Dal 10 ottobre 2024 al 2 febbraio 2025 gli spazi espositivi del Pirelli HangarBicocca, a Milano in via Chiese 2, ospitano la mostra Jean Tinguely, la più estesa retrospettiva realizzata in Italia dopo la scomparsa dell’artista. La rassegna mette in luce la radicalità e la natura sperimentale di Jean Tinguely, tra gli artisti che hanno tracciato la storia dell’arte del XX secolo, rimarcando la sua attualità nel presente e la sua valenza contemporanea ancora oggi.
Il percorso espositivo prevede un nucelo di 40 lavori realizzati dagli anni Cinquanta agli anni Novanta che occupano i 5000 metri quadrati delle Navate dell'HangarBicocca dando vita ad un’unica coreografia sonora e visiva formata dalle opere più rappresentative del suo percorso artistico, da quelle cinetiche seminali alle macchine monumentali.
«Sono un artista del movimento. Ho cominciato facendo pittura, ma mi sono arenato, ero in un vicolo cieco». Si autodefinisce così uno degli artisti più eversivi del secolo scorso che ha incentrato tutta la sua sperimentazione sul superamento della bidimensionalità e sull’assidua ricerca sul movimento della materia e degli oggetti e sul cambiamento continuo, scardinando il concetto di composizione permanente e definitiva. Una attitudine artistica che si riferisce a temi esistenziali più ampi come la precarietà e transitorietà dell’essere umano e l’evoluzione dei contesti sociali e politici.
Jean Tinguely (Friburgo, 1925 - Berna, 1991) è infatti considerato uno dei grandi artisti pionieri del XX secolo che hanno rivoluzionato il concetto stesso di opera d’arte, e uno dei maggiori esponenti dell’arte cinetica. Al centro del suo lavoro vi è la ricerca attorno alla macchina con il suo funzionamento e movimento, i suoi rumori e suoni e la sua poesia intrinseca. Tinguely è tra i primi artisti ad utilizzare oggetti di scarto, ingranaggi e altri materiali che poi salda, creando macchine rumorose e cacofoniche funzionanti dotate di veri e propri motori. Le sue sculture presentano inoltre un carattere performativo grazie al loro costante movimento e alla loro peculiarità di coinvolgere il pubblico. L’ingranaggio, e in particolare la ruota, sono spesso gli elementi fondanti delle sue opere, i cui funzionamenti tradizionali sono volontariamente sgretolati dall’artista, che libera la macchina dalla tirannia dell’utilità, favorendo l’imprevisto e l’effimero all’interno dei suoi marchingegni assurdi e sorprendenti.
Il percorso espositivo della mostra Jean Tinguely al Pirelli HangarBicocca di Milano include i lavori che hanno segnato l’evoluzione della pratica di Jean Tinguely come le sculture sperimentali méta-mecanique della metà degli anni Cinquanta; Gismo (1960), imponente scultura meccanica dotata di ruote e motore; Ballet des Pauvres (1961), realizzata con oggetti di uso domestico; le grandi macchine come Requiem pour une feuille morte (1967); Plateau agriculturel (1978), realizzata con diversi macchinari per il lavoro agricolo; i Philosopher (1988 e 1989), dedicati ai filosofi antichi e moderni (che hanno teorizzato l’anti materialismo); le macchine musicali come Méta-Maxi e le opere come Pit-Stop (1984) e Shuttlecock (1990), che rivelano la grande passione dell’artista per la Formula 1 e per le gare di velocità.
Questa retrospettiva, che si apre a ridosso dei cento anni dalla nascita dell’artista, è anche l’occasione per ricordare al pubblico il profondo rapporto di Jean Tinguely con Milano dove ha realizzato alcuni dei suoi progetti più ambiziosi come La Vittoria (1970), l’iconica performance-spettacolo organizzata di fronte al Duomo. L’ultimo grande tributo a Jean Tinguely in un’istituzione italiana avvenne nel 1987 con la mostra Una magia più forte della morte, aperta nella sua prima tappa a Venezia a Palazzo Grassi e curata da Pontus Hultén, importante curatore e direttore di museo (nella vita ne ha diretti sei, tra cui il museo Tinguely di Basilea), e grande amico e promotore dell’artista.
Il percorso di mostra è un’unica coreografia sonora e visiva formata da opere di vario formato, alcune addirittura monumentali, in cui emerge la componente sonora, quella dinamica e quella cromatica dell’espressività anticipatrice di Tinguely. Le opere meccaniche trovano un legame spontaneo con l’ampiezza dell’edificio ex industriale del Pirelli HangarBicocca e offrono al pubblico la possibilità di entrare in contatto e approfondire la pratica dell’artista svizzero che concepiva l’arte lontana dall’idea di autorialità, quindi mai univoca e definitiva: un’arte sovente realizzata come performance, talvolta collocata in luoghi non museali, transitoria e, grazie ai suoi elementi interattivi, capace di coinvolgere e affascinare.
La mostra Jean Tinguely è realizzata dal Pirelli HangarBicocca in collaborazione con il Museo Tinguely di Basilea. Il progetto espositivo è a cura di Camille Morineau, Lucia Pesapane e Vicente Todolí con Fiammetta Griccioli.
L'inaugurazione è fissata per le ore 19.00 di mercoledì 9 ottobre 2024; la mostra è poi visitabile a ingresso gratuito fino a domenica 2 febbraio 2025 dal giovedì alla domenica in orario 10.30-20.30. Info e prenotazioni allo 02 66111573.