Dal 9 gennaio al 15 marzo 2025, nel centenario dalla scomparsa di Anna Kuliscioff, è aperta al pubblico a Palazzo Moriggia | Museo del Risorgimento di Milano (via Borgonuovo 23) la mostra documentaria Io, Anna Kuliscioff, con inaugurazione giovedì 9 gennaio alle 16.30, nel giorno della nascita di una delle figure centrali del socialismo italiano, pioniera della parità di genere e della tutela dei diritti dei lavoratori. La mostra è poi visitabile a ingresso gratuito nei seguenti orari di apertura: da martedì a venerdì 9.30-18.30; sabato e domenica 10.00-17.30; lunedì chiuso.
Promossa dalla Fondazione Anna Kuliscioff e dal Comitato Promotore per le Celebrazioni del Centenario della morte di Anna Kuliscioff (1925-2025), la mostra ripercorre la straordinaria vita di una donna che ha segnato profondamente le vicende politiche e sociali in Italia. Laureata in Medicina e specializzata in Ginecologia, salvò innumerevoli vite grazie alla sua tesi sull’origine batterica della febbre puerperale. A Milano, sua città d’adozione, fu la dottora dei poveri, offrendo cure gratuite negli ambienti più disagiati nonostante i pregiudizi di genere.
Nel 1891, con Filippo Turati, fondò la rivista Critica Sociale, diventando un punto di riferimento per il socialismo italiano. Il suo salotto, noto come il Salotto della Signora Anna, fu un crocevia della cultura e della politica progressista. Partecipò alla fondazione del Partito Socialista Italiano (1892), contribuendo alla nascita della prima organizzazione politica moderna della sinistra italiana.
Anna Kuliscioff si batté per i diritti delle donne e dei minori sul lavoro, promuovendo leggi fondamentali come la Legge Carcano (1902). Combatté per il suffragio universale, affrontando anche l’opposizione di Turati, ma il suo impegno non venne mai meno, come dimostra la fondazione del giornale La Difesa delle Lavoratrici nel 1912. Pacifista, denunciò l’imperialismo della guerra in Libia e intuì il carattere autoritario del regime bolscevico dopo la Rivoluzione Russa. Fu anche tra i primi a sostenere l’idea di un’Europa unita, ispirandosi ai Quattordici Punti di Wilson. La marcia inarrestabile del fascismo segnò i suoi ultimi anni con amarezza e solitudine. Anna Kuliscioff morì il 29 dicembre 1925, lasciando un’eredità indelebile. Al suo funerale, centinaia di persone sfidarono le aggressioni fasciste per renderle omaggio.