La merda: Silvia Gallerano nuda contro tutti al Teatro Leonardo

Marco Pavanelli
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Milano, 02/02/2018.

In scena al Teatro Leonardo di Milano il pluripremiato spettacolo La merda di Cristian Ceresoli, con Silvia Gallerano, all'interno della stagione 2017/2018 di Mtm - Manifatture Teatrali Milanesi. Il titolo fa rientrare lo spettacolo nella categoria estetica poco frequentata del brutto e del grottesco. Poco frequentata dalla storia delle arti perché soprattutto oggi viviamo in un mondo patinato che nasconde sotto il tappeto quanto è meglio non vedere. E invece La merda - in scena da giovedì 1 a sabato 3 febbraio 2018 - è un successo internazionale, giustamente molto acclamato dalla critica.

Silvia Gallerano mette letteralmente a nudo il suo corpo spoglio che si muove nervosamente sul palco. Pare che le nevrosi del corpo dell'attrice siano uscite dal pennello di Egon Schiele, che disegna un corpo comune, parti intime ben in vista, con la spina dorsale scheletrica in mostra da tergo e davanti seni cascanti, con buccia d'arancia a vista, odiate maniglie dell'amore, pancia a rotolini, ginocchia e cosce grasse. Il livore tipico dei dipinti del pittore viennese è conferito dalla luce che la bagna e sporca.

Dallo Spogliatoio della signora di Jonathan Swift non si viaggia in tal modo nel grottesco. Il suo flusso di coscienza è emesso da una bocca distorta, tinta da un acceso rossetto rosso, unico imbellettamento concesso a una donna che desidera fama. Una donna dalla personalità multipla che si esprime attraverso un modo di recitare anch'esso alterato da voci che cambiano, ora toccano registri vocali bassi ora strillano. È la voce di Silvia Gallerano che modula un soliloquio a più voci, quasi sempre urlato o appena sussurrato. Prima impersona il padre codardo, che supera la linea gialla, e fa continuamente riferimento agli audaci mille piccoli uomini in giubba rossa che hanno unito la nostra penisola; l'attrice diventa poi il primo uomo che le fa scoprire il sesso, che si approfitta dei suoi handicap, obbligandola con il senso di colpa a una fellatio in un parcheggio, per finire a impersonare sua madre che la prega di mangiare.

La voce emette quello che Ceresoli definisce un urlo anarchico, irriverente nei confronti della patria che s'è desta; la voce canta l'inno d'Italia più volte e, quasi non ricordandoselo, lo spezza con moniti a mangiare e a non defecare, per tenersi tutto dentro così da gonfiarsi al fine di ottenere la parte per uno spot pubblicitario che cerca una protagonista bassa e cicciottella. Pur di aggiudicarsela la protagonista senza nome si sforza a una bulimia che non deve mai buttar fuori quanto mangiato. E, così nel finale incalza un allegretto ma non troppo che fa uscire fuor di metafora l'espressione mangiare la merda pur di farsi strada nel mondo della fama e della vita di una donna bassa, governata da piccoli uomini, che eppure alla fine ce la fa a diventare alta. E così, nella realtà, Gallerano, è l'unica attrice italiana ad essersi aggiudicata proprio con La merda tra gli altri innumerevoli premi, quello prestigioso Fringe Festival di Edimburgo.

I biglietti per La Merda, al Teatro Leonardo di Milano fino a sabato 3 febbraio, sono comodamente acquistabili on line con mentelocale.

Di Laura Cusmà Piccione

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