Dal 27 settembre al 3 novembre 2024 la Sala Vetri di Palazzo Moriggia | Museo del Risorgimento, a Milano in via Borgonuovo 23, ospita la mostra L’alba che aspettavo (Portogallo, 25 aprile 1974: immagini di una rivoluzione), proposta e presentata dall’Ambasciata del Portogallo in Italia, con il Camões, Instituto da Cooperação e da lingua Portugal, il Ministero della Cultura del Portogallo, curata da Alessandra Mauro con Contrasto e presentata in collaborazione con le Raccolte Storiche del Comune di Milano.
La mostra ripercorre a cinquant’anni di distanza gli eventi della rivoluzione dei garofani (così chiamata per il gesto di una donna, Celeste Caeiro, che in una piazza di Lisbona cominciò a offrire garofani ai soldati): un grande evento collettivo, un momento di svolta per il Portogallo, le sue riforme e la sua vita sociale; per le città come Lisbona, che scoprirono una nuova forma di partecipazione collettiva, per l’informazione che inaugurò nuove forme di comunicazione.
L’esposizione offre una visione unica e coinvolgente di uno dei momenti più significativi della storia contemporanea portoghese ed europea, un’occasione per ricordare quei giorni e soffermarsi sui cambiamenti sociali ottenuti.
Lisbona, 25 aprile 1974, ore 00.20. Dalla stazione radio Renascença partono le note di una canzone: Grândola Vila Morena. È il segnale per dare l’avvio alle operazioni militari che in brevissimo tempo portano alla fine della dittatura e all’inaugurazione di una nuova epoca per Portogallo e l’Europa intera.
In breve, si procede all’arresto degli alti ufficiali fedeli al regime; si occupano punti strategici, come l’aeroporto e la prigione politica; il dittatore Marcello Caetano si consegna ai ribelli nel pomeriggio mentre alle ore 23.20 viene approvata la legge che decreta lo scioglimento dell'Assemblea nazionale e del Consiglio di Stato. In meno di 24 ore, il paese si mette alle spalle il regime assolutistico nel tripudio del popolo che scende in piazza a fianco dei militari.
È una rivoluzione rapida, pacifica, di massa. L’unica del Novecento nel continente europeo. Un evento che ha coinvolto, interessato ed emozionato più di una generazione di cittadini, attivisti politici o giornalisti che hanno visto nel Portogallo, nella sua capacità di scrollarsi di dosso decenni di dittatura e di uscire da un tragico passato coloniale, la possibilità di pensare e realizzare a una vita diversa.
Il percorso espositivo presenta un insieme di immagini di grandi autori, come i portoghesi Alfredo Cunha e Carlos Gil, gli italiani Paola Agosti, Fausto Giaccone, internazionali come Sebastião Salgado, Ingeborg Lippman, Peter Collis. Una cronologia particolareggiata accompagna l’esposizione e ripercorre eventi e protagonisti della rivoluzione dei garofani, dal 25 aprile 1974 fino alla promulgazione della nuova costituzione, il 25 aprile 1976. Il percorso è scandito da una serie di temi: dalla Riforma Agraria alla decolonizzazione, al ruolo delle donne, all’esplosione di creatività grafica che inonda come un fiume il Portogallo.
La mostra è visitabile a ingresso gratuito nei seguenti orari di apertura: dal martedì alla domenica dalle ore 10.00 alle 17.30 (ultimo ingresso alle ore 17.00); lunedì chiuso.