Madina, con Roberto Bolle e Antonella Albano

© Brescia e Amisano / Teatro alla Scala
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DA Mercoledì28Febbraio2024
A Sabato09Marzo2024

Dal 28 marzo al 9 aprile 2024 torna in scena al Teatro alla Scala di Milano per sei rappresentazioni Madina, il titolo di Fabio Vacchi e Mauro Bigonzetti che, dopo la sospensione della prima nel 2020, era stato presentato, nel teatro ancora a ranghi ridotti a causa della pandemia nell’ottobre 2021, e che ora trova finalmente la sala completa: un'occasione per confrontarsi con questa pagina di teatro, musica e danza creata a partire dal romanzo La ragazza che non voleva morire di Emmanuelle de Villepin, autrice del libretto, che costituisce un esperimento straordinario se non unico: usare il linguaggio coreografico per affrontare con appassionata lucidità i nodi più dolorosi e controversi dello scenario internazionale, dall’occupazione al terrorismo e ai diritti delle donne.

A pochi anni di distanza dalla sua concezione, Madina risulta ancora più attuale in un panorama in cui la brutalità della guerra e dell’estremismo invade il quotidiano, tanto da spingere gli autori a ripristinare i riferimenti diretti alla cronaca espunti dalla prima versione: la vicenda inizia nella Grozny occupata dai russi e si conclude a Parigi.

Dramma dell’occupazione, diritto all’autodeterminazione della donna, estremismo religioso ma anche sopravvivenza degli affetti e della volontà di vivere si intrecciano in questa storia che ricalca fatti realmente avvenuti: nel corso della guerra in Cecenia la giovane orfana Madina viene stuprata dai soldati russi; la sua amica Zarema, dopo aver subito la stessa sorte, viene assassinata. La violenza, vissuta dalla famiglia e dalla stessa vittima come un disonore, è l’inizio del tragico processo con cui lo zio Kamzan, attraverso una brutale segregazione e l’uso di stupefacenti, annulla la volontà di Madina fino a spingerla ad accettare di immolarsi come kamikaze in un attentato suicida a Parigi. In questo scenario di fanatismo e degrado il padre di Kamzan, l’ottantenne Sultan, è l’unica voce di umanità che chiede inutilmente al figlio di risparmiare la vita della giovane e al suo rifiuto lo maledice.

Pronta a farsi esplodere in un caffè di Parigi, Madina all’ultimo istante getta la cintura esplosiva rifiutando di uccidere e morire ma finisce ugualmente sotto processo per la morte dell’artificiere incaricato di disinnescare l’ordigno. Il giornalista Louis de Monfalcon, dapprima scettico sulla possibilità di trattare la vicenda, cambia atteggiamento dopo aver conosciuto Olga, la zia russa di Madina. Insieme si impegnano per salvarla ma la ragazza sarà comunque condannata a vent’anni di carcere.

Lo spettacolo va in scena mercoledì 28 febbraio, venerdì 1 e sabato 2 marzo, mercoledì 6 e giovedì 7 marzo, sabato 9 marzo, sempre con inizio alle ore 20.00.

Protagonisti di Medina sono l'étoile Roberto Bolle nel ruolo di Kamzan (sostituito venerdì 1 e mercoledì 6 marzo da Gabriele Corrado) e Antonella Albano in quello di Madina, mentre Alessandra Vassallo è Olga, Gioacchino Starace è Louis e Gabriele Corrado è Sultan (sostituito venerdì 1 e mercoledì 6 marzo da Emanuele Cazzato). L'Orchestra del Teatro alla Scala è diretta da Michele Gamba.

Biglietti da 24 a 180 euro; per info 02 72003744.

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