15 ristoranti da provare nel 2020 a Milano, dalla pizza alla cucina orientale

Daniele Mari

Milano, 02/01/2020.

Il 2020 è arrivato e le novità gastronomiche di una Milano sempre più effervescente sono molte. Se siete dei foodies appassionati e non volete perdervi gli indirizzi del momento, prendete carta e penna (o semplicemente il vostro smartphone), stiamo per darvi delle dritte davvero preziose.

Che amiate la sperimentazione culinaria o la veracità di una buona pizza, che siate insaziabili consumatori di cibo asiatico o di piatti di pesce, ecco qui una breve guida ai locali del momento: di seguito i 15 ristoranti da provare nel 2020 a Milano.

142 Restaurant, cucina mediterranea e giocosa

Il nuovo indirizzo da provare in Porta Genova è senza dubbio il 142 Restaurant. Menu gourmet mediterraneo e ambiente amichevole con una padrona di casa d’eccezione, Sandra Ciciriello. Con lei uno staff di giovani talentuosi: Nello Barbieri e Chiara Orrù in cucina e il pastry chef Alessandro Montanari.

Serica, tra Italia e Asia

Telentuoso e pluripremiato, il giovane chef Chang Liu ha lavorato a Milano con Yoji Tokuyoshi. Ora ha aperto il suo ristorante gourmet in cui Oriente e Italia si incontrano in un connubio intrigante. Se cercate un indirizzo in cui sperimentare, da Serica avete trovato il posto giusto.

Tokuyoshi, arriva il wine bar stellato

A proposito del ristorante Tokuyoshi, una stella Michelin: bisogna aspettare febbraio 2020 per riprovare la sua cucina creativa. Attualmente il locale è chiuso per un’importante ristrutturazione. Tra i cambiamenti principali, la divisione tra il ristorante ed un nuovissimo wine bar.

Iyo Aalto, alta cucina nipponica

Esclusivo e cosmopolita, Iyo Aalto è il nuovo ambizioso progetto firmato Claudio Liu. Per un’esperienza indimenticabile, qui è possibile decidere tra due opzioni per un tuffo nella cucina orientale: il ristorante gastronomico dello chef Domenico Zizzi, con meno di quaranta coperti, e il menu omakase dei sushi master Masashi Suzuki e Luciano Yamashita.

Cocciuto, insegna numero 3

Rimaniamo in zona Porta Venezia per Cocciuto. Ad un solo anno dall’apertura del primo locale, in via Bergognone, l’insegna è arrivata all’angolo tra via Spallanzani e via Melzo. Caratterizzato dal suo consueto design urban chef, anche l’ultimo indirizzo targato Cocciuto vede nel menu il suo punto di forza: eccellenze italiane per le pizze (con molti presidi Slow Food) e un menu di piatti appetitosi e contemporanei.

Clotilde Brera, piatti e drink d’autore

Dalla stesse proprietà di Clotilde Bistrot, Clotilde Brera è un locale supercool in piazza San Marco. Qui si possono provare i piatti dello chef Domenico Della Salandra ed un food pairing d’autore. La cocktail list è infatti firmata da Filippo Sisti (già titolare dello sperimentale Talea). Con l’anno nuovo una bella e scenografica novità: la terrazza, suggestiva d’estate, si chiude e diventa un nuovo giardino d’inverno tutto da vivere.

Bon Wei, il pranzo con i lamian handmade

Chi è in cerca di una cucina cinese autentica e di grande gusto a Milano conosce già certamente il Bon Wei. Ma Zhang Guoqin, instancabile chef del ristorante, introduce ora a pranzo la Carta dei Lamian. Questi tipici tagliolini cinesi di grano saraceno e acqua saranno declinati in cinque ricette, da quelli in brodo ai frutti di mare a quelli saltati con uova e pancia di maiale. Non vedete l’ora di tornarci? Provate anche la nuova carta dei dolci firmata da Sonia Latorre Ruiz di Dolcelino.

Killer, tra cibo, drink e musica

Lo chef Andrea Marconetti (che molti ricorderanno per la partecipazione a MasterChef 2) ha aperto il suo ristorante Killer in una location cui Milano è particolarmente legata. Là dove per decenni c’era il Plastic (ora trasferitosi in via Gargano) ora si trova Killer. Il locale è supercool, ideale anche per un aperitivo con cocktail creativi. E i piatti, pensati per la condivisione, sono golosi. Con il 2020 aspettatevi serate musicali in una sala ad hoc.

Røst, trattoria moderna

Un nuovo piccolo bistrot in Porta Venezia. O meglio, una trattoria moderna basata sulla stagionalità degli ingredienti vegetali e l’utilizzo dei tagli poveri. Da Røst la cucina della cuoca Lucia Gaspari, in cui la materia prima viene esaltata senza lavorazioni invasive, viene coerentemente affiancata dalla selezione di vini naturali di nicchia fatta da Enrico Murru.

168 Chinese Township, imperdibile hot pot

In questo ristorante ci si perde in ogni senso. Il 168 Chinese Township è appena cambiato radicalmente e ora si presenta con un elegante e labirintico tempio della cucina cinese. Tra saloni da pranzo di design e un’infinità di sale private, qui si possono scegliere (dal tablet) circa 500 specialità cinesi, da quelle più amate (come i dim sum) a quelle più estreme (come le rane affumicate). Il vero must? L’hot pot cinese da condiviere con gli amici.

All’Origine, virtuosismi culinari

Se durante il nuovo anno vorrete concedervi una taste experience all’insegna del gusto, provate i piatti di Fabio Titone. Al ristorante All'Origine il giovane chef ama sperimentare, giocare sui contrasti di sapori, e utilizzare le più disparate tecniche, dall’infusione all’affumicatura. Tutto viene preparato nella cucina a vista. E se vi troverete indecisi sulla scelta, in vostro soccorso ci sono due percorsi degustazione.

El Pecà, localino di pesce

Un indirizzo di pesce in Porta Romana che vi accoglie con l’atmosfera di casa. Da El Pecà, di Filippo Cadeo e Carlo Carnevale, è bello ritrovarsi con gli amici, davanti ad un buon bicchiere di vino e ai piatti dello chef Romeo Poltronieri. Da provare nel 2020 senza esitazione: la loro iconica cotoletta di tonno.

Mu Corso Como, street food from Hong Kong

Dalla stessa proprietà di Mu Fish a Nova Milanese, Mu Dim Sum a Milano e Mu Bao a Torino, è arrivato nella trendy via milanese lo street food di Hong Kong. Se state pensando ai bao siete sulla strada giusta, ma sappiate che da Mu Corso Como c’è molto di più. Tra polpette di maiale e manzo fritte, trippa con zenzero e peperoncino e bao burger, trovano spazio anche i cocktail.

Wok’In, il wok è take away

In via Sarpi un altro indirizzo che gli appassionati di street food non dovranno lasciarsi scappare. Con un packaging colorato, Wok’In trasforma il wok in uno sfizioso pasto take away. Qui ci si compone il proprio piatto: si decidono la base (spaghetti di riso o di soia) e gli gli ingredienti (salmone, funghi, peperoni, gamberi); si ultima poi con le salse e il topping e il gioco è fatto.

Hiromi Cake, pasticceria giappo

Dopo il successo a Roma, con il nuovo anno avrete tutto il tempo di provare la pasticceria giapponese di Hiromi Cake anche a Milano. Non solo mochi ma anche innovativi yougashi, ricette occidentali rivisitate in stile nipponico. Il format di Machiko Okazaki è arrivato in città grazie alla collaborazione con Lorenzo Ferraboschi e Maiko Takashima.

Di Simone Zeni

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