Enoteche a Milano? Dai Navigli all'Isola, 5 indirizzi per aperitivi al sapor di vino

Milano, 08/03/2019.

Sono gettonatissime all’ora dell’aperitivo. Un calice, un tagliere, due chiacchiere e la serata è fatta. Le enoteche a Milano stanno rinascendo, ma soprattutto stanno traghettando il vino in un mondo più easy, dove la comunicazione tra pubblico e vignaioli è agevolata da staff sempre più preparati, capaci di raccontare l’universo enologico in maniera facile, con un approccio più semplice e alla portata di tutti. A Milano è diventato un must l’incontro tra amici davanti a un calice di vino (meglio ancora se di vino naturale), tanto che potremmo quasi dire che appuntamento in enoteca is the new aperitivo.

Dove andare a bere un buon calice di vino a Milano? Ecco a voi una selezione di 5 enoteche da provare a Milano.

e/n enoteca naturale. Cominciamo dall’ultima nata, e/n enoteca naturale, all’interno del cortile di Casa Emergency, di fronte alla Basilica di Sant’Eustorgio, in uno degli angoli più suggestivi di Milano. Un luogo che condivide i valori etici e culturali di Emergency, partner del progetto, dove l’amore per il buon cibo a filiera corta e per il buon bere sposa iniziative di inclusione sociale con richiedenti asilo, ma anche una nobile causa benefica, dal momento che destina a Emergency una quota del suo fatturato. Ecco allora un’offerta di 150 etichette per un totale di circa 100 produttori, e una proposta che cambia ogni settimana, con vini (e uno staff preparato) che raccontano storie di vigne da tutta Italia e da tutta Europa. All’aperitivo? Un calice viene servito con un piattino di assaggi, dove fanno capolino chicche come la mitica mortadella prodotta nel centro di Bologna da ArtigianQuality, servita con scorza di limone grattugiata, pane e grissini.

Cantina Urbana. Aperta alla fine del 2018, ha portato un’aria di novità sui Navigli. Si tratta della prima cantina nata in piena città. Qui il vino viene affinato e vinificato da Michele Rimpici, il fondatore, che seleziona solo uve di produttori virtuosi nel Wine Collective: artigiani che lavorano in regime biologico, biodinamico o naturale, da tutta Italia. Ecco quindi i serbatoi in acciaio, la pigiatrice per le uve, il torchio, l’imbottigliatrice, la tappatrice, l’etichettatrice e le barrique per gli affinamenti, proprio come in una cantina di campagna. L’aperitivo si fa tra serbatoi in acciaio e botti, degustando un calice di vino in compagnia di taglieri che sfoggiano prodotti di nicchia super selezionati, dai formaggi ai salumi. In arrivo anche il primo vino made in Milano, Naviglio Rosso, figlio di uve Croatina e Barbera dell’Oltrepò, affinato in anfore di terracotta.

Champagne Socialist. Wine tonight, revolution tomorrow è il motto che dà il benvenuto in questo wine bar nato da un’idea del duo imprenditoriale costituito da Alessandro Longhin e Davide Martelli, già fondatori di popolari insegne milanesi quali Botanical Club e Forno Collettivo. Un’enoteca giovane, dal mood ironico e informale (Champagne Socialist si traduce come radical chic), perfetta per gli appassionati di vini naturali. Una chicca su tutte da non perdere? Il vino Rue de Sois, un Sauvignon prodotto dall’ex punk californiano Brendan Tracey, oggi vignaiolo nella regione della Loira. Se viene fame, oltre a stuzzichini a base di formaggio e pop corn alla paprika, ci sono le conservas, ossia prelibati sottoli a base di pesce - polpo e sardine - provenienti dalla Spagna e dal Portogallo.

La Cieca. Il posto più adatto se cercate una degustazione di vini originale e un po’ speciale. Non a caso questa accogliente enoteca di zona Bocconi si chiama La Cieca, perché l’assaggio - per chi vuole - è al buio. Oltre alla carta bianca, con l’indicazione canonica di vino, annata, produttore e prezzo, è infatti possibile affidarsi alla carta nera, un menu dove è visibile solo il costo del calice di vino e un nome di fantasia. Per tutte le altre informazioni ci pensa lo staff del wine bar, che risponde alle domande sul vino in assaggio e soddisfa ogni curiosità. In mescita, ogni sera, ci sono circa 25 etichette, selezionate principalmente tra piccoli produttori artigianali. All’ora dell’aperitivo? Vengono serviti pane e olio extravergine d’oliva, crostini farciti e taralli… per finire la serata come si deve, a tarallucci e vino.

Cantine Milano. In zona Isola, tra piazzale Lagosta e piazzale Segrino, ecco Cantine Milano. Enoteca e non solo. Sì, perché questo spazio dalle ampie e luminose vetrate si definisce anche wine restaurant, ossia un luogo dove mangiare, dove si sceglie prima il vino, poi il cibo. Qui l’atmosfera è raffinata, tra elementi in marmo e in ferro, ma allo stesso tempo si percepisce la passione per il bien vivre, il mangiare e il bere bene, a partire dai calici serviti a tavola. A disposizione ci sono circa 300 etichette. Per ammirare i pezzi da novanta, ossia le bottiglie più pregiate, il consiglio è di scendere nel privé al piano inferiore, nella wine secret room, con tavolo imperiale e cantina a vista. Qui i bevitori più esigenti troveranno grandi soddisfazioni.

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