Ristorante Al Ficodindia: un angolo di Sicilia a Milano

Massimo Bisceglie
Al Ficodindia Cerca sulla mappa

Milano, 20/02/2018.

Al Ficodindia, ristorante situato in una via poco trafficata della zona di Milano Sud, vicino a via Meda, si è accolti dal dolce sorriso di Luisa Ficarra, giovane siciliana doc, e dalla simpatia di Luigi Marchi. Servizio inappuntabile e attento, discreto e presente, che consente di scegliere secondo i propri gusti i piatti del menù molto particolare e variegato. Una sinfonia di sapori che uniscono la tradizione siciliana con la ricerca innovativa, secondo la formula ormai collaudata del suo chef giramondo, Alessandro Ilacqua, trentotto anni, nato a Milazzo, che così si racconta: «appena terminati gli studi all’Istituto Alberghiero sono partito per scoprire il mondo. Prima tappa ad Adelaide, poi in Thailandia, Cambogia, Norvegia, Londra e Svizzera, dove vivo in un piccolo paesino che si affaccia sul Lago di Lugano. Viaggiare mi ha consentito anche di crescere professionalmente e di mixare nuovi ingredienti con quelli tipici della cucina siciliana. Ho preferito non creare un menù sterminato con molti piatti. Ma concentrarmi su una proposta contenuta che non disorienti e invece guidi i nostri ospiti lungo un percorso di gusti e sapori che si integrano armonicamente fra loro, dagli antipasti ai dolci. Sempre molto siciliani».

Una scelta saggia che condividiamo. Ecco alcuni piatti preferiti che consigliamo. Fra gli antipasti eccellono i croccanti totanetti, spadellati, con sauté di verdure e la panzanella di tonno, appena scottato, al sesamo e con salsa di barbabietole. Alessandro ci ha confessato che anche per lui il primo che ama di più è lo spaghetto grosso con vongole e cime di rape. Citazione tratta dalla cucina pugliese. Ma come non ricordare il risotto allo zafferano con il gambero rosso di Mazara. Una vera rarità che arriva, appena pescato, direttamente a Milano.

Quando abbiamo assaggiato la guancia di manzo, con verdura verde ripassata e patate sabbiate viola, gialle e arancio, brasata al Nero Davola abbiamo capito cosa sia la vera sinfonia di sapori tanto decantata dai critici gastronomici. La carne si scioglie in bocca lentamente, riempiendola a poco a poco di una gamma inenarrabile di sensazioni gustose e intense. Degno complemento è l’altro piatto che vi consigliamo: il polpo arrosto con patate schiacciate al limone e acqua di stracciatella.

Infine i dolci. Insuperabile il mix proposto: panna cotta al Passito di Pantelleria e pistacchi, la cassata siciliana e la cheesecake siciliana con granita di mela verde. Molto attenta è la selezione dei vini, non vastissima, ma tutti siciliani doc. Ovviamente. Da assaggiare assolutamente il Floramundi, Cerasuolo di Vittoria Donnafugata, del 2015, aromatico, dal bouquet fruttato che è arricchito da sentori speziati, e il Chiarandà, sempre di Vittoria Donnafugata, chardonnay dal sapore di frutti dalla polpa gialla, sempre del 2015.

«Qui Al Ficodindia si concentrano quasi tutte le mie passioni», racconta Daniela Tortello, architetta milanese presso lo Studio Ottavio Di Blasi & Partners. «L’amore per la Sicilia, le isole Eolie, la cucina, il vino e le persone. Passioni che ho cercato di sintetizzare in questo ristorante che mi sono inventata nel 2007. Ribadisco: con molta passione e un pizzico di fantasia». Il suo è un racconto inarrestabile, che spazia dai ricordi del passato fino ai progetti del futuro, con una rara capacità di affabulazione che conquista. Ci si incanta ad ascoltarla proprio per il suo contagioso entusiasmo e per la sua profonda conoscenza della Sicilia e delle sue caratteristiche enogastronomiche. La sua professione di architetta si intuisce subito appena si entra nel ristorante. Toni caldi, rosso scuro, negli arredi, negli ampi tendaggi e nelle tappezzerie ravvivano uno spazio raccolto e intimo, simile a un elegante salotto di una dimora che pare tratta dal Gattopardo. Un ambiente che invita alla conversazione sommessa. Alle pareti una collezione preziosa di acqueforti di paesaggi siciliani.

Il prezzo medio al Ristorante Alficodindia è di 45 euro a persona (sono inclusi acqua, pane fatto in casa e calice di prosecco; il coperto non si paga). Il ristorante è chiuso il sabato a pranzo e la domenica a cena.

Di Massimo Bisceglie e Pietro Tarallo

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