Bice Lazzari: i linguaggi del suo tempo, mostra antologica

Bice Lazzari, Autoritratto, 1929 Bice Lazzari, Autoritratto, 1929
Palazzo Citterio Cerca sulla mappa
DA Giovedì16Ottobre2025
A Domenica04Gennaio2026

Dal 16 ottobre 2025 al 4 gennaio 2026 Palazzo Citterio a Milano, spazio della Grande Brera riaperto al pubblico a fine 2024, ospita una grande retrospettiva dedicata a Bice Lazzari (Venezia, 1900 – Roma, 1981), un’artista che ha attraversato tutto il Novecento, lasciando un segno profondo e inconfondibile, grazie al suo linguaggio unico, solitario, autentico.

L’esposizione, curata da Renato Miracco in stretta collaborazione con l’Archivio Bice Lazzari di Roma e la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma, presenta oltre 110 opere, provenienti da musei, istituzioni e collezioni italiane e straniere (tra cui la Galleria Nazionale D’Arte Moderna e Contemporanea di Roma, Ca’ Pesaro - Galleria Internazionale d’Arte Moderna di Venezia, Yale University,  The Phillips Collection di Washington D.C., la Salomon R. Guggenheim Museum di New York, il National Museum Women in the Arts a Washington D.C.) che ripercorrono l’intera sua carriera, da quelle di arte applicata degli anni Trenta e Quaranta, a quelle che appartengono all’ultimo periodo caratterizzato da un rigoroso minimalismo, passando lungo tutte le fasi della sua evoluzione creativa: dall’arte murale alla decorazione per la motonave Raffaello, dai disegni di stoffe commissionatele da Gio Ponti alle acquisizioni della Galleria Nazionale di Roma con Palma Bucarelli.

Bice Lazzari è una figura che ha rivestito una importanza sostanziale per la storia dell’arte italiana e per le connessioni che si sono sviluppate nel tempo. Conosciuta e apprezzata in Italia e, soprattutto, all’estero, Bice Lazzari ha ricevuto numerosi riconoscimenti come la personale dedicatale dalla Phillips Collection di Washington D.C. nel 2021, dal titolo Bice Lazzari, the Poetry of Mark Making, l’antologica alla Estorick Collection di Londra dal titolo Bice Lazzari Modernist Pioneer nel 2022, la partecipazione all’esposizione Women in Abstraction al Centre Pompidou di Parigi; è inoltre stata l’unica donna inclusa nella mostra Kandinsky e l’avventura astratta, realizzata nel 2003 dal Peggy Guggenheim Collection di Venezia, per la sua personale ricerca in direzione dell’astrattismo.

La retrospettiva di Palazzo Citterio, la prima antologica in Italia, conduce il visitatore in un viaggio attraverso l’evoluzione di una cifra che, pur rimanendo sempre personale, ha saputo confrontarsi con il proprio tempo in modo radicale e poetico e con le ricerche italiane ed europee tra il 1940 e il 1980, rivelando la particolare inclinazione e una originale capacità nell’uso del colore, nonché la formulazione di un alfabeto visivo facilmente identificabile, costruito con coerenza lungo tutta la sua carriera. Nel comporre questo affresco, si nota la presenza di canoni pittorici che si devono imparare a decifrare per ottenere un quadro meno settoriale e più omnicomprensivo dell’arte italiana ed europea dell’epoca.

Con Bice Lazzari si assiste all’emergere di un nuovo sistema visivo, che stabilisce una stretta relazione tra immagine e struttura narrativa del quadro, rispondendo pienamente al principio etico del movimento: il rifiuto di ogni cristallizzazione in forme immobili e socialmente accettate. La sua identità pittorica coincide con quella della ricerca: una continua germinazione di forme non dirette, ma destinate a evocare un mondo proprio, intimo e parallelo, dove il colore diventa mezzo espressivo e la creazione del segno genera una visione distesa, aperta, priva di esitazioni.

Studiare Bice Lazzari permette, anche, di mettere in luce movimenti, tendenze, assonanze e reinterpretazioni - come lo Spazialismo veneto - o di esplorare il rapporto tra pittura e musica, indagato da Mirella Bentivoglio, rapportandosi con i critici e studiosi più d’avanguardia dell’epoca quali Emilio Villa, Giulio Carlo Argan, Enrico Crispolti, Filiberto Menna, Lea Vergine, Simona Weller, Guido Montana e altri. Ma non solo; il suo essere donna e artista si esplicitava nella pratica quotidiana: nel fare, nel dimostrare, nel ricercare, Bice Lazzari diventa quindi una figura iconica per dare valore e la giusta considerazione storica ad artiste, parzialmente dimenticate, che hanno intrapreso una ricerca genericamente definita astratta in un momento particolarmente intenso della produzione artistica femminile in Italia (1969-1980).

Palazzo Citterio (via Brera 12, Milano) è aperto al pubblico in orario 14.00-19.00, dal giovedì alla domenica (fino a dicembre 2025, ogni primo sabato del mese, 10.00-19.00). I biglietti, validi solo per la visita di Palazzo Citterio, sono in vendita al costo di 12 euro (ridotto 8 euro adulto famiglia, ovvero 1 o 2 adulti che si presentano un un massimo di 5 minorenni; ridotto 4 euro per persone disoccupate; ridotto 2 euro per ragazzi da 18 a 25 anni; ingresso gratuito per minori di 18 anni, disabili, studenti universitari, possessori di Abbonamento Musei Lombardia).

Per ulteriori informazioni consultare il sito della Pinacoteca di Brera.

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