L'avaro e la troupe du roi, di Valeria Cavalli

© Alessandro Saletta
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DA Domenica10Novembre2024
A Giovedì19Dicembre2024

Dal 10 al 22 dicembre 2024 e poi dal 7 al 19 gennaio 2025 (da martedì a sabato ore 20.30, domenica ore 16.30) va in scena al Teatro Leonardo di Milano (via Ampère 1) lo spettacolo L'avaro e la troupe du roi, che dieci anni fa ha inaugurato l’unione tra il Teatro Litta e Grock celebrando la tradizione teatrale della Commedia dell’Arte in un gioco sfrontato di teatro nel teatro.

Riallestito per l'occasione, lo spettacolo è interpretaato da Ludovico D'Agostino, Pietro De Pascalis, Cristina Liparoto, Giulia Marchesi, Sabrina Marforio, Marco Oliva, Isabella Perego e Simone Severgnini; la traduzione da Molière e l'adattamento sono di Valeria Cavalli, che firma anche la regia insieme a Claudio Intropido.

Tutta la vicenda ruota attorno ad Arpagone e al suo bisogno di accumulare, alla paura di essere derubato, alle sue ridicole e insopportabili economie ma soprattutto all’aridità di un cuore che non ama niente e nessuno a parte la sua cassettina piena di denaro. Sospettoso, iracondo ed egoista, Arpagone non esita a preferire il suo denaro ai figli e persino nel finale egli non si redime, continuando ad anteporre i beni materiali agli affetti familiari.

La rilettura di Valeria Cavalli prende spunto anche da L’improvvisazione di Versailles di Molière, di cui il protagonista è lo stesso autore, un’opera che mostra ciò che avviene dietro le quinte e la dicotomia uomo/attore, che fa nascere un'istintiva relazione e una complicità con il pubblico, portato così a contatto con la parte più segreta della rappresentazione teatrale.

Nella cornice di un teatrino mobile e decadente si rappresenta dunque L’avaro, recitato coralmente da un gruppo di guitti in un susseguirsi ritmico e dinamico di scene e controscene, in cui tutti i personaggi sono coinvolti in una congiura contro l’avaro e l’avarizia. Non è solo la vicenda raccontata da Molière a vivere sul palco, ma anche la quotidianità degli attori dietro il sipario. Gli interpreti recitano e partecipano, restano in scena e assistono come fossero parte del pubblico, vicini agli spettatori in sala e alle loro emozioni.

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