Coronavirus, da Milano un dj-set da record in streaming: 340 ore di musica in quarantena

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Milano, 18/03/2020.

Un dj-set ininterrotto di 340 ore trasmesso in live streaming per far ballare le persone chiuse in casa per l'emergenza Coronavirus e battere il record del mondo attuale di 240 ore di fila. La maratona di 14 giorni, chiamata Musica in quarantena, si terrà al Tempio del Futuro Perduto di Milano: qui, dalle ore 21.00, da venerdì 20 marzo a venerdì 3 aprile verrà trasmessa gratuitamente su tutti i canali web del centro culturale. Sul palco si esibirà il collettivo di dj residenti dello spazio milanese, che vivrà per due settimane in consolle intervallando musica elettronica, hip hop, indie, contemporanea folk ed etnica da tutto il mondo.

#Musicainquarantena fa seguito all’edizione pilota della maratona partita il 6 marzo e durata 150 ore, con la partecipazione di oltre 80 dj per una performance corale andata in scena su YouTube, Facebook e Instagram. Alla lunga diretta parteciperanno in collegamento anche diversi artisti italiani ed internazionali che racconteranno come l’epidemia in corso sta cambiando le loro vite, la loro arte e le loro professioni. Tra questi, hanno già confermato la partecipazione Albertino, Enrico Sangiuliano, Lele Sacchi, Nerone e Fabrizio Rat, accanto al contributo di diversi club e centri culturali da tutto il mondo: Berlino, Parigi, Amsterdam, Londra, Shangai, Hong Kong, San Paolo, Miami, Minsk, Roma, Napoli, Bologna e Bari. Il dj-set più lungo al mondo finora eseguito risale all’estate del 2016, quando DJ Obi è stato in consolle per 240 ore al Sao Cafè di Lagos, in Nigeria, fermandosi solo per dormire non più di due ore per pausa.

«Convinti che ce la faremo a resistere in consolle fino al 3 aprile - spiega Tommaso Dapri, ideatore del progetto - dedichiamo questa iniziativa e questo record a due categorie di persone: da un lato a coloro che contribuiscono attivamente al contenimento dei contagi uscendo di casa solo se necessario e che speriamo di coinvolgere con la nostra musica, dall’altro a chi sta combattendo in prima linea contro questo virus e le sue conseguenze. Una dedica rivolta non solo al personale ospedaliero, ma anche ai ricoverati per il CoVid-19 e ai loro cari».

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