Parigi era una festa, mostra

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DA Giovedì12Settembre2024
A Domenica20Ottobre2024

Dal 13 settembre al 20 ottobre 2024 presso la Kasa dei Libri di Milano (largo De Benedetti 4) è aperta al pubblico la mostra Parigi era una festa, dedicata all’eccezionale clima culturale che ha caratterizzato la capitale francese negli anni tra le due guerre, quando Ezra Pound e Gertrude Stein si riunivano alla mitica Shakespeare & Company, i ventenni Ernest Hemingway e Joan Miró si incontravano per tirare di boxe, e Pablo Picasso e Salvador Dalí sovvertivano i canoni dell’arte. I costumi liberali, il clima cosmopolita, i teatri, i caffè, i jazz club, le gallerie d’arte attiravano da ogni parte del mondo scrittori, coreografi, cineasti e artisti desiderosi di mostrare il proprio talento.

La Parigi degli anni ’20 e ’30 era appunto una festa, raccontata in mostra con otto aree tematiche. L'inaugurazione è fissata per le ore 18.00 di giovedì 12 settembre. La mostra è poi visitabile a ingresso gratuito in orario 15.00-19.00 tutti i giorni fino a domenica 20 ottobre. Per info 02 66989018.

Quai des étrangers, gli stranieri a Parigi. E che stranieri: sono quelli che hanno contribuito a dare vita ad alcuni dei migliori prodotti letterari e artistici di questa stagione testimoniati, tra gli altri,da una prima edizione inglese di A Moveable Feast di Hemingway che raccoglie le memorie parigine dello scrittore e dalla prima traduzione francese del Dedalus di James Joyce. C’è l’autobiografia di Marc Chagall, pubblicata in prima edizione presso l’editore Stock con una trentina di illustrazioni: la prefazione è di André Salmon, poeta, narratore, amico di artisti. C’è anche l’ammiccante rivista Paris sex appeal che si avvale di contributi importanti e presenta foto, tra l’altro, di Brassaï, e per qualche verso influenza anche le ricerche dei surrealisti.

Il discorso su questi anni passa infatti per forza attraverso La révolution surréaliste, che permea i movimenti artistico, letterario e cinematografico: un manipolo di amici trasgressivi, pieni di sana insofferenza alle regole paludate e soprattutto una manciata di artisti di talento straordinario, che spesso arrivano dal resto del mondo, e si chiamano Luis Buñuel, Salvador Dalí, Joan Miró, Man Ray, Hans Arp, Giorgio De Chirico. Come se non bastasse, tanti litigi che spesso sfociano in processi, risse, tumulti rumorosissimi che fanno epoca, riempiendo le pagine delle cronache culturali. Qui il pubblico può soffermarsi su Midi gagnés, l’edizione originale numerata in poco più di mille esemplari di una raccolta di poesie di Tristan Tzara, abbellita da alcune illustrazioni di Matisse, su Metarphosis of Narcissus di Dalí, uno dei testi fondamentali per il movimento, e sul numero 25 di Transition, una delle riviste ufficiali del surrealismo, pubblicata a Londra e a Parigi, dove il primoeditore era stata la libreria Shakespeare & Company.

Questo numero della seconda serie ha la copertina disegnata da Joan Miró e contributi di Dylan Thomas, un brano della Metamorfosi di Kafka, riproduzioni di opere di Mondrian, Paul Klee e Brancusi, di fotografie di Cartier Bresson. In questa sezione anche i numeri 5 e 10 dell’eccezionale rivista Minotaure, nata dallacollaborazione tra Tériade e il giovane Albert Skira, che esce in una dozzina di fascicoli, ciascuno dei quali con una copertina disegnata espressamente. Quelle esposte portano la firma di Henri Matisse e Francisco Bores.

Come e più di tutte le grandi metropoli, da sempre Parigi è anche un soggetto letterario e in mostra ne viene dato conto con un nutrito gruppo di autori che si esercitano con le vie e le piazze della capitale. Tutti testi in prima edizione, esposti al centro della mostra a fare da trait d'union, lambiti dagli argini di una Senna disegnata per l’occasione. Facendo poi un salto nella Rive gauche ci si ritrova nella Parigi letteraria del così detto Quartiere Latino: già nell’Ottocento non c’è attività che riguardi la parola scritta che non trovi confortevole asilo in quelle strade e con il nuovo secolo ogni via, piazza, edificio ospita qualcosa. Impossibile anche solo dare un riassunto di quell’attività editoriale che ogni anno produce migliaia di titoli e seduce il mondo intero. Tra gli autori principali spiccano gli istituzionali come Gide, poi Premio Nobel, i ribelli (per poco) alla Malraux, i maledetti come Céline, gli avventurosi alla Saint-Exupéry, i seduttori seriali tipo Simenon, con tante prime edizioni, testi teatrali, volumi illustrati.

Risalendo la collina di Montmartre si giunge alla sezione degli artisti che hanno fatto di questo quartiere allora malfamato la propria casa parigina. Su tutti, le pagine della rivista Verve con copertine di Matisse, Braque, Bonnard, fotografie originali di Brassaï e Man Ray e scritti di Paul Valéry, Joyce e del giovane Jean Paul Sartre. Comunque, artisti o non artisti, il quartiere è simbolo anche di una certa vocazione alla trasgressione, quella che portava legioni di spettatori al Moulin Rouge o a Le Chat Noir a vedere gli chansonnier e le ballerine, prima fra tutte la stella delle stelle, Josephine Baker (lei alle poco distanti Folies Bergère).

Scostando poi un tendaggio rosso i visitatori hanno poi l'impressione di entrare in una piccola e fumosa sala di proiezione cinematografica: è la sezione dedicata alla settima arte che nella Parigi di quegli anni trova terreno particolarmente fertile. Ci si può accomodare in sala per assistere a qualche spezzone dei film ambientati a Parigi o proiettati in quel periodo, oltre che soffermarsi su sceneggiature e programmi di sala dell’epoca.

In questo clima di fervore Parigi è stata anche sede dell’Esposizione Universale del 1937, l’anno di Guernica di Picasso e di Aidez l’Espagne di Miró. In questa sezione un trionfo di dépliant, cartine, guide (anche in italiano) e tutto ciò che poteva accompagnare i turisti nella città dell’Expo.

Parigi era una festa, finché non lo è più stata: lo scoppio della guerra pone fine a questo clima di entusiasmo e fiducia ed è l’avvenimento che demarca anche la fine temporale dell’esposizione: emblematici, tra gli altri in mostra, sono i fascicoli della rivista L'Illustration pubblicati tra settembre e ottobre del 1939 che titolano: La guerre. Lasciato alle spalle il tragico periodo della Seconda Guerra Mondiale è il momento della rinascita e della ricostruzione: Parigi torna a splendere nella seconda tappa della mostra che è in programma in autunno al Kapannone dei Libri di Angera.

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