Baciarsi a Milano, la video poesia di Paolo Agrati per la città ai tempi del Covid19

Milano, 29/04/2020.

«Abbiamo chiesto di mostrarci Milano a chi poteva uscire e anche a chi non poteva», spiega Paolo Agrati, tra i più noti poeti e slammer italiani, «abbiamo chiesto di mandarci immagini delle strade, delle case, delle piazze, dei dettagli della vita di una città in quarantena». Cos è nata la video poesia collettiva Baciarsi a Milano, in cui le immagini, girate nella città vuota, si sposano con le parole di Agrati e la musica di Simone Pirovano e Lorenzo Caperchi, raccontando in maniera diversa il cambiamento di questa metropoli sempre piena di movimento e adesso inesorabilmente ferma. 

Presentata in anteprima il 28 aprile al festival internazionale di poesia Festival of Hope, promosso dalla rivista online di poesia Versopolis, la videopoesia Baciarsi a Milano (a urban embracing) è un inno alla speranza di poter tornare presto a girare per Milano e baciarsi, nuovamente.

«Questo è un racconto collettivo di questi giorni, sui versi della poesia Milano, scritta quando i baci e gli abbracci erano consentiti e ora in una veste tutta nuova, in grado di sottolineare involontariamente la condizione di distanza nella quale stiamo vivendo», prosegue Agrati. «L’idea è quella di fotografare uno spaccato di una città, di ritrovarsi uniti in questa distanza obbligata, di raccontare tutti assieme quello che vediamo dalle nostre case, nelle nostre giornate, nelle nostre vite da reclusi. Cercare di stare vicini nonostante la distanza forzata. Abbiamo pubblicato sui social la poesia Milano, scritta nel 2014, che elenca una serie di luoghi della città che migliorano solo per il fatto che dappertutto ci si possa baciare. Abbiamo chiesto a chiunque avesse un telefono e la voglia, di farsi ispirare dalla poesia per regalare un’immagine ai luoghi descritti. Il regista Mattia Ceron ha montato i video che sono stati poi raccontati in musica da Simone Pirovano e Lorenzo Caperchi. A quel punto la poesia poteva essere pronunciata di nuovo, acquistare una nuova vita e un nuovo senso e partendo dalle immagini e dalla musica».

Il testo della poesia Milano

Il semaforo è rosso
per darti dei baci
come le aiuole di sosta
in tangenziale.
Come l’ascensore
quando si prende
o quando tarda ad arrivare.
Sono fatte per baciarti
le tettoie quando piove
la fila agli uffici alla posta
l’acqua che bolle
in attesa della pasta.
Le scale mobili della centrale
la porta del treno che parte.
Il ritardo del cameriere
con le cose da bere.
Il bimbo che al ristorante
si gira dall’altra parte, finalmente.
La sedia il divano lo sgabello
la terrazza di ringhiera
la Bovisa, la Scighera.
È per baciarti che non riesco
a trovare una moneta
per il carrello dell’Esselunga
dell’Unes. Della Coop. Del Pam.
Dell’Upim. Della Standa.

Chi è Paolo Agrati

Paolo Agrati è nato nel 1974 a maggio. Si occupa principalmente di poesia, scrittura, musica e amenità. Ha pubblicato le raccolte di poesia: Poesie Brutte (2019), Partiture per un addio (2017), Amore & Psycho (Miraggi Edizioni 2014), Nessuno ripara la rotta (2012), Quando l’estate crepa (2010) e il libriccino Piccola Odissea (2012).

È uno dei principali slammer italiani, da sempre propone la sua poesia dal vivo, portandola coi reading nei luoghi più svariati e inusuali. Ha partecipato a molti prestigiosi festival di poesia e i suoi spettacoli sono stati ospitati in teatri e manifestazioni musicali e festival in Italia e all'Estero. Nel 2018 ha fondato Slam Factory, agenzia-coworking dedicata all’editoria e allo spettacolo che si propone sviluppare e diffondere la poesia e le discipline letterarie legate all’oralità. È narratore e cantante nella Spleen Orchestra, band di culto nel suo genere, che ha fondato nel 2009 e che ripropone le musiche e le atmosfere dei film di Tim Burton.

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