Dal 9 aprile al 18 maggio 2024 presso la Galleria Gaburro di via Cerva 25 a Milano è aperta al pubblico la mostra Strati: eco-fobia poetica, collettiva che indaga il paradigma della stratificazione come base concettuale del reale
La contemporaneità è caratterizzata da una rete di connessioni, prodotte da una iperstratificazione: politica, economica, estetica, culturale, formale e informale, naturale o artificiale, organica e inorganica, diacronica o sincretica, la stratificazione è la base concettuale dell’intera organizzazione del reale. Ed è qui che si insedia il paradigma, inteso come spazio di ricerca sulle profonde origini del pensiero del reale, dell’antropocene: la necessaria riconcezione e rimodulazione del ruolo dell’essere umano che non sia più gerarchia verticale ma una convivenza orizzontale.
Da questa riflessione nasce il progetto Strati: eco-fobia poetica, a cura di Valeria Schäfer e Matteo Scabeni. Attraverso 26 opere - tra tele, foto e sculture - l’esposizione mette a confronto la particolare
visione della realtà di cinque artisti: Macoto Murayama, rappresentato dalla Galleria Gaburro, Fabio
Roncato e delle giovani promesse internazionali, Dingyue (Luna) Fan, Sophia Pauley e Katharina Veerkamp. In un reale sempre più permeabile e permeato da stratificazioni - realtà differenti di cui la
dimensione ecologica è uno dei frammenti che compongono il sistema - gli artisti affrontano lo
strato non solo attraverso il proprio mezzo di espressione, ma anche nella concezione stessa della
propria poetica.
L'inaugurazione è fissata per le ore 18.30 di martedì 9 aprile; la mostra è poi visitabile fino a sabato 18 maggio 2024 dal martedì al sabato in orario 11.00-13.00 e 14.00-19.00 a ingresso libero. Per info 02 99262529.