
Milano - Mentre nel mondo le coordinate e le traiettorie dei viaggi vanno allargandosi e complicandosi in reti inestricabili, la voglia di sostare in luoghi familiari, accoglienti e spontanei si fa sempre più incontenibile in ogni viaggiatore. Non è un caso che, mentre le catene di grandi hotel vanno perdendo fascino e accessibilità, i luoghi storici e appartati, a volte riadattati alla bella e meglio, tornano a splendere grazie ad iniziative impegnate socialmente ed artisticamente.
Questo è proprio il caso di Madama Hostel, ostello di ultima generazione sorto a Milano in via Benaco 1. Innanzitutto, da buoni antropogeografi, ci accorgiamo subito di come l’asse del divertimento e della cultura stia repentinamente rotolando verso il sud della città: proprio in questa area che circonda piazzale Lodi sono nate in pochi mesi iniziative di cui vi abbiamo già raccontato come The Tank, Social Music City e la Fondazione Prada.
Non è un caso quindi che proprio in questo storico ed emergente quartiere meneghino sia stato fondato uno degli ostelli più interessanti della città. Il Madama Hostel nasce come un’iniziativa Arci che, oltre a fornire un ostello ad una città che ne è abbastanza sprovvista, intendeva soprattutto creare un luogo che non fosse solo di passaggio per i backpackers di tutto il mondo, ma un’area di sosta per le anime inquiete di tutti, cittadini e viaggiatori. Così, oltre ai servizi canonici di condivisione della stanza, cucina comune attrezzata, il deposito bagagli e il wifi pandiffuso, trovate alcune cose che non avete visto negli ostelli di Dublino e Praga.
Quasi certamente, in nessuno dei vostri viaggi vi è capitato di avere all’interno dell’ostello un bistrot di cucina biologica che vi presenta specialità d’ogni genere dalle 8 alle 23. Molto difficilmente, nei vostri ostelli europei avete avuto compreso nel prezzo il drink di benvenuto, la cena, il servizio di babysitter, l’idromassaggio, la sauna e l’accesso al clubbino. Si, avete capito bene, un ostello con l’idromassaggio e il club Ohibò: un palcoscenico underground che nel passato, prima di essere un’esclusiva del Madama Hostel, ha portato a Milano nomi come 99 Posse, Vinicio Capossela, Daddy G dei Massive Attack e pure i Green Day.
Se Milano non vi piace, e preferite passare la vostra vita in ostello per ripararvi dallo smog e dalla canicola dell’asfalto, potete dilettarvi con il calcetto, il biliardo, il ping pong, la ciclofficina, le danza africane e la dancehall, oppure scolarvi uno degli aperitivi più freschi e alternativi della città.
Riassumendo: c’è l’ostello, c’è il bistrot e il club di musica live firmato Ohibò. Potrebbe essere il momento buono di chiudere casa vostra e andare a vivere nell’ostello più cool di Milano.