, però «dal 4 marzo non è più stato possibile svolgere alcuna attività all'interno dell'Auditorium di largo Mahler: abbiamo quindi trasmesso solo repertorio già registrato, tra vecchi concerti e interviste ai direttori».

Sul quando e come potranno riprendere i concerti de laVerdi, Jais al momento non trova risposte, ma nell'attesa prepara il ritorno nel migliore dei modi. «Ci stiamo organizzando con molte valutazioni, a partire da quelle tecniche: abbiamo costituito un nucleo operativo per prendere decisioni su questioni tecniche, come l'impianto di condizionamento della sala. Dal punto di vista artistico, stiamo riflettendo per portare alcune attività in questa estate 2020, con piccoli gruppi che potrebbero suonare all'aperto, ma dobbiamo aspettare le decisioni del Ministero. Intorno al 20 maggio dovremmo avere qualche informazione in più. La nostra stagione concertistica 2020/2021 non è realizzabile, almeno fino a giugno 2020, ma stiamo pensando ad alcune soluzioni di abbonamento trimestrale, per capire cosa fare a seconda dell'evoluzione della situazione. Stiamo inoltre valutando la possibilità di utilizzare, da settembre a dicembre 2020, tre formazioni ridotte di una ventina di strumentisti per i concerti».

Nell'attesa di tornare ad emozionare dal vivo, il mondo della cultura ha riscoperto il potere dello streaming via web, ma Ruben Jais precisa: «i teatri non potranno più fare a meno dello streaming, ma mi auguro che rimanga solo uno strumento collaterale ai concerti dal vivo. Per il musicista la presenza del pubblico è parte integrante del suo lavoro e fa la differenza: una sala piena stimola l'orchestra a raggiungere risultati sembre migliori».

E aspettando che il pubblico possa riapropriarsi degli spazi dove vivere la musica, laVerdi ha già ricevuto messaggi di solidarietà da parte del pubblico più affezionato, che continua a seguirla attraverso la rubrica Pausa Caffè sulla pagina Facebook de laVerdi: «Presto potremo dare ai nostri abbonati la conferma del rimborso sull'abbonamento come stabilito dal Governo, ma tantissime persone affezionate alla nostra orchestra ci hanno già detto che rinunceranno al rimborso. Ripartiremo da qui, dal rapporto stretto con il nostro pubblico per costruire il futuro de laVerdi, ancora all'insegna della condivisione e dell'amore per la musica».

Di Fabio Liguori

Argomenti trattati

Newsletter EventiResta aggiornato su tutti gli eventi a Milano e dintorni, iscriviti gratis alla newsletter