NoLo lancia la zona 30: velocità ridotta e modifica alle strade per un quartiere più vivibile

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Milano, 04/04/2019.

NoLo (il quartiere di Milano a Nord di Loreto) prende il via con quattro giorni di eventi tra visite guidate e laboratori per bambini, da giovedì 4 a domenica 7 aprile 2019, TréntaMi In Verde, una nuova sperimentazione fino a luglio di zona 30 pensata e progettata Genitori Antismog e Fiab Milano Ciclobby, su progetto dell’architetto urbanista Matteo Dondè, e realizzata con la collaborazione dei cittadini di NoLo Social District e gli attivisti del collettivo MoBì.

Associazioni e cittadini insieme al Comune di Milano hanno progettato le modifiche alle strade e riqualificato gli spazi pubblici liberandoli dalle auto in divieto di sosta con arredi autocostruiti dai residenti. Tema di questa edizione è il verde: portare la natura fuori dal parco Trotter dando continuità al verde nel quartiere con il supporto di Core-Lab.

Il progetto prevede il restringimento della carreggiata di via Rovereto in modo da dare spazio a piante in grandi vasi, che potranno in futuro diventare alberi e nuove aiuole, e luoghi di aggregazione. Gli incroci con viale Monza e via Giacosa sono stati resi più sicuri grazie all’ampliamento dei golfi dei marciapiedi e all’accorciamento degli attraversamenti pedonali. Infine la zona antistante l’ingresso del Parco Trotter, da sempre oggetto di sosta selvaggia, viene riqualificata con nuova asfaltatura, disegni colorati, panchine e piante.

I risultati attesi di questa sperimentazione sono: migliore vivibilità delle strade a velocità moderata, riduzione del rumore e dello smog, maggiore sicurezza e migliore qualità dello spazio pubblico. Nello spazio pubblico recuperato vengono introdotti elementi di verde: fioriere e vasi, che saranno curati dal NoLo Social District e Core-Lab. Vengono inoltre inserite delle sedute per favorire l’aggregazione e la socialità in strada.

Tra le modifiche sperimentali proposte dall’architetto Dondè c’è la riduzione della sezione della carreggiata al minimo consentito dal codice della strada (5,5 metri), in modo da disincentivare la velocità dei veicoli e consentire recupero di spazio per il verde. Vengono inoltre ridotti i raggi di curvatura agli incroci attraverso l’ampliamento dei golfi dei marciapiedi, per evitare che le auto svoltino troppo velocemente e così da ridurre anche il tempo di attraversamento della da parte delle persone e aumentare la visibilità reciproca tra automobilisti e pedoni.

L’iniziativa torna dopo il successo della prima edizione nel maggio 2018 a Corvetto, sempre ad opera delle associazioni Genitori Antismog e Fiab Milano Ciclobby con l’urbanista Dondè, che per primo ha portato le sperimentazioni di zone 30 partecipate in Italia. «La più grossa critica, se così di può chiamare, ricevuta a seguito della prima sperimentazione del 2018 è che era durata troppo poco», afferma Dondè, «così quest’anno a NoLo, anche grazie alla grande collaborazione ricevuta dai cittadini del quartiere, abbiamo progettato l’intervento per una durata di 3 mesi. L’obiettivo di questi interventi di urbanismo tattico è di far toccare con mano i vantaggi della velocità ridotta e della riqualificazione dello spazio pubblico creando il consenso necessario alla buona riuscita dell’intervento finale».

Doretea Satey, responsabile del progetto per i Genitori Antismog, sottolinea che «questa volta abbiamo voluto dedicare lo spazio recuperato al verde, in modo che la bellezza della natura del Parco Trotter non sia ridotta entro i confini dello stesso ma possa uscire e diffondersi nel quartiere. Immaginiamo quindi via Rovereto come un nuovo asse verde fra il Trotter e viale Monza dove ci si possa sedere all’ombra di un bel albero». Guia Biscaro, presidente di Fiab Milano Ciclobby, chiede che le zone 30 siano estese fino a coprire tutta Milano, ad eccezione delle vie di scorrimento: «la riduzione della velocità della auto e la moderazione del traffico sono un elemento indispensabile per incentivare le persone ad usare la bicicletta. Tante persone ci dicono che vorrebbero usare la bici a Milano, ma che hanno paura perché i veicoli corrono troppo».

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