Luciano Pavarotti alla Scala: il ricordo a 10 anni dalla morte

Teatro alla Scala

Milano, 06/09/2017.

Dieci anni fa, il 6 settembre 2007, si spegneva Luciano Pavarotti e noi vogliamo ricordarlo ripercorrendo i suoi anni al Teatro alla Scala di Milano. La carriera scaligera del grande tenore dura quasi trent’anni, lasciando tracce memorabili di un percorso denso condiviso con altri giganti del canto, del podio e della regia.

Il debutto di Pavarotti alla Scala è del 9 dicembre 1965: interpreta il duca di Mantova nel Rigoletto di Verdi diretto da Francesco Molinari Pradelli. Nella stessa stagione canta altre due opere: il 27 gennaio 1966 è Rodolfo nella Bohème di Puccini diretta da Nino Sonzogno per la regia di Franco Zeffirelli, accanto all’amica Mirella Freni; il 26 marzo 1966 è Tebaldo ne I Capuleti e i Montecchi di Bellini al fianco di Renata Scotto e Giacomo Aragall, direttore Claudio Abbado. Con Bohème, uno dei suoi cavalli di battaglia, torna tra l’altro nel 1975 diretto da Georges Prêtre e nel 1979 diretto da Carlos Kleiber.

Il 26 febbraio 1968 debutta alla Scala ne La figlia del reggimento di Donizetti (Tonio) con Mirella Freni, direttore Sonzogno. Il 31 maggio 1969 nella Manon di Massenet (Des Grieux) con Mirella Freni e Rolando Panerai, direttore Peter Maag. Dell’8 dicembre 1970 è il debutto scaligero di Pavarotti nell’Elisir d’amore di Donizetti (Nemorino), direttore Giuseppe Patanè.

Con un’altra opera di Donizetti è in scena il 28 gennaio 1974: La favorita diretta da Nino Verchi con Fiorenza Cossotto e Piero Cappuccilli. I successivi ruoli al Teatro alla Scala sono verdiani: Rodolfo in Luisa Miller il 12 maggio 1976, direzione di Gianandrea Gavazzeni e regia di Filippo Crivelli, con Montserrat Caballé e Piero Capuccilli, e Riccardo in Un ballo in maschera il 30 dicembre 1977 - direzione di Claudio Abbado e regia di Franco Zeffirelli, con Shirley Verret, Elena Obraztsova, Piero Cappuccilli.

Il 15 marzo 1980 Pavarotti canta alla Scala per la prima volta la Tosca di Puccini (Cavaradossi), direttore Seiji Ozawa, con Eva Marton. Torna a Donizetti il 15 marzo 1983 con Lucia di Lammermoor (Edgardo), direttore Peter Maag, regista Pier Luigi Pizzi, al fianco di Luciana Serra.

Il 7 dicembre 1985 Pavarotti apre la stagione della Scala con Verdi: è Radamès in Aida, direttore Lorin Maazel e regista Luca Ronconi, con Maria Chiara, Ghena Dimitrova, Nicolai Ghiaurov e Piero Cappuccilli sostituito nel corso della serata da Juan Pons. Il 7 dicembre 1992 altra inaugurazione di stagione con un titolo verdiano: Don Carlo diretto da Riccardo Muti con la regia di Franco Zeffirelli, insieme a Daniela Dessì, Luciana d’Intino, Paolo Coni, Samuel Ramey.

Certamente sono da ricordare le presenze di Pavarotti nelle esecuzioni della Messa da Requiem di Verdi: per la prima volta il 16 gennaio 1967, direttore Herbert von Karajan e solisti Leontyne Price, Fiorenza Cossotto, Nicolai Ghiaurov. Poi, oltre che in tournée con i complessi scaligeri, alla Basilica di San Marco a Milano il 6 gennaio 1978 direttore Claudio Abbado, e alla Scala il 26 giugno 1987 direttore Riccardo Muti.

Importante anche il legame di Luciano Pavarotti con il direttore musicale del Teatro alla Scala Riccardo Chailly, anche se i due non lavorarono mai insieme con i complessi scaligeri: basti ricordare Madama Butterfly a San Francisco nel 1977 con Montserrat Caballé (era il debutto di Pavarotti come Calaf), le incisioni di Guglielmo Tell di Rossini con Mirella Freni (1978/79), Rigoletto di Verdi (con Edita Gruberova, 1983, anche video con la regia di Ponnelle; e con June Anderson nel 1989) e Andrea Chénier di Giordano (Caballé, 1983).

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