Tutti pazzi per la musica: laVerdi esplora nevrosi e psicosi dei grandi artisti

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Contenuto in collaborazione con laVerdi

Milano, 03/01/2020.

Tutti pazzi per la musica: questo il titolo del secondo appuntamento della rassegna Musica & Scienza, novità assoluta che laVerdi propone nella stagione 2019/2020: una grande sfida per raccontare le affinità, le analogie e le similitudini tra il pensiero compositivo e la scienza.

L'appuntamento - con il patrocinio dell’Istituto Nazionale di Astrofisica - è per sabato 18 gennaio 2020, alle ore 18.00, presso l'Auditorium di Milano. Protagonisti di questo evento sono l’Orchestra Verdi, diretta dal maestro Ruben Jais, e lo psicoanalista Marco Fiocchi.

Quest’ultimo esplora le nevrosi e le psicosi degli artisti nelle loro espressioni creative e l’uso dell’arte come terapia, mentre la musica di Robert Schumann - che nell’ultima parte della sua vita fu internato in manicomio - illustra la distonia tra quel che è considerato normale e quello che è visto come follia, così come la sua innovativa forma sinfonica era vista all’epoca come devianza rispetto alla forma sinfonica classica. 

È il sottile margine che separa la normalità dalla follia che viene indagato da due fronti per cogliere l’essenza di ciò che anima la potenza creativa di un uomo eccezionale, come certamente fu Schumann. Il concetto di devianza è al centro di questa speculazione. Devianza è sicuramente una maniera in cui viene considerata la psicopatologia rispetto alla normalità. E una devianza rispetto alla normalità, in Schumann, è sempre stata considerata la maniera in cui orchestrò i propri lavori sinfonici. Non è un mistero che i lavori pianistici di Schumann siano considerati capolavori mentre le sue sinfonie non siano considerate all’altezza della sua produzione solistica e cameristica. Il modo in cui trattò l’orchestra non fece mai scuola, questo si può dire, e anzi fu considerato in qualche modo aberrazione di un canone, di una regola, di una prassi abbastanza indiscussa fino al suo tempo, e non solo.

Decine di grandi direttori, tra cui spicca indubbiamente il nome di Gustav Mahler, hanno cercato di correggere le pagine delle partiture orchestrali di Schumann, regolando, raddrizzando la condotta delle parti e la distribuzione delle voci all’interno dell’organico. Un luogo comune vuole identificare la normalità di orchestrazione con Beethoven e Brahms, e la devianza di tale normalità in Schumann. L’autore della Renana trascorse gli ultimi due anni della sua vita in una casa di cura per malattie mentali, dopo una crisi che lo condusse a un tentativo di suicidio. Dopo la sua morte gli psichiatri dell’epoca si esercitarono tentando di formulare su di lui diverse diagnosi. Oggi possiamo domandarci: era solo patologia o c’era qualcosa di grandioso nel suo genio che era sfuggito di mano?

L’indagine, un appassionante dialogo interdisciplinare tra la musica dell’Orchestra de laVerdi e il relatore Marco Focchi, ha come oggetto esempi musicali che vanno da esempi tratti dalle sinfonie di Schumann all’Ouverture del Manfred, un brano sinfonico di rara efficacia espressiva, poco in linea con la struttura canonica dell’Ouverture, e che contiene già in sé quella follia e quella disperazione che sono proprie del protagonista del dramma di Lord Byron, che senza dubbio affascinò Schumann per il suo carattere tormentato.

I biglietti per il concerto Tutti pazzi per la musica all'Auditorium di Milano sono in vendita su happyticket al prezzo di 17,50 euro.

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