Qual è e dove è il ristorante sushi di Milano dove si paga in follower di Instagram

Milano, 11/10/2018.

Non solo contanti, carte o app: nel nuovo ristorante della catena This is not a Sushi Bar, a Milano in via Lazzaro Papi 6, vengono accettati anche i follower su Instagram come metodo di pagamento. A seconda della quantità di seguaci, chi consuma il pasto ai tavoli del piccolo locale in zona Porta Romana aperto da lunedì 15 ottobre 2018, può ottenere uno o più piatti in omaggio, fino alla totale gratuità, presentando in cassa la pubblicazione di un post con foto e hashtag.

Il locale - primo in Italia ad utilizzare questa formula - apre le porte a influencer  di diversa portata, suddivisi in cinque fasce: una volta ordinata la prima portata, da mille a 5 mila follower si ottiene un piatto gratuito, da 5 mila a 10 mila due, da 10 mila a 50 mila quattro, che diventano otto se il cliente ha tra i 50 e i 100 mila fan su Instagram, mentre oltre i 100 mila follower viene offerta l’intera cena. Ok, ma come funziona nel dettaglio? Il post da presentare in cassa, dove lo store manager ha già controllato la pubblicazione, deve contenere una foto scattata nel locale, il tag alla pagina @thisisnotasushibar e l’hashtag #thisisnotasushibar.

Questa inedita modalità di pagamento, che esclude una decina di piatti presenti in menu e le bevande, attualmente non estesa agli altri cinque ristoranti della catena nata nel 2007. This is not a Sushi Bar è stata la prima realtà a portare a Milano il delivery per la cucina giapponese. Con sei ristoranti attivi e prossime aperture previste in altre città, è dotata di una propria flotta di rider e di un sistema di organizzazione e analisi di ordini e dati sviluppato internamente. 

«L’idea è nata con due finalità: stimolare in maniera innovativa e inclusiva la presenza nel locale e la partecipazione dei nostri clienti, dato che oltre l’80% della nostra attività è incentrata sulla consegna a domicilio», spiega Matteo Pittarello, presidente di This is not, «e rendere questo ristorante unico, non solo in Italia. Abbiamo scoperto che in Inghilterra è successa una cosa simile qualche anno fa, ma si trattava di un pop-up restaurant con finalità esclusivamente promozionali. Noi intendiamo rendere la formula permanente, per cui, salvo sorprese, dovremmo essere i primi al mondo ad utilizzare in maniera strutturata questa formula».

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