7 ristoranti di Milano da provare nel 2019: nuove aperture e non solo

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Milano, 11/01/2019.

Il 2019 mangereccio a Milano si è aperto col botto. Merito delle (tante) nuove aperture che sul finire dello scorso anno hanno arricchito e movimentato ulteriormente la scena gastronomica meneghina, tra insegne inedite, raddoppi e cambi di chef. È giunto il momento di tirare le somme e pianificare pranzi e cene all’ombra della Madonnina, per scoprire tutte le novità. Siete pronti per un food tour? Se già avete letto il nostro Gastro Oroscopo 2019 con i ristoranti di Milano consigliati per ogni segno, ecco una lista ragionata degli indirizzi da provare nel 2019 nel capoluogo lombardo.

Sine - Ristorante Gastrocratico. È rivoluzionario di nome e di fatto il nuovo ristorante di Roberto Di Pinto, chef di origini partenopee, che per tanti anni ha rappresentato il volto della cucina del Bulgari Hotel. Ha trovato la quadratura perfetta in questa oasi moderna di viale Umbria angolo corso XX Marzo: un concept lontano dai cliché della cucina gourmet, che parla a tutti e che inneggia - finalmente - a un ritorno alle origini, quando il gran rumore era attorno al cibo e alla sostanza, senza (sine) pesi inutili sul piatto e sul conto. È tutto più chiaro quando si pensa all’etimologia greca dell’insegna, potere alla gastronomia, e all’approccio democratico della proposta, ossia 5 portate a 45 euro, oltre a un tavolo messo a disposizione degli under 25 ogni martedì, con menu fisso a 35 euro. Le portate giocano con i sapori della tradizione campana e non solo, senza perdere mai di vista il gusto e il piacere della convivialità: dal risotto Milano/Napoli ai gamberi rossi con burro d’arachide e mela verde, dai plin con tartufo, limone candito e nocciole alla guancia con purè al rafano, riduzione alla liquirizia e chips di topinambur, fino al geniale dessert Sacro e Profano, un babà al rum con gelato al pop corn.

Valhalla. A Milano sono arrivati pure i vichinghi. Si fa per dire, ma così si definisce Valhalla, il ristorante vichingo che ha aperto i battenti in zona Darsena, dove la carne preparata in stile nordico la fa da padrona. Riflettori accesi sulla selvaggina, dunque, cotta alla brace o a bassa temperatura. Ecco allora la tagliata e il burger di cervo, con crema di zucca e carciofo, la tagliata di capriolo, ma anche cinghiale alla birra. Se i piatti in menu sono chiamati con nomi evocativi, che si rifanno alla mitologia di Odino, l’ambiente è altrettanto evocativo, con asce e dettagli di arredamento che si rifanno al mondo vichingo.

Fusho in via Plinio. Un’insegna che piace e che raddoppia. Cavalca il trend degli ibridi gastronomici Fusho, che propone un felice mix tra sushi e burrito. Sono da provare i golosi e leggeri roll da portare a spasso, che giocano con i colori e i sapori fusion, a cavallo tra Oriente e Occidente. Un sushi da passeggio rigorosamente preparato al momento che dopo il successo in via Paolo Sarpi, ora, è arrivato anche in via Plinio 5, con un secondo negozio.

Fishion. Pesce e pasticceria di mare. Questa la proposta di Fishion, un progetto della storica pescheria meneghina Pedol, che prende per la gola con le originali proposte della pasticceria ittica, perfette per l’aperitivo: macaron e bignè dove fanno capolino sapori di mare che vanno dalla tartare alla salsa di calamaro. Tanti i crudi, compresi plateaux e ostriche, e un menu che suddivide le proposte per Essenziali (pesce in purezza), Marinati e Affumicati. Si può scegliere se mangiarli freddi o caldi, cotti al momento in modalità fai-da-te su apposite lastre di sale rosa dell’Himalaya.

Massimo Pisati La Cucina. Metti una serra trasformata in ristorante, un ambiente dall’atmosfera eclettica e tre soci con altrettante anime e personalità: avete ottenuto la ricetta di Massimo Pisati La cucina. Insegna fresca d’apertura in zona Tortona, a due passi dalla Darsena e dalla movida dei Navigli, dove originali pezzi d’arredamento e design non solo sono in vendita, ma fanno da cornice a una proposta gastronomica che omaggia la tradizione regionale italiana con tocchi gourmand. Uno spazio che ha riunito tre teste e altrettanti cuori: Valter Pisati, interior designer titolare del vicino show room, il fratello Massimo, cuoco con trascorsi al Savini e in tante importanti avventure professionali negli negli Stati Uniti e non solo, e Marcello Marchese, consulente aziendale e sommelier per passione. Qui si cena con risotto alla milanese o orecchiette molisane con ‘nduja e ricotta di pecora salata, ma anche con portate creative come la tartara di tonno con avocado, cipolla rossa e teryaky.

Beer Garden. In zona Isola, un indirizzo nato sul finire del 2018, perfetto per tutti gli appassionati di birra. Dalla collaborazione tra Heineken e gli imprenditori che hanno creato Artico Gelato, una delle insegne consacrate al dolce freddo più amate della città, ecco il Beer Garden. Design, atmosfera curata e rilassata fanno da cornice a una proposta di sette birre alla spina, ma anche a piatti che stuzzicano e sfiziano il palato, tra mozzarella in carrozza, hamburger, spaghettoni con pomodoro datterino del Piennolo, ma anche risotto o club sandwich.

Tre Cristi. Lo segnaliamo per un cambio di regia in cucina. Tra le novità della città meneghina, infatti, c’è l’arrivo (dal ristorante stellato valtellinese La Preséf) del super chef e pasticcere Franco Aliberti al ristorante Tre Cristi, a pochi passi da Porta Nuova e dalla Stazione Centrale. Parole d’ordine? Sostenibilità e recupero di tutte le parti dei prodotti gastronomici, incluse quelle meno nobili. Ecco allora il menu In Città con sette portate che omaggiano Milano, dedicate ai sapori della tradizione e ai personaggi che sono stati importanti per il capoluogo lombardo, ma anche il menu A Due Passi da Milano, con dieci portate che vedono protagonisti produttori di nicchia, con la segnalazione - per ogni piatto - degli ingredienti e della distanza dalla città.

Di Mariarosaria Bruno

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