Milano Plastic Free: addio alle plastiche monouso, si parte da Isola e Niguarda

Milano, 18/02/2019.

Sempre più attenzione all’ambiente e agli stili di vita sostenibili. Con Milano Plastic Free, la città vuole dire addio alle plastiche inquinanti: l’iniziativa sperimentale voluta dal Comune di Milano, in collaborazione con Legambiente e Confcommercio Milano, punta a sensibilizzare gli esercizi commerciali, i bar e i ristoranti presenti in via Borsieri, via Thaon de Revel (zona Isola), via Ornato, via Graziano Imperatore (zona Niguarda) e i loro relativi clienti ad abbandonare le plastiche monouso come bicchieri, posate, piatti, sacchetti e altri contenitori a favore di materiali alternativi, riciclabili e facilmente riutilizzabili.
 
«Grazie a questa sperimentazione Milano si vuole portare avanti in vista dell'applicazione della direttiva dell’Unione europea che dal 2021 vieterà l’utilizzo delle plastiche usa e getta non degradabili», affermano gli assessori Cristina Tajani (attività produttive e Commercio) e Marco Granelli (mobilità e ambiente): «la collaborazione con Legambiente e con gli operatori commerciali di Niguarda e Isola consente di promuovere atteggiamenti e comportamenti virtuosi capaci di modificare le abitudini dei consumatori e dei cittadini. Comportamenti che auspichiamo possano diffondersi con successo in tutta la città».

«L'impatto delle plastiche sull'ambiente è ormai percepito come un dramma epocale», aggiunge Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia: «per anni si è pensato che il destino delle plastiche dipendesse dalla buona organizzazione di raccolta e separazione dei rifiuti, oggi è chiaro che gli sforzi devono essere concentrati anche sulla riduzione dell'usa-e-getta e sulla sostituzione delle plastiche a perdere con materiali alternativi, quali le bioplastiche, con cui realizzare oggetti analoghi per prestazioni ma perfettamente biodegradabili. Le alternative ci sono, è urgente lavorare per il cambiamento nelle abitudini dei consumatori».

Il progetto Milano Plastic Free ha preso il via a gennaio 2019. Sono circa 200 gli esercizi commerciali potenzialmente coinvolti presenti nelle quattro vie oggetto della prima sperimentazione. Nello specifico 54 tra ristoranti, bar e attività di somministrazione e 147 negozi di vicinato. Sono i volontari di Legambiente, grazie a una capillare strategia porta a porta, a coinvolgere i titolari e i gestori di tutte le attività invitandoli ad aderire alla campagna Milano Plastic Free e gli esercizi aderenti riceveranno la vetrofania disegnata ad hoc per l’occasione. I volontari, insieme a ogni esercente, analizzano la tipologia e i consumi di plastica all’interno di ogni singola attività e proporranno in alternativa l’adozione di prodotti capaci di assolvere al medesimo uso ma più rispettosi dell’ambiente. Non mancano azioni di sensibilizzazione esplicitamente rivolte ai clienti degli esercizi: materiali informativi ad hoc che consentono agli avventori di saperne di più sugli stili di consumo sostenibili e adottare comportamenti corretti nello smaltimento delle plastiche biodegradabili.

La campagna non è limitata ai due distretti commerciali: l'invito ad aderire alla rete Milano Plastic Free è esteso a tutti gli esercizi e locali pubblici di Milano che possono contattare Legambiente per ricevere le informazioni e chiarire i dubbi sulle azioni da intraprendere, e farlo prima che diventi un obbligo europeo.

Secondo i dati raccolti dal report di Legambiente sul consumo di plastiche, l'Unione Europea consuma annualmente circa 60 milioni di tonnellate di plastica (dato 2016), e di queste il 40%, ovvero più di 20 milioni di tonnellate, sono associate al comparto degli imballaggi. Allo stesso tempo, annualmente vengono prodotti circa 27 milioni di tonnellate di rifiuti in plastica: circa 50 kg annui per ogni cittadino europeo, di cui il 31,1% viene raccolto per il riciclaggio, mentre il 27,3% finisce in discarica e il 46,6% in inceneritori. Produzione di plastica e incenerimento in Europa hanno un peso climatico pari a 400 milioni di tonnellate di Co2 (dati riferiti al 2012). Nell'Unione Europea dall'80 all'85% dei rifiuti marini rinvenuti sulle spiagge è di plastica: di questi gli oggetti monouso rappresentano il 50% tra sacchetti, contenitori per alimenti, pacchetti e involucri, contenitori e tazze per bevande, cotton fioc, stoviglie, piatti, palette per mescolare alimenti, cannucce.

L’Italia è il secondo paese europeo produttore di plastica: ogni anno ne vengono immessi al consumo tra i 6 e 7 milioni di tonnellate. Di queste il 40% sono utilizzate per produrre imballaggi: nel 2017 sono stati immessi al consumo 2.271.000 tonnellate di imballaggi di cui il 43,5% è stato riciclato, il 40% incenerito e il rimanente dismesso in discarica o disperso nell'ambiente. A fronte di un incremento del tasso di riciclo di +5% rispetto al 2014, le tonnellate di imballaggi non riciclati sono rimaste sostanzialmente invariate tra il 2014 (1.292 milioni di tonnellate) e il 2017 (1.284). Tale dato evidenzia come la direzione principale per affrontare il problema debba passare necessariamente per la drastica riduzione del ricorso alla plastica, la riprogettazione di imballaggi e di oggetti monouso nella direzione della durevolezza e della riusabilità, prima ancora che della riciclabilità.

Milano, secondo i dati forniti da Amsa, ogni anno produce circa 35.000 tonnellate di plastica. «Il miglior modo per evitare la dispersione delle plastiche nell’ambiente è fare una corretta raccolta differenziata: Milano ha superato la percentuale del 60%, confermandosi tra le metropoli più virtuose in Europa nella gestione del ciclo integrato dei rifiuti», dichiara Mauro De Cillis, direttore operativo di Amsa, società del Gruppo A2A: «grazie ai benefici del nuovo sistema di raccolta in città i quantitativi di plastica e metallo (sacco giallo) raccolti porta a porta sono passati da una media di 186 a 207 tonnellate alla settimana, con un incremento percentuale dell’11%».

Tra le prime realtà a sostenere e aderire a Milano Plastic Free, pur non essendo ubicata in una delle quattro vie oggetto della sperimentazione, la Santeria, storica factory di via Paladini 8 e la Santeria Social Club di viale Toscana 31, che ha scelto dal primo aprile di eliminare definitivamente all’interno delle sue strutture tutte le plastiche usa e getta come bottigliette e bicchieri, sia nella normale attività di somministrazione sia durante tutti i concerti e gli eventi. Il 10 aprile, in occasione del prossimo Fuorisalone, i gestori presenteranno la loro esperienza ecologica, raccontando le loro scelte e i risultati raggiunti e invitando tutti gli altri operatori del settore a seguire il loro esempio grazie al primo evento cultural musicale della Santeria interamente Plastic Free. Un'altra attività commerciale che ha deciso di uscire dalla plastiche è quella che porta il marchio dell'Ostello Bello, che ha già dismesso la plastica da tutte le attività di ristorazione e accoglienza nei suoi due esercizi milanesi.

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