La Casa degli Artisti di Milano (via Tommaso da Cazzaniga, corso Garibaldi 89/A) apre il mese di settembre proponendo un viaggio alla scoperta dei suoi atelier. Da martedì 10 a domenica 15 settembre 2024 dalle ore 17.00 alle 22.00 ogni atelier è aperto al pubblico per conoscere e approfondire i progetti degli artisti che abitano gli studi presentando ogni giorno un programma specifico.
Il viaggio parte dal piano terra dove è allestita la mostra La memoria delle cose di Luca Coser che ruota intorno a un polittico composto di cinque tele di grandi dimensioni a cui l’artista ha lavorato durante il periodo di residenza alla Casa degli Artisti. Ognuna delle 5 tele cita alcuni personaggi importanti nella formazione dell’artista; citazione che non ha nessun intento didattico ma che si propone come superficie specchiante, come enigmatica tessitura di narrazioni multiple e frammentarie che vanno molto al di là delle figure evocate che emergono come fantasmi da un orto immaginario e si presentano in maniera fantastica e ironica.
All’interno della mostra di Luca Coser, durante l’opening di martedì 10, a partire dalle 20.00, Dario Buccino presenta una performance di arte sonora basata sul suo Sistema Hn (Hic et nunc). Compositore e inventore di strumenti musicali, Buccino esplora forme di creazione e acustificazione che indagano l'intensificazione della percezione dell'essere, unendo consapevolezza corporea, composizione e scultura sonora.
Proseguendo al primo piano, Martina Mura, vincitrice della Coppa Luigi del Premio Nocivelli, presenta il suo progetto Bancadati. L'artista esplora temi di biodiversità e mappatura del territorio, utilizzando il linguaggio grafico-pittorico per indagare luoghi interiori personali e collettivi, con particolare attenzione al seme come simbolo di orientamento e possibile ricostruzione di luoghi, e propone uno sguardo diverso sul mondo naturale nei centri urbani. Mercoledì 11 settembre, alle ore 18.30, un talk tra Martina Mura e la curatrice del progetto Julia Rajacic indaga i punti cardinali della sua ricerca e le esplorazioni fatte durante la sua residenza a Milano. Il pubblico è quindi invitato a partecipare a un’esperienza pratica di ricollegamento al potenziale sensoriale e simbolico dei semi.
Sullo stesso piano, Roberto Rup Paolini sviluppa un'installazione immersiva multidisciplinare sul tema del dormiveglia. L'artista, con background nel cinema, combina video e pittura per esplorare lo spazio tra veglia e sonno, evocando atmosfere e sensazioni comuni dall'infanzia attraverso elementi figurativi arcaici e simbolici. All’interno dell’installazione è inserita la performance La danza della mora, a cura di Stefano Ghidetti e in programma venerdì 13 settembre alle ore 18.30.
Sempre al primo piano, Isabella Nazzarri e Anna Caruso presentano Paesaggi Liquidi, un dialogo artistico sulla fluidità e l'impronta mnemonica. Il progetto offre un'esperienza immersiva con installazioni su diversi livelli, coinvolgendo lo spettatore in un'interazione di movimento e proponendo un allestimento germinativo di carte, appunti e immagini. Caruso e Nazzarri parteciperanno alla prossima edizione di Festival Maestrale, con la mostra Geografie della Memoria organizzata in collaborazione con l’Associazione Amici di Duccio che intende confermare il proprio impegno nel sostenere e promuovere in modo continuativo l’opera creativa degli artisti che nel tempo sono stati coinvolti nelle proprie iniziative. Nel 2019, durante un periodo di residenza artistica presso Santa Giulia Frantoio Arte (Piombino), sede secondaria dell’Associazione Amici di Duccio, Nazzarri e Caruso hanno lavorato sul concetto di paesaggio liquido, dando il via a riflessioni e cambiamenti nel loro successivo lavoro che le hanno accompagnate negli anni fino ad oggi. La presentazione del progetto Paesaggi Liquidi è fissata per le ore 18.30 di giovedì 12 settembre.
L’atelier recentemente intitolato a Hidetoshi Nagasawa ospita la residenza di Margherita Morgantin che per l’Open House realizza un’installazione di accoglienza/trasformazione che mette insieme elementi del paesaggio e segnali tecnici raccolti nei sopralluoghi di manutenzione e riparazione dei treni. Segnali della calma e dell'attenzione che riguardano i tempi sospesi negli intervalli di percorso, per gli esseri viaggianti e per i corpi metallici dell’infrastruttura. Qui il viaggio fisico si ferma e inizia un altro tipo di percorso, solitario e condiviso allo stesso tempo.
Al secondo piano, un progetto di sinergia artistica denominato Under the 2nd floor unisce arte urbana e musica in un percorso esperienziale. Tre artisti urbani (Marco Teatro, Luca Di Maggio, Pablo Pinxit) collaborano con i producer e compositori Mamakass in una residenza artistica, creando un racconto evolutivo di musica e immagini radicato nelle culture urbane degli anni '90, che culmina in un happening rizomatico che ha lo scopo di indagare le emozioni del processo creativo. Martedì 10 settembre è in programma la preview dell’happening assemblage experience Under the 2nd Floor (su invito) che viene presentata al pubblico mercoledì 11 settembre, alle ore 21.00.
Infine, sempre al secondo piano, Gino Lucente, artista visuale sperimentatore di diversi media, compositore e performer musicale, per la prima tappa del suo programma di residenza dal titolo La follia e le montagne di offre al pubblico una performance musicale del gruppo art/rock da lui fondato King Tongue. Per l’occasione viene proiettato un video di Barnaba Fornasetti dal titolo Fornasetting: la performance è sabato 14 settembre, alle ore 21.00.