Antonello Da Messina in mostra a Palazzo Reale: orari e biglietti

Giulio Archinà
Palazzo Reale Cerca sulla mappa

Milano, 20/02/2019.

La mostra Antonello da Messina, allestita dal 21 febbraio al 2 giugno 2019 a Palazzo Reale di Milano, espone 19 capolavori del corpus operae raccolto dallo storico dell'arte Giovan Battista Cavalcaselle, il quale ricostruisce il catalogo - composto da 35 - del pittore rinascimentale considerato da molti il più grande ritrattista del Quattrocento. E non soltanto unisce il Nord Italia con il Sud, mettendo insieme Comune di Milano, Regione Sicilia e Regione Lombardia, ma anche l'autorevolezza del prestigio di prestiti provenienti da molti dei più importanti musei nazionali e internazionali.

Antonello da Messina ben rappresenta l'Europa rinascimentale. Dalla Sicilia, questo straordinario artista acquisisce la tecnica a olio dai pittori fiamminghi per poi insegnarla a Bellini e diffonderla nel Nord della penisola. Da questi incontri nasce la modernità del nostro Rinascimento e la modernità di tutta Europa, raccontata in mostra da Antonello, che al centro delle sue opere mette sempre l'uomo.

La mostra si apre con il San Girolamo nello studio (1475 ca.), illuminato da bifore e vani ad arco che prospetticamente aprono su finestre che lasciano scorgere la campagna siciliana e sono attraversati dall'amico del santo, il leone. La pittura ad olio consente la realizzazione quasi fotografica dei dettagli e così il pavimento è costituito da tipicamente sicule piastrelle grigie e bianche in ceramica, dove si alternano rettangoli e losanghe verdi. Sul gradino, una pernice e più a destra un pavone restano in attesa, forse di bere da un catino in rame pieno d’acqua. Il legno dell'arredamento dello studio in soppalco - se ne vedono nitidamente le venature - è il protagonista assoluto dell'ambientazione. E c'è un altro animale che si aggira per lo studio, più domestico rispetto agli altri: un gattino di profilo la cui pelliccia è tratta in modo tattile. Il punto di fuga è su un libro aperto e riposto nella biblioteca del santo e passa sopra un altro libro che sta leggendo Girolamo. Sopra gli scaffali, appeso al muro un crocifisso si eleva tra i mattoni della parete appena tracciati con linee bianche. Il Santo è ritratto con spiccato realismo mentre è impegnato a sfogliare un libro: con la mano sinistra trattiene una pagina, mentre con l’altra sfoglia per passare a quella successiva. Siede su una sedia a cilindro intarsiata ed è completamente assorto nella lettura. Il volto per il vispo realismo rivela essere un ritratto.

Sono diversi i ritratti in mostra, per lo più virili, a rappresentanza dell'uomo nuovo, quello dell'Umanesimo. Su tutti il più celebre è il Ritratto d’uomo (1470 ca.), meglio conosciuto - non dallo storico Roberto Longhi, che rifiutava questa identificazione - come Ritratto di ignoto marinaio, la Gioconda per il sorriso beffardo, del pittore siciliano. Non ci sono ritratti muliebri, se non rappresentazioni di Madonne bellissime. Ci sono la Madonna Benson (1475 ca.), e la Madonna con il Bambino e due angeli reggicorona (1471-1472), parte del Polittico dei Dottori della Chiesa, nella quale i due angeli dovrebbero più che altro reggere l'ampia e sfarzosa veste.

Niente a che vedere con il misticismo in economia, già a partire dal formato risibile (45 x 34,5 cm) dell'opera iconica Annunciata (1475-1476) con la veste logora di un azzurro magico e lo sguardo commovente. «Un'opera fatta di niente», come afferma il curatore della mostra Giovanni Carlo Federico Villa. Al punto che è assente persino l'angelo annunciante, mancanza nonostante la quale questa pudica vergine con una mano ben copre il petto, con l'altra, come San Girolamo nello studio, sfoglia un libro.

Il misticismo pervade anche l'Ecce homo (1475), la Crocifissione con le schiene dei due ladroni inarcate (1465 ca.) e il Cristo morto sorretto da tre angeli (1476-1477). La mostra chiude con un'ultima Madonna stavolta di Jacobello, figlio di Antonello, che in un pizzino attaccato sul legno della cattedra antistante la sua Madonna con il Bambino (1480) si firma come «figlio di pittore non umano».

Prodotta da Palazzo Reale e MondoMostre Skira, la mostra Antonello da Messina è visitabile dal 21 febbraio al 2 giugno 2019 nei seguenti orari di apertura: lunedì 14.30-19.30; martedì, mercoledì, venerdì e domenica 9.30-19.30; giovedì e sabato 9.30-22.30 (aperture straordinarie lunedì 22 aprile 9.30-22.30 e mercoledì primo maggio 9.30-19.30); ultimo ingresso sempre un’ora prima della chiusura.

I biglietti di ingresso alla mostra Antonello da Messina hanno i seguenti prezzi: intero 14 euro (biglietto open 16 euro); ridotto 12 euro (visitatori dai 18 ai 25 anni, over 65, disabili, gruppi di 15-25 persone e convenzioni); ridotto speciale 6 euro (scuole e gruppi organizzati dal Touring Club e dal Fai). Previsti anche biglietti famiglia al prezzo di 10 euro per 1 o 2 adulti e 6 euro per bambini e ragazzi dai 6 ai 17 anni. I bambini sotto i 6 anni entrano gratis. Per ulteriori informazioni telefonare ai numeri 02 92897755 (singoli) o 02 92897793 (gruppi).

Di Laura Cusmà Piccione

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