Il centro dello spettacolo è dunque lo sforzo da parte dei personaggi di misurarsi e superare una serie di separazioni: l’addio al paese d’origine, l’addio all’amore come sogno romantico, l’addio alla famiglia. Una concatenazione di separazioni che nascono proprio dal bisogno di rimanere uniti. Il personaggio che innesca la trama è la madre e la sua decisione, dopo la morte del marito in Lucania, a fronte di troppa miseria, di raggiungere il figlio maggiore precedentemente emigrato al nord.
Lo spettacolo è anche una riflessione molto contemporanea sulla necessità di emigrare e di affrontare il destino armati solo del proprio corpo che diventa l’unico bene, da preservare, da scambiare, da perdere.
Orari: martedì, mercoledì, giovedì e sabato alle 19.30; venerdì alle 21.00; domenica alle 15.30. Biglietti da 15 a 22 euro, per info 02 00660606.