Piano City Milano 2019, la pioggia non ferma l'invasione di note

Marco Pieri

Milano, 20/05/2019.

Festival bagnato, festival fortunato: Piano City Milano 2019 - ottava edizione del festival di pianoforte che ha animato ogni angolo di Milano per tutto il weekend da venerdì 17 a domenica 19 maggio, ha registrato un grande afflusso di pubblico nonostante la pioggia che ha incessantemente colpito la città.

L’organizzazione di Piano City ha lavorato per tutto il weekend per fare in modo che tutti i concerti si realizzassero nonostante le condizioni climatiche avverse e, a parte qualche eccezione, i concerti si sono per lo più svolti come da programma, garantendo al pubblico di poter partecipare agli eventi proposti e confermando la natura aperta e partecipativa del festival.

Il Main Stage del Piano Center della Gam è stato protagonista dei concerti principali, tra i quali quello di inaugurazione di venerdì con il pianista islandese Ólafur Arnalds, che si è esibito davanti al parco di Villa Reale gremito di persone, nonostante le condizioni meteorologiche. Con la complicità della pioggia, la musica di Arnalds ha creato un’atmosfera suggestiva ed evocativa della sua terra.

Anche la serata di sabato, con le esibizioni di Henri Herbert, Alan Clark, Christian Sands e Davide Booosta Dileo, ha registrato una buona affluenza di pubblico, che non si è scoraggiato neanche per la serata di chiusura di domenica, dove sul Main Stage si sono susseguiti Ramon VallePablo Ruben MaldonadoRami Khalife e infine Danilo Rea, che ha chiuso il festival con un omaggio a Fabrizio De André.

Al centro dell’attenzione mediatica per la sua importanza sociale, il concerto al Boschetto di Rogoredo nel pomeriggio di domenica, con protagonista il pianista Emanuele Misuraca: con oltre 200 spettatori, il concerto ha contribuito a raccontare l’importante attività volta a sottrarre all’illegalità questo importante spazio verde milanese, un intenso lavoro di istituzioni, autorità e associazioni.

Tra gli altri appuntamenti più importanti e di successo: i concerti di venerdì nella Casa Circondariale San Vittore di Simona Quatrana ed Ettore Bove; le due albe, quella di sabato con Alessandra Stréliski alla Palazzina Liberty e quella di domenica con Francesco Taskayali all’Ippodromo di San Siro; il concerto di Ginevra Costantini Negri presso il Refettorio Ambrosiano di domenica mattina e l’esibizione di Dardust a Gratosoglio al tramonto.

Tutta Milano è stata in questo uggioso weekend di maggio invasa da pianoforti, dal centro alla periferia, dalle case e i cortili privati ai grandi spazi pubblici. Piano Tandem e Piano Risciò hanno contribuito a spargere le note di Piano City Milano tra le vie della città, che ha accolto anche quest’anno, da fedelissima, un festival che ormai è entrato nei cuori dei cittadini milanesi.

«Piano City non è solo un bellissimo festival musicale» dichiara l’assessore alla Cultura Filippo Del Corno, «è uno strumento per leggere e accompagnare positivamente la trasformazione culturale e sociale dei quartieri di Milano. I pianoforti, i musicisti e gli ascoltatori presenti per condividere una preziosa esperienza musicale, dal boschetto di Rogoredo alle fabbriche antiche di NoLo, dalle torri del Gratosoglio alla chiesa di Baggio, dal mercato del Corvetto al Refettorio di Greco, sono il simbolo migliore per indicare la direzione del cambiamento che sta coinvolgendo l'intero spazio urbano della città».

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