© Giovanni Dainotti
Attenzione: la mostra è aperta al pubblico già da sabato 25 ottobre 2025 e apre ufficialmente, nella sua interezza, sabato primo novembre 2025 con l'arrivo dell'opera Bacchanale di Salvador Dalì (chi ha acquistato i biglietti per la prima settimana può, a sua discrezione, visitare comunque la mostra, cambiare la data di prenotazione o essere totalmente rimborsato).
Dal primo novembre 2025 al 25 gennaio 2026 è aperta al pubblico presso la Fabbrica del Vapore di Milano (via Procaccini 4) la mostra I Tre Grandi di Spagna (tre visioni, un’eredità), che racconta la nascita e l’evoluzione di alcune tra le più significative avanguardie artistiche del Novecento attraverso le opere di tre dei suoi massimi protagonisti: Pablo Picasso, Joan Miró e Salvador Dalí.
Si tratta di una produzione esclusiva, un’esposizione mai realizzata prima e concepita appositamente per lo spazio milanese, che offre al pubblico un percorso inedito e irripetibile nel cuore della modernità artistica. Numerose opere su carta, incisioni e stampe al centro della mostra documentano il massimo comune denominatore che ha caratterizzato la formazione e lo svolgimento dell'arte di tre indiscussi protagonisti del Novecento. Tre personalità uniche, tre sguardi indipendenti e innovativi, un’eredità comune che ha segnato in modo indelebile l’arte moderna, generando simboli, forme e linguaggi che ancora oggi influenzano la cultura visiva contemporanea.
La mostra è curata da Joan Abelló, con Vittoria Mainoldi e Carlota Muiños, prodotta da Comune di Milano, Fabbrica del Vapore e Navigare Srl, patrocinata dal Ciu-Union Quadri, e gode delle approvazioni di Succession Picasso, Succesió Miró, Salvador Dalí, Gala Salvador Dalí Foundation. Il percorso espositivo, diviso in cinque sezioni, ripercorre le tappe fondamentali della storia di Picasso, Miró e Dalí a cominciare della loro formazione, il fermento culturale della Catalogna - terra d’origine per Miró e Dalí e di iniziazione artistica per Picasso - e l’influenza decisiva esercitata dai movimenti del Modernismo e del Noucentisme.
Dalla comune rottura con i canoni accademici al trasferimento nella Parigi delle avanguardie, passando per incontri cruciali e momenti disvolta, la mostra racconta come ciascuno abbia elaborato un linguaggio radicalmente personale, contribuendo a plasmare il panorama dell’arte del secolo scorso. Il filo conduttore che unisce i loro percorsi artistici è sicuramente il Surrealismo - inteso come corrente ma anche come mezzo privilegiato di espressione dell’inconscio e dell’identità individuale - che ben rappresenta il cuore della mostra. Ampio spazio viene anche dato al consolidamento delle poetiche personali nel Secondo dopoguerra e l’affermazione del successo internazionale, che sono esplorati nell’esposizione attraverso alcune delle opere e serie più significative dei tre artisti. Infine, uno sguardo all’eclettismo tecnico che accomuna Picasso, Miró e Dalí: pittura, scultura, grafica, poesia, cinema, arti applicate e interventi in ambito architettonico e pubblico si fondono nel corpus di ciascuno di questi tre artisti che sfidano le classificazioni e moltiplicano i linguaggi dell’arte.
La mostra I Tre Grandi di Spagna riunisce opere note e meno note, alcune delle quali esposte per la prima volta in Italia, per raccontare, attraverso contrasti e affinità, un immaginifico dialogo di queste trementi visionarie, accomunati da ben più di un mero luogo geografico di nascita. Oltre alla semplice celebrazione del mito, l’esposizione vuole anche indagare la parabola artistica dei tre maestri come simbolo della storia del Primo Novecento, fatta di guerre e dittature che per la Spagna durarono fino alla metà degli anni ’70. A tal proposito la mostra dedica anche una particolare attenzione all’opera Guernica di Pablo Picasso, e all’anno 1937, in cui fu realizzata, come commovente manifesto contro la guerra. Bozzetti preparatori, fotografie scattate da Dora Maar - fotografa, poetessa ed artista allora amante di Picasso - che ne attestano la lavorazione, e ancora opere coeve dell’artista malagueño, come nel caso de Sueño y Mentira de Franco, che mostrano il clima culturale dell’epoca, non tanto dissimile da quello contemporaneo, dove violenza e distruzione si imponevano sull’uomo.
Altrettanto significativa all’interno del percorso espositivo è l’opera Bacchanale, massiccia scenografia teatrale realizzata da Salvador Dalí nel 1939 per l’omonimo balletto, il primo di molti per cui Dalì prestò la sua arte. Capolavoro di surrealismo, l’opera - che viene esposta per la prima volta in Italia in occasione di questa mostra - rappresenta anche la prima collaborazione del pittore con I Balletti Russi di Monte Carlo, che prima di lui si erano avvalsi di quella, tra gli altri, di Picasso e Mirò. Accanto al Bacchanale il pubblico può assistere alla proiezione del video che ha rimesso in scena il balletto, e la sua scenografia, lo scorso dicembre 2024 presso il Círculo de Bellas Artes di Madrid.
Delle oltre duecento opere presenti in questa esposizione molte appartengono a serie grafiche su carta (litografie, acqueforti, acquetinte, puntesecche, linoleografie) che vengono esposte complete, come raramente accaduto prima in Italia: tra le altre la celebre Suite Vollard - una raccolta di 100 incisioni realizzate da Pablo Picasso tra il 1930 e il 1937, commissionata dal mercante d’arte Ambroise Vollard e che esplora temi cari alla poetica picassiana, come il mito del Minotauro, l’atelier dell’artista o il rapporto tra eros e creazione - o la serie Femme di Joan Mirò realizzata nel 1965 per l’editore e gallerista francese Aimé Maegh, in cui l’artista trasforma la figura femminile, soggetto ricorrente nella sua opera, in un simbolo universale.
I prestiti provengono da importanti istituzioni museali internazionali tra cui il Museu Nacional Centro de Arte Reina Sofia, il Museu Picasso - A Coruña, la Fundación Museo de Artes del Grabado, Galería Jorge Alcolea - Spagna, Galerie de La Présidence - Francia, Tour Jarlier - Francia, InartNART Found - Lussemburgo, Guastalla Centro D’Arte - Italia, Kronos Gallery - Italia, ma soprattutto da altrettante importanti collezioni private che permettono al visitatore di scoprire lavori meno conosciuti dei grandi maestri, esposti raramente in Italia.
La mostra è visitabile presso lo Spazio Messina Due della Fabbrica del Vapore nei seguenti orari di apertura: da lunedì a venerdì dalle 9.30 alle 19.30; sabato, domenica e festivi dalle 9.30 alle 21.30. Biglietti: intero 15 euro (open saltafila 16 euro); ridotto 13 euro per under 14, over 65, studenti universitari, gruppi di oltre 10 persone e accompagnatori di disabili; ridotto scuole 7 euro; ingresso gratuito per bambini fino a 6 anni e disabili. Biglietto famiglia (1 o 2 adulti + ragazzi/e dai 6 ai 14 anni): 10 euro adulti e 5 euro ragazzi. Per info 351 3364334.